Il 2024 si preannuncia un anno all’insegna di grandi opportunità per la finanza agevolata e alternativa. Ad alimentare questa previsione, una serie di fattori concatenanti capaci di dare nuova linfa ad un settore già notevolmente sviluppatosi dal 2020 in poi, di fronte alla necessità di superare le situazioni contingenti di crisi susseguitesi.
In primis, va segnalata la rimodulazione del PNRR voluta dal Governo e accolta dalla Commissione Europea dopo mesi di trattative e confronti. Nella sua nuova versione, il Piano prevede il capitolo aggiuntivo del REPowerEU, che, con 11,2 miliardi di euro (inferiori ai 19,3 miliardi auspicati dal Governo) di cui circa 2,7 miliardi di contributo aggiuntivo di provenienza comunitaria, incrementa il peso della componente legata agli obiettivi green rispetto alla dotazione totale del Piano. Tra le principali novità di questa “settima missione” del PNRR (con impatti anche su alcuni investimenti delle prime sei) rientrano: il potenziamento dei crediti d’imposta di Transizione 5.0 con un focus sugli obiettivi di sostenibilità, il cui perseguimento andrà dimostrato con idonee certificazioni; il supporto alle pmi per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili; il sostegno al sistema produttivo per la transizione ecologica, le tecnologie Net Zero e la competitività e la resilienza delle filiere strategiche.
Grazie al REPowerEU e alle altre revisioni al Piano, in generale sale il numero di misure rivolte direttamente alle imprese per un controvalore di 12 miliardi, come annunciato dalla premier Meloni. Notizia che assume ancora più importanza a fronte della recente modifica del regolamento “de minimis”, che dal 2024 aumenta da 200 mila a 300 mila euro il massimale degli aiuti di Stato rientranti in tale regime ricevibili dai beneficiari nell’arco di tre anni. Il combinato disposto di questi due interventi si traduce evidentemente in un incremento del numero e del valore delle agevolazioni fruibili dalle imprese.
Sempre in tema di regimi di aiuto, la Commissione europea ha prorogato fino a giugno 2024 alcune sezioni del Quadro temporaneo di crisi e transizione, introdotto originariamente a seguito del conflitto russo-ucraino per fronteggiare il caro energia.
Il nuovo anno porterà significative novità anche sul fronte delle garanzie statali.
Il Fondo di garanzia di Mediocredito Centrale conferma il tetto di 5 milioni per l’importo massimo garantito, ampliando la platea dei beneficiari (pur escludendo le imprese nella fascia 5 del merito di credito, associate a livelli di rischio più elevati) e definendo nuove percentuali di copertura: 55% per le imprese in fascia 1-2 e 60% per quelle in fascia 3-4 con riferimento alle operazioni diverse da quelle di investimento, mentre resta all’80% per queste ultime e per le startup (pmi costituite o attive da non oltre tre anni), oltre che per le operazioni di importo ridotto (fino a 40 mila euro), per il microcredito (fino a 50 mila) e per le operazioni dei Confidi in controgaranzia (fino a 80 mila); copertura al 50%, invece, per le operazioni in capitale di rischio delle imprese beneficiarie. Ammesse anche le small mid cap (aziende non pmi con dipendenti sotto le 500 unità), a cui il Fondo riserva il 15% della propria dotazione, con copertura al 40% per gli investimenti / le startup e al 30% per la liquidità.
Tante le novità attese anche in casa SACE. L’eredità di SupportItalia, in scadenza a fine 2023, sarà raccolta da nuovi schemi di garanzia, tra cui due già annunciati: Green Push, che mira a valorizzare l’export italiano a vantaggio della transizione verde a livello globale, agevolando le forniture degli esportatori italiani grazie all’offerta di garanzie su finanziamenti bancari a medio-lungo termine erogati a grandi buyer internazionali; Archimede, che deve il proprio nome all’effetto leva auspicato sugli investimenti, garantirà a condizioni di mercato fino al 70% di finanziamenti bancari ad imprese medio-grandi, rendendosi particolarmente adatta agli investimenti infrastrutturali grazie ad una durata massima delle garanzie pari a 20 anni.
Da segnalare anche la recente riapertura (dallo scorso 4 dicembre) dei Contratti di Sviluppo con due differenti sportelli, uno per i programmi industriali (compresi quelli di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli) e di tutela ambientale, l’altro per i programmi turistici. Rispetto alla precedente operatività, a cambiare sono soprattutto quelli in materia ambientale. Anche nel 2024 tali misure rappresenteranno il principale strumento agevolativo nazionale a supporto di programmi di investimento di grandi dimensioni e di portata strategica ed innovativa.
Infine, particolare fermento è atteso anche a livello regionale, con nuovi contributi presto disponibili in diverse geografie. Tra i temi più attenzionati, sicuramente rientra la Ricerca & Sviluppo, con il Sud che beneficerà di 473 milioni per progetti di innovazione che riguardino tecnologie avanzate (key enabling technologies). Va inoltre segnalato il proliferare dei programmi regionali di emissioni basket bond: sulla scia delle iniziative pilota in Campania (con probabile riedizione nel 2024), Puglia (ancora attiva) e Lombardia (dove partirà a breve un nuovo programma basket bond per filiere sostenibili, innovative e competitive), infatti, sono in rampa di lancio o in fase di studio programmi simili nel Lazio (manifestazioni di interesse già partite il 14 dicembre), in Emilia-Romagna ed in Basilicata, a titolo d’esempio. La Campania, inoltre, si conferma pioniera lanciando un inedito strumento finanziario innovativo (Fondo Basket Eque) dedicato a co-investimenti di private equity e quasi-equity in aziende locali o con programmi di sviluppo nella regione.
Il quadro descritto lascia intravedere prospettive assolutamente interessanti per le imprese, con l’augurio che alla fine del 2024 i risultati conseguiti possano superare le attese.
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Qui gli aggiornamenti precedenti a cura di VVA:
– Attesa a breve la riapertura dei bandi Simest a supporto dell’internazionalizzazione
– A breve l’apertura di un nuovo sportello per i Contratti di Sviluppo a supporto delle filiere produttive
– Il 3 maggio aprono gli sportelli agevolativi Simest per le imprese italiane che esportano in Ucraina, Russia e Bielorussia
– Incentivi PNRR e Turismo, dal 20 marzo le istanze sul Fondo Rotativo per il settore