Penta, la challenger bank tedesca per pmi controllata da Finleap, startup tedesca specializzata nel creare a sua volta startup nel settore fintech, punta a raggiungere 5 mila clienti in Italia nei prossimi 6 mesi. Inizialmente il target saranno le startup e il settore e-commerce, che sono già digitali, per poi passare al settore del turismo, dove turisti esteri usano già molto i pagamenti digitali (si veda qui il comunicato stampa).
Penta è passata sotto il controllo di Finleap nell’aprile 2019 e da metà maggio è attiva anche in Italia dopo essersi fusa con Beesy, portale fondato da Finleap e dall’italiana Fabrick (gruppo Banca Sella) dove imprenditori e liberi professionisti possono accedere alle migliori soluzioni digitali per la gestione delle finanze, con servizi bancari multipli, strumenti contabili, pagamenti, analisi, ma anche consulenza fiscale (si veda altro articolo di BeBeez).
Fondata a Berlino nel maggio 2016 da Aleksandr Orlic, Igor Kuschnir, Jessica Holzbach, Lav Odorovic, Luka Ivicevic e Gabriel Holbach, Penta ha tra i cofondatori anche l’italiano Matteo Concas, ex general manager per l’Italia della banca online tedesca N26 ed ex responsabile di Beesy (si veda altro articolo di BeBeez), che in seguito si è fusa con Penta.
Penta lo scorso agosto ha chiuso un round di serie da 8 milioni di euro, guidato da HV Holtzbrinck Ventures al quale hanno partecipato sia Fabrick sia Finleap (si veda altro articolo di BeBeez). Inoltre nell’ottobre 2018 Penta aveva incassato un round da 7 milioni di euro guidato dal venture capital britannico Inception Capital, che nel febbraio 2018 aveva già investito altri 2,2 milioni in un round precedente (si veda qui TechCrunch). La startup era stata accelerata dal fintech accelerator britannico Startbootcamp.
Penta non si propone come un istituto di credito: “Non siamo una banca, siamo una piattaforma tecnologica di banking digitale che offrono servizi realizzati internamente o con partner, come la banca tedesca Solaris, nel nostro caso”, ha detto ieri in conferenza stampa il cofondatore e cmo Matteo Concas. Penta infatti non è neppure un’Imel (Istituto di moneta elettronica), ma una GmbH tedesca, grazie alla partnership con solarisBank, ma agisce come agente di un istituto di pagamento, che a sua volta ha una licenza in tutta Europa. Penta offre alle società di persone e di capitali: pagamenti digitali, gestione aziendale, finanza digitale (prestiti online, finanziamenti istantanei con pagamenti rateizzati; interessi sui conti deposito); partnership con aziende locali (Credimi, Stripe, Lexdo.it). Il tutto secondo due piani, illustrati in conferenza stampa da Bruno Reggiani, country manager per l’Italia di Penta: free (gratuito, che offre un accesso e una carta) o premium (per 19 euro al mese è possibile ottenere 5 accessi e 5 carte). Concas ha osservato che ormai sta cambiando il paradigma delle relazioni tra banche e fintech: le seconde non sono più outsourcer delle prime, ma stanno nascendo banche che si stanno specializzando nell’offerta di servizi da offrire in white label alle fintech, come fa Raisin, che offre il servizio di conto deposito alle banche. Attualmente Penta conta tre team: uno a Milano, uno a Berlino e uno a Belgrado (la parte tecnologica), per un totale di oltre 70 dipendenti.
Contestualmente al lancio in Italia, Penta ha annunciato una partnership con Credimi, la startup italiana che ha sviluppato l’omonima piattaforma per il finanziamento istantaneo delle fatture, fondata da Ignazio Rocco di Torrepadula, insieme a un team di giovani con esperienza tecnologica e finanziaria. Penta con Credimi lancerà un servizio di finanziamento, oltre che il factoring delle fatture. Ora grazie alla partnership le aziende di Credimi potranno attivare gratuitamente la versione Premium del conto Penta, mentre i clienti Penta avranno fino a 1.500 euro di benefici per aprire una linea di Factoring digitale o accedere a Credimi Futuro, il finanziamento a medio lungo termine di Credimi. “Questa partnership, si inserisce nella nostra strategia di accelerare la crescita delle imprese italiane”, ha dichiarato Rocco di Torrepadula.
Per il futuro, Penta ambisce a offrire un servizio più complesso in Italia e Germania e a diventare un player europeo, espandendosi nei 2020 anche in Francia e Spagna. Finora ha raggiunto 10 mila clienti in Germania (due terzi con conto gratuito e un terzo con conto a pagamento) in poco più di un anno; ora p
Le startup fintech italiane o fondate da italiani dall’inizio della loro attività a fine luglio avevano accolto dagli investitori oltre 522 milioni di euro. Lo calcola BeBeez Private Data. A oggi la mappa delle startup fintech finanziate da investitori di venture capital, siano questi strutturati come fondi oppure in club deal di investitori privati, compilata da BeBeez, conta 67 società. Negli ultimi round annunciati le fintech hanno raccolto circa 382 milioni, di cui oltre 147 milioni soltanto nei primi sette mesi del 2019 e oltre 191 milioni in tutto il 2018. Tutti i dettagli nel Report Fintech di BeBeez (disponibile per i lettori di BeBeez News Premium, scopri qui come abbonarti a soli 20 euro al mese).