Come da previsioni (si veda altro articolo di BeBeez), il 2024 della finanza agevolata e alternativa è cominciato all’insegna della transizione ecologica, anche grazie alla nuova spinta del PNRR tra recenti rimodulazioni e precedenti stanziamenti resi adesso disponibili per le aziende.
Risale infatti a pochi giorni fa la riapertura dei termini per richiedere l’incentivo Filiera idrogeno rinnovabile promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e gestito da Invitalia, con un plafond di 100 milioni di euro a supporto della filiera dei componenti per la produzione di idrogeno rinnovabile, inclusi i componenti per gli elettrolizzatori.
La misura, che completa il pacchetto da 450 milioni di euro complessivi destinato per il tema Idrogeno ai sensi dell’Investimento 5.2 della Missione 2 – Componente 2 del Piano Nazionale, supporterà la realizzazione di grandi programmi di investimento produttivo (di importo pari ad almeno 5 milioni di euro) riguardanti impianti di compressione, stoccaggio o purificazione dell’idrogeno, elettronica di potenza e sistemi di interfaccia tra elettrolizzatore e impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, o ancora componenti degli elettrolizzatori. Il progetto dovrà prevedere alternativamente la creazione di una nuova unità produttiva, l’ampliamento della capacità di una già esistente, la sua riconversione (intesa come diversificazione della produzione per ottenere prodotti che non rientrano nello stesso ATECO di quelli fabbricati in precedenza) o la ristrutturazione (nel senso di cambiamento fondamentale del processo produttivo esistente, attraverso l’introduzione di un nuovo processo produttivo o l’apporto di un notevole miglioramento di quello esistente, in grado di aumentare il livello di efficienza o di flessibilità dell’attività economica).
In via accessoria sarà possibile abbinare anche progetti di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale oppure progetti di formazione del personale, nei limiti rispettivamente del 25% e del 5% dell’importo dell’investimento produttivo di cui sopra, purché strettamente connessi e funzionali al medesimo.
In tutti i casi l’agevolazione assumerà la forma di contributo a fondo perduto, con intensità di aiuto – calcolata in termini percentuali sull’investimento ammissibile – variabile a seconda della dimensione d’impresa, della localizzazione e della tipologia del progetto interessato. La deadline per candidarsi è fissata al 13 maggio 2024.
Manca invece ancora l’ultimo step affinché il Piano Transizione 5.0 diventi finalmente operativo (seppur approvato nel DL del 26 febbraio 2024 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 2 marzo 2024) e le imprese possano ricevere alcuni chiarimenti tecnici necessari per usufruire correttamente delle relative agevolazioni.
La misura, tra i pilastri del nuovo capitolo del PNRR rinominato REPowerEU e approvato dalla Commissione europea alla fine del 2023, stanzia ben 6,3 miliardi di euro per le aziende attraverso uno schema di crediti d’imposta.
Sotto il profilo concettuale rappresenta un’evoluzione del Piano Transizione 4.0, perseguendo la doppia transizione digitale ed ecologica: saranno infatti agevolabili gli investimenti del 2024 e 2025 in beni materiali ed immateriali in ottica 4.0 (di cui agli allegati A e B alla legge 11 dicembre 2016, n. 232), purché, e qui risiede la novità, tramite gli stessi si raggiunga una riduzione dei consumi energetici pari almeno al 3% se parametrata all’unità produttiva o al 5% se riferita al processo interessato dall’investimento, da dimostrare attraverso una duplice certificazione tecnica da parte di soggetti abilitati, prima e dopo la realizzazione dell’investimento; saranno inoltre ammessi all’agevolazione anche gli investimenti in beni materiali volti all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinate all’autoconsumo (escluse le biomasse) e le spese per la formazione del personale sulle tecnologie rilevanti per la doppia transizione. In termini di funzionamento, l’incentivo fiscale sarà fruibile in compensazione in un’unica rata, l’eccedenza non compensata entro il 31 dicembre 2025 sarà invece compensabile in cinque rate annuali di pari importo.
Anche la finanza alternativa si dimostra sempre più sensibile a tematiche di sostenibilità energetica. Ne è recente dimostrazione il Fondo Garanzia Minibond Emilia-Romagna, nuovo programma di basket bond da 100 milioni di euro promosso dalla Regione (con Cassa Depositi e Prestiti e BPER Banca come partner) per sostenere gli investimenti delle PMI locali in chiave di riqualificazione energetica, energie rinnovabili, adeguamento sismico ed economia circolare, candidabili dall’11 aprile 2024 (si veda altro articolo di BeBeez).
Un’iniziativa simile risale già al 2022, con promotori CDP e Unicredit e con la garanzia del Fondo europeo di Garanzia (FEG), con il primo basket bond ESG a supporto dello sviluppo sostenibile di pmi e mid-cap attive nei settori strategici dell’economia italiana (si veda altro articolo di BeBeez).
In linea di massima le banche prestano crescente attenzione alle tematiche di sostenibilità ambientale (ma più in generale ESG), sempre più rilevanti nelle proprie policy di finanziamento e nell’analisi di credito, anche tramite il canale bancario tradizionale.
Ne consegue che l’adozione di modelli di business ispirati a principi di sostenibilità lato sensu è sempre più imprescindibile per le imprese, oltre che per essere competitive sui mercati e coglierne appieno le opportunità, anche per finanziarsi a condizioni di maggior favore o con linee di finanziamento dedicate. Un chiaro e ulteriore stimolo a percorrere “il miglio verde” verso un futuro sempre più sostenibile.
a cura di
Claudio Calvani,
partner e ad di Vitale Debt & Grant srl
ccalvani@vitale-co.com
Qui gli aggiornamenti precedenti a cura di Vitale Debt & Grant (ex VVA, si veda altro articolo di BeBeez):
– Finanza agevolata ed alternativa, le prospettive per il 2024
– Attesa a breve la riapertura dei bandi Simest a supporto dell’internazionalizzazione
– A breve l’apertura di un nuovo sportello per i Contratti di Sviluppo a supporto delle filiere produttive
– Il 3 maggio aprono gli sportelli agevolativi Simest per le imprese italiane che esportano in Ucraina, Russia e Bielorussia
– Incentivi PNRR e Turismo, dal 20 marzo le istanze sul Fondo Rotativo per il settore