Con una doppia emissione di bond digitali in tre giorni, avvenuta la settimana scorsa, sono saliti a cinque i prestiti obbligazionari tokenizzati del 2023. La più recente è quella del governo della regione amministrativa speciale di Hong Kong della Repubblica popolare cinese, che ha lanciato la settimana scorsa il primo green bond governativo tokenizzato al mondo per un ammontare pari a 800 milioni di dollari di Hong Kong con scadenza 16 febbraio 2024 e cedola al 4,05%, scambiato sulla piattaforma privata GS DAP di Goldman Sachs (si veda qui il comunicato stampa). Il bond governativo è stato distribuito da un pool di quattro banche (Bank of China di Hong Kong, Crédit Agricole-Cib, Goldman Sachs e Hsbc), due delle quali (Bank of China di Hong Kong e Hsbc) fungono anche da banche depositarie. L’emissione, avvenuta sul mercato primario nell’ambito del Government Green Bond Program di Hong Kong, ha un rating A1+ di Standard & Poor’s e F1+ di Fitch e prevede lo scambio di token di titoli, che rappresentano un credito nei confronti della regione amministrativa speciale di Hong Kong, e token in contanti. Anche il pagamento della cedola, il regolamento delle negoziazioni secondarie e il rimborso delle scadenze saranno digitalizzati ed eseguiti sulla blockchain privata. I consulenti legali sono stati Allen & Overy (per l’emittente), Ashurst (per il fornitore della piattaforma) e Linklaters per le banche.
Due giorni prima, il 14 febbraio scorso, anche il gruppo tedesco Siemens ha lanciato il suo primo bond digitale, con durata sempre di un anno, sulla blockchain pubblica Polygon in conformità con l’Electronic Securities Act tedesco, entrato in vigore nel mese di giugno del 2021 (si veda qui il comunicato stampa). In quest’ultimo caso non è stata resa nota né la cedola né il rendimento. Hauck Aufhäuser Lampe Privatbank ha agito come conservatore delle obbligazioni per la transazione, mentre DekaBank, Dz Bank e Union Investment hanno investito nel bond digitale. Siemens ha venduto i titoli direttamente agli investitori. che li hanno sottoscritti tramite i propri conti correnti bancari, senza coinvolgere banche depositarie o sistemi di compensazione centrali.
Nel 2023 sono stati lanciati altri tre bond digitali. Il primo, che risale al 10 gennaio scorso, è stato emesso dalla banca olandese Abn Amro per l’azienda Apoc Aviation (si veda qui il comunicato stampa). Rivolta a un gruppo selezionato di investitori, l’istituto ha raccolto per il suo cliente 450mila euro. L’intero processo di collocamento è stato digitale: la proprietà è stata registrata sulla blockchain sotto forma di token, che gli investitori hanno acquisito dopo aver pagato l’obbligazione. Per garantire la custodia e la sicurezza delle chiavi univoche degli investitori, Abn Amro ha utilizzato un portafoglio per accedere all’obbligazione digitale. Per questa emissione, Abn Amro si è avvalsa dei servizi di Bitbond e Fireblocks per il portafoglio digitale. Per Abn Amro si è trattato della seconda esperienza sui bond digitali, dopo aver collocato un’obbligazione tokenizzata della Banca Europea per gli Investimenti. L’istituto olandese sta lavorando adesso per l’emissione di altri bond digitali, rivolti alla clientela istituzionale, in Germania e nei Paesi Bassi.
Il 13 gennaio è stato poi lanciato il bond digitale della città di Lugano per un importo di 100 milioni di franchi svizzeri, con durata di sei anni e cedola dell’1,625%, il primo prestito obbligazionario della storia del settore pubblico ad essere emesso, quotato e scambiato su una piattaforma regolamentata basata sulla tecnologia blockchain, in particolare sulla Six Digital Exchange, legata al gruppo Six, la prima a essere completamente regolamentata (si veda qui il comunicato stampa). Il bond digitale, emesso in collaborazione con la Zürcher Kantonalbank (lead manager), è quotato anche sul listino ufficiale svizzero e ha un rating Aa3 di Moody’s. Lugano già promuove attivamente l’uso della tecnologia blockchain con l’iniziativa Plan ₿, consentendo il pagamento con criptovalute in alcune decine di esercizi commerciali della città.
L’ultimo bond digitale, prima di quelli di Hong Kong e di Siemens, è stato emesso alla fine di gennaio dalla Banca Europea per gli Investimenti, che ha lanciato il suo primo bond tokenizzato in sterline per un importo di 50 milioni della valuta britannica, con durata biennale e cedole trimestrali variabili, utilizzando una combinazione di blockchain private e pubbliche, gestite e accessibili tramite Hsbc Orion, la piattaforma di tokenizzazione della banca (si veda qui il comunicato stampa). La blockchain privata crittografata funge da registro della proprietà legale delle obbligazioni digitali e fornisce un quadro operativo per gestire lo strumento a tasso variabile e i suoi eventi del ciclo di vita. La blockchain pubblica viene invece utilizzata a scopo informativo e offre maggiore trasparenza agli investitori e al mercato in merito alle partecipazioni di obbligazioni digitali su base anonima. Le banche lead manager sono state BNP Paribas, RBC e HSBC, che è anche banca depositaria.
L’architettura, distribuita tra BNP Paribas Securities Services in Lussemburgo, HSBC e RBC Capital Markets, vede Hsbc agire come custode centrale registrando le transazioni nelle obbligazioni digitali sulla piattaforma Hsbc Orion. La Banca Europea per gli Investimenti è stata assistita in questa transazione da Clifford Chance, mentre i joint lead manager sono stati assistiti da Allen & Overy. Nel 2022 le obbligazioni digitali emesse sono inveve state otto (si veda qui il sito dell’International Capital Market Association).