Creditchange, marketplace nato alla fine del 2021 e rivolto alla negoziazione di crediti deteriorati nel mercato primario e secondario, ha negoziato nel suo primo anno di attività portafogli per un controvalore lordo di oltre 340 milioni di euro, in buona parte provenienti dal mercato re-trade e proposti sul mercato da imprese del credit management (si veda qui il comunicato stampa). L’incremento delle transazioni è proseguito anche nei primi due mesi del 2023, con oltre 200 milioni già proposti.
Sempre nel 2022, le posizioni presenti nei portafogli trattati su Creditchange sono state caratterizzate da una componente di debitori individual (persone fisiche) per il 74,7% e corporate (imprese) per il 25,3%. La segmentazione fra le diverse origination ha invece visto la prevalenza di crediti finanziari-bancari per il 75,1%, rispetto ai comparti utilities-telcom per il 9,4%, B2b per il 5,3%, ed il restante mixed del 10,1%.
La società fa capo ai soci Alessandro Baroni (con un passato da amministratore delegato di HSBC in Italia e da managing partner di CrossBorder), Giampaolo Luzzi (presidente e direttore editoriale di Credit Village, oltre che fondatore di varie società di recupero crediti), Roberto Sergio (founder e ceo di Credit Village, e proprietario sino al 2016 del servicer di credito Credit Base International srl e della sua controllata Elleffe Capital, poi cedute al gruppo polacco Kruk, si veda altro articolo di BeBeez); e Marco Pasini (ex presidente di Unirec, l’associazione di categoria delle società di recupero crediti, e proprietario fino al 2018 della società di recupero crediti di recupero crediti Agecredit srl, poi ceduta sempre a Kruk, si veda altro articolo di BeBeez).
Luzzi ha dichiarato: “Per il prossimo futuro occorrerà inoltre capire cosa accadrà al mercato domestico dopo il 29 dicembre 2023, data entro la quale gli Stati Membri dovranno adeguarsi alla Direttiva 2021/2167 UE in materia di Non Performing Loans. Posto che la Direttiva si pone l’obiettivo di semplificare e armonizzare la disciplina dei crediti deteriorati al fine dichiarato di creare un mercato secondario trasparente ed efficiente, neutralizzando così le attuali barriere che limitano il trasferimento degli NPL dagli enti creditizi a soggetti terzi”.