Weart, startup che sviluppa prodotti indossabili e portatili per la digitalizzazione del senso del tatto, ha lanciato la sua prima campagna di equity crowdfunding su BacktoWork, che punta a una raccolta minima di un milione di euro e a una massima di 2,5 milioni (si veda qui il comunicato stampa), sulla base di un valore pre-money di 8,5 milioni.
Alla campagna parteciperà, con un investimento di 500 mila euro, e-Novia, fabbrica di imprese che dal 2015 promuove, costituisce e sviluppa società innovative nelle aree collaborative mobility, humanized machines e augmented human. e-Novia ha supportato Weart sin dalla nascita: nel 2019 ha investito 500 mila euro e nel 2020, insieme a CDP, ne ha investiti altri 515 mila.
Ricordiamo che la stessa e-Novia in passato si è finanziata con una campagna di equity crowdfunding su BackToWork condotta da Fin-Novia, una newco creata ad hoc per convogliare capitale di privati su e-Novia, che sono serviti a sottoscrivere per 7,65 milioni parte di un bond convertendo emesso da e-Novia (si veda altro articolo di BeBeez), poi sottoscritto nel complesso per 21 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Fondata a fine 2018 da Giovanni Spagnoletti, Guido Gioioso e Domenico Prattichizzo (Professore Ordinario dell’Università di Siena), Weart è stata creata da SIRSLab (Siena Robotics and Systems Lab), un laboratorio dell’Università di Siena specializzato in robotica e tecnologia legata alla manipolazione e al tatto, in collaborazione con e-Novia e l’Istituto Italiano di Tecnologia. Le ricerche svolte dai co-fondatori riguardano lo sviluppo di tecnologie tattili all’avanguardia e la creazione di interfacce aptiche uomo-macchina che oggi sono sempre più utilizzate nella realtà virtuale, nella realtà aumentata e nella robotica.
La digitalizzazione delle esperienze è resa necessaria in specifiche applicazioni professionali, come il training medicale e industriale: un chirurgo può addestrarsi a eseguire una particolare operazione in una sala operatoria completamente virtuale e fruibile attraverso un visore, simulando l’interazione con il corpo di un paziente attraverso strumenti e attrezzature chirurgiche ricostruite in 3D. E non si parla solo di training: le applicazioni di realtà virtuale e aumentata consentono di provare, toccandolo, un prodotto che ancora non è stato fabbricato, abilitano sessioni di progettazione cooperativa di prodotti e di spazi o esperienze di marketing altamente immersive.
A questi fini la startup ha realizzato in particoalre il TouchDIVER, un dispositivo indossabile in grado di riprodurre le sensazioni tattili percepite quando si tocca un oggetto, al fine di arricchire l’esperienza di fruizione dei contenuti multimediali. Si tratta dell’unico dispositivo sul mercato in grado di applicare sulla pelle dell’utente una combinazione di forze, vibrazioni e stimoli termici (dai 18°C ai 42°C).
Il TouchDIVER trova applicazione anche nel settore degli NFT e delle opere d’arte digitali che veicolano. Il dispositivo introduce infatti il senso del tatto nella creazione e nella fruizione di queste nuove forme d’arte, opere che altrimenti rimarrebbero confinate a uno schermo, percepibili solo attraverso vista e udito.
Weart utilizzerà i capitali raccolti per supportare il suo piano di crescita industriale, che prevede lo sviluppo di prodotti ed esperienze sempre più sofisticati nell’ambito della Virtual e Augmented Reality per il mondo corporate e per i produttori di contenuti multimediali.
Guido Gioioso, cofondatore di Weart, ha commentato: “Siamo soddisfatti di avere lanciato questa campagna di crowdfunding con BacktoWork, perché riteniamo sia un passo importante per continuare a evolvere come società, rendendoci sempre più competitivi e distintivi sul mercato di riferimento e per investire in ricerca, innovazione e competenze”.