Younited, piattaforma fintech francese specializzata in prestiti a privati in tutta Europa, che opera in Francia, Italia, Spagna, Portogallo e Germania, ha cartolarizzato un portafoglio di circa 240 milioni di euro di crediti al consumo originati in Italia, attraverso il veicolo di cartolarizzazione Youni Italy 2024-1 srl (si veda qui l’avviso in Gazzetta Ufficiale).
Arranger e lead manager dell’operazione è stata Citi, con la quale nel luglio 2023 la scaleup fintech aveva firmato un accordo pluriennale di finanziamento asset-backed per l’Italia (si veda altro articolo di BeBeez). In altre parole, si era stabilito che i nuovi prestiti personali di Younited in Italia sarebbero stati acquisiti da un veicolo di cartolarizzazione che avrebbe emesso note asset-backed che Citi si era impegnata a sottoscrivere (note abs partly-paid). Le dimensioni dell’impegno di Citi non erano state rese note, ma era stato specificato che si era tratta della più grande operazione di finanziamento strutturata da Younited.
Per i profili fiscali dell’operazione, A&O Shearman ha assistito Younited e Clifford Chance ha affiancato Citi (si veda qui il comunicato stampa). Zenith Global è master servicer della cartolarizzazione, Younited agisce come sub-servicer e IQera Italia come back-up servicer.
Nel dettaglio, l’spv ha finanziato l’acquisto del portafoglio di crediti, emettendo 8 tranche diverse di note asset backed: i titoli delle classi da A ad E hanno ottenuto un rating da parte di Fitch e S&P. I titoli con rating, insieme ai titoli di classe F e di classe X, sono stati quotati presso Euronext Dublin, mentre i titoli di classe R sono stati ammessi a negoziazione sul segmento MTF di Vienna.
L’operazione appena annunciata, invece, è la prima cartolarizzazione pubblica italiana non solo di Younited, ma più in generale di una società fintech, interamente collocata sul mercato per finalità di trasferimento del rischio di credito e deconsolidamento contabile.
Ricordiamo che la prima cartolarizzazione pubblica strutturata da Younited risale invece al 2019 ed era stata anche la prima cartolarizzazione pubblica effettuata da una fintech in tutta l’Europa continentale (si veda qui CrowdfundingBuzz). Allora era stato cartolarizzato un portafoglio di prestiti francesi da 156 milioni di euro attraverso il veicolo di cartolarizzazione Youni 2019-1, con la tranche senior che aveva ottenuto rating AAA da S&P e Aaa da Moody’s.
Younited, fondata nel 2009 inizialmente con il nome Prêt d’Union, da Thomas Beylot, Charles Egly e Geoffroy Guigou, ha impiegato due anni per ottenere la licenza bancaria in Francia e ha quindi iniziato a lavorare Oltralpe nel 2011. Nel nostro Paese ha poi aperto nell’aprile 2016 una filiale a Milano, autorizzata da Banca d’Italia (si veda altro articolo di BeBeez) e da allora, cCome si legge sul report di S&P, ha erogato oltre 240 mila prestiti per un totale di 1,3 miliardi di euro. I volumi hanno raggiunto un picco a 100 milioni di euro nel secondo trimestre del 2022, dato che sempre più consumatori si rivolgevano al canale online per ottenere prestiti dopo la pandemia. Dal secondo semestre 2022, però, Younited ha reso più severe le sue politiche di credito e quindi da allora la media trimestrale di erogato è scesa a 50-60 milioni di euro.
Nel giugno 2018, a poco più di due anni di distanza dall’apertura degli uffici in Italia, Younited Credit aveva lanciato un fondo alternativo di debito dedicato agli investimenti nelle cartolarizzazioni di prestiti ai privati offerti sulla piattaforma fintech italiana. Il fondo, battezzato FCT Younited Italy, è gestito dall’asset manager francese EuroTitrisation (si veda altro articolo di BeBeez). Quest’ultimo è un asset manager francese specializzato nel settore del debito, che già in Francia allora gestiva per Younited Credit i cinque comparti del fondo FCT Younited France dedicati agli investimenti nei prestiti personali erogati tramite la piattaforma francese. I fondi in questione, nel dettaglio, investono in titoli derivanti dalla cartolarizzazione di quei prestiti. Sono fondi aperti, ma accessibili solo agli investitori privati professionali e agli istituzionali. Il fondo francese, per esempio, era stato sottoscritto a suo tempo dal gruppo assicurativo Aegon e dagli asset manager Zencap, Eiffel Investment Group e Hexagone Finance. Mentre nel novembre 2019 le compagnie di assicurazione Admiral Group (leader dell’assicurazione auto nel Regno Unito), Suravenir (assicurazione francese che fa capo al gruppo Credi Mutuel Arkéa) e Matmut (assicurazione francese attiva nel ramo danni ai beni e alle persone, per privati e imprese) avevano investito in entrambi i fondi lanciati da Younited (si veda altro articolo di BeBeez).
A seguire Younited Credit ha poi anche realizzato, nel 2021, un’operazione italiana forward-flow da 300 milioni di euro con l’asset manager britannico M&G Investments. In base all’accordo i fondi gestiti da M&G hanno acquistato inizialmente da Younited un portfolio di prestiti al consumo generati in Italia per un totale di 180 milioni di euro, e ne hanno acquisiti di ulteriori per un valore di altri 120 milioni di euro in un secondo momento (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Younited ha raccolto centinaia di milioni di euro da investitori di venture capital e di venture debt negli ultimi anni. L’ultimo round risale al dicembre 2022, quando la fintech ha raccolto 60 milioni di euro da alcuni degli azionisti già presenti nel capitale e cioé da Eurazeo, Crédit Mutuel Arkéa, Bpifrance (attraverso il suo fondo Large Venture fund) e Goldman Sachs AM. L’operazione aveva portato la fintech a una valutazione di 1,1 miliardi di euro (si veda qui il comunicato stampa). Nell’ottobre 2022, invece, la fintech si era assicurata una linea di credito da 100 milioni di euro da Natixis per finanziare l’attività in Germania e in Francia (si veda qui il comunicato stampa), mentre nel 2021 era stato raccolto un round da 170 milioni di dollari da Goldman Sachs AM e Bridgepoint, oltre che dagli investitori storici Eurazeo, Bpifrance Large Ventures e AG2R La Mondiale (si veda qui il comunicato stampa).