La Commissione Ue ha esteso di un anno, rispetto alla data iniziale fissata per il prossimo 10 novembre, il periodo transitorio del nuovo Regolamento Europeo in materia di crowdfunding per i fornitori di servizi già attivi che operano secondo le regole nazionali e quindi per tutte le piattaforme fintech di equity e di lending. Sarà quindi il 10 novembre 2023 il termine ultimo entro il quale ottenere l’autorizzazione a operare sulla base delle nuove regole comuni, ciascuna dalla Autorità competente del proprio paese (si veda qui il testo della Comunicazione della Commissione Ue).
Per l’Italia si tratta di una gran buona notizia, visto che il nostro Paese non aveva ancora deciso quale Authority sarà quella a cui verrà assegnato questo compito, il che aveva creato una situazione pericolosa. Infatti per questo motivo a oggi i gestori dei portali non possono depositare la richiesta e far partire il processo autorizzativo. E se anche oggi si fosse identificato questo soggetto, difficilmente in poco più di quattro mesi l’Autorità sarebbe riuscita ad autorizzare un centinaio di piattaforme (si veda altro articolo di BeBeez). La conseguenza sarebbe stata lo stallo del mercato oppure la corsa delle piattaforme italiane a trasferire la sede legale in un altro paese europeo
La Commissione, quindi, ha tolto le castagne dal fuoco all’Italia, ma in realtà non lo ha fatto soltanto per l’Italia, perché in vari altri paesi, dove pure l’Autorità competente è già stata identificata, i processi autorizzativi sono in grande ritardo. Proprio in considerazione dei ritardi accumulati in tutta Europa, il 19 maggio scorso l’ESMA ha rilasciato un Technical Advice, raccomandando una soluzione di compromesso: appunto la proroga di un anno del regime transitorio per le piattaforme che abbiano presentato l’application entro il 1° ottobre 2022.
Detto questo, il problema dell’assenza di un’Autorità competente in Italia è soltanto spostato avanti nel tempo e va risolto. Come già riferito nelle scorse settimane da BeBeez, occupato a dipanare la matassa al Ministero dell’Economia e delle Finanze è Stefano Cappiello, Dirigente Generale del MEF, VI Direzione Sistema Bancario e Finanziario, il quale sta cercando una soluzione insieme a Consob e Banca d’Italia, anche sollecitati dai rappresentanti del mercato. In particolare, Maurizio Bernardo, presidente di Assofintech, e con un passato da Presidente della Commissione Finanze della Camera, ha commentato: “Come Associazione siamo preoccupati di questa situazione e stiamo lavorando per portare al governo delle proposte che possano evitare lo stallo del mercato. Non c’è solo una questione di contenuti, ma anche di veicolo legislativo all’interno del quale inserire la norma che possa risolvere il problema”. Al lavoro per l’Associazione su questo tema c’è anche Sebastiano Barbanti, membro del Comitato direttivo e a sua volta con un passato da membro della stessa Commissione Finanze. Secondo quanto riferito ieri a CrowdfundingBuzz da Alessandro Lerro, presidente del Comitato scientifico di Assofintech, ora “ci si aspetta la nomina dell’autorità competente entro la seconda settimana di settembre“.