Anche se il mercato più diretto del Metaverso è quello dell’intrattenimento e, a seguire, sono sbarcati per primi nel nuovo ambiente virtuale i player del mondo dell’arte, della moda, del turismo o della formazione, il settore immobiliare ha mostrato subito grande interesse ad acquisire spazi virtuali. Comprare casa nel Metaverso non sarà più appannaggio di qualche società o di qualche vip, nel prossimo futuro.
I metaterreni oggi sono addirittura considerati asset meno rischiosi di altri tipi di investimento. A monopolizzare il mercato sono quattro principali piattaforme,
The Sandbox,
Decentraland,
Cryptovoxels e
Somnium, su cui si trovano in commercio circa
270 mila metaproprietà immobiliari di diverse dimensioni. Le stesse non hanno un mercato regolamentato, il funzionamento è basato sui parcel, appezzamenti o lotti di terra virtuali messi a disposizione da ciascuna piattaforma. Gli utenti possono comprare un appezzamento per poi costruirvi un immobile, come avviene nel mondo reale, con operazioni di acquisizione che possono essere gestite da agenti o broker che operano nel Metaverso e chiudono le transazioni tramite
smart contracts. Il valore di vendita dei singoli beni, nonostante lo scambio avvenga in un mondo virtuale, risponde a dinamiche immobiliari già presenti nel mondo reale.
Un bacino di potenzialità estremamente complesse e per le quali non sono ancora chiare regole, prospettive di durata e solidità, come è emerso dal confronto tra operatori del settore immobiliare.
“Attualmente” ha commentato Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari “il Metaverso è, prima di ogni altra cosa, un innovativo mezzo di divulgazione per il mondo della comunicazione, dei giochi, del marketing e della moda, che stanno trovando in questi spazi virtuali una nuova vetrina adatta a interessare i possibili acquirenti, in costante aumento. Le aspirazioni dei costruttori, tuttavia, vanno oltre questa tradizionale caratteristica e la progettazione di ambienti molteplici e riconoscibili, tipologici e funzionali, punta alla realizzazione di un mondo virtuale che ambisce a diventare un asset class di investimenti concreta.”
Le prime compravendite hano avuto luogo su
SuperWorld ma, fino a dicembre 2020, tuttavia, nonostante alcuni annunci, il numero di transazioni era estremamente limitato. La grande svolta si è avuta nell’ottobre del 2021, quando Mark Zuckerberg ha mutato la denominazione dell’azienda da lui fondata in
Meta Platforms, puntando l’attenzione del pubblico sulle sue piattaforme e dando inizio a una nuova era. Un’operazione che ha portato, nel corso dell’ultimo trimestre del 2021, all’allocazione di circa 315 milioni di euro di investimenti, che hanno permesso di superare i 490 milioni di euro nel corso del 2021.
Spiccano le transazioni effettuate su
The Sandbox, che nel 2021 ha fatto registrare i maggiori livelli di scambi, con 65 mila transazioni e un totale di 350 milioni di dollari di investimenti, risultato tre volte superiore a quanto raggiunto dal secondo Metaverso più grande Decentraland, che per lo stesso anno ne ha “concretizzate” 21mila, per un valore totale di
110 milioni di dollari.
La grande crescita del 2022 si deve al nuovo Metaverso
Otherside che ha portato sul mercato circa
55.000 lotti di terreno venduti in pochi giorni a
790 milioni di euro.
Anche alcuni operatori del mondo immobiliare e real estate si sono recentemente affacciati alla nuova realtà digitale anche solo per integrare le nuove tecnologie nell’interazione con gli stakeholder, come il Gruppo Coima (si veda qui
altro articolo di BeBeez).