Younited, piattaforma fintech francese specializzata in prestiti a privati in tutta Europa, ha firmato un accordo pluriennale di finanziamento asset-backed per l’Italia con Citi. In altre parole, i nuovi prestiti personali di Younited in Italia. saranno acquisiti da un veicolo di cartolarizzazione che emetterà note asset-backed che Citi si è già impegnata a sottoscrivere (note abs partly-paid). Le dimensioni dell’impegno di Citi non sono state rese note, ma è stato specificato che si tratta della più grande operazione di finanziamento strutturata da Younited (si veda qui il comunicato stampa).
Younited, fondata nel 2009 inizialmente con il nome Prêt d’Union, da Thomas Beylot, Charles Egly e Geoffroy Guigou, ha impiegato due anni per ottenere la licenza bancaria in Francia e ha quindi iniziato a lavorare Oltralpe nel 2011. Nel nostro Paese ha poi aperto nell’aprile 2016 una filiale a Milano, autorizzata da Banca d’Italia (si veda altro articolo di BeBeez). Oggi la scaleup opera in cinque paesi europei dove ha ottenuto la licenza bancaria (Francia, Italia, Spagna, Portogallo e Germania) e genera un GMV (Gross Merchandise Valuea, cioé totale dei crediti originati sulle piattaforme) di circa 2 miliardi di euro all’anno.
Il modello di business prevede uno schema asset-light per cui agli istituti bancari e agli investitori istituzionali (asset manager, fondi pensione, assicurazioni), viene offerta l’opportunità di finanziare i prestiti originati da Younited, puntando a un rendimento commisurato al rischio per un asset class di breve periodo (circa 2 anni) generalmente considerato interessante dagli investitori di questo tipo. I prestiti sono fino a 50 mila euro e fino a 84 mesi e vengono erogati immediatamente.
La società francese intende accelerare la propria crescita in Italia, che è il suo secondo mercato dopo la Francia, dove è diventata uno dei principali protagonisti dei prestiti personali online, attraverso i suoi canali diretti e tramite accordi distributivi con istituti finanziari locali. Younited ha, inoltre, ampliato il proprio canale delle partnership (B2B2C) con i merchant con partner come Apple Premium Resellers, Microsoft e, più recentemente, la compagnia di telecomunicazioni Iliad.
Non è la prima volta che Younited Credit struttura una soluzione di finanziamento dedicata specificamente allo sviluppo del business in Italia. Nel giugno 2018, a poco più di due anni di distanza dall’apertura degli uffici in Italia, Younited Credit aveva lanciato un fondo alternativo di debito dedicato agli investimenti nelle cartolarizzazioni di prestiti ai privati offerti sulla piattaforma fintech italiana. Il fondo, battezzato FCT Younited Italy, è gestito dall’asset manager francese EuroTitrisation (si veda altro articolo di BeBeez). Quest’ultimo è un asset manager francese specializzato nel settore del debito, che già in Francia allora gestiva per Younited Credit i cinque comparti del fondo FCT Younited France dedicati agli investimenti nei prestiti personali erogati tramite la piattaforma francese. I fondi in questione, nel dettaglio, investono in titoli derivanti dalla cartolarizzazione di quei prestiti. Sono fondi aperti, ma accessibili solo agli investitori privati professionali e agli istituzionali. Il fondo francese, per esempio, era stato sottoscritto a suo tempo dal gruppo assicurativo Aegon e dagli asset manager Zencap, Eiffel Investment Group e Hexagone Finance. Mentre nel novembre 2019 le compagnie di assicurazione Admiral Group (leader dell’assicurazione auto nel Regno Unito), Suravenir (assicurazione francese che fa capo al gruppo Credi Mutuel Arkéa) e Matmut (assicurazione francese attiva nel ramo danni ai beni e alle persone, per privati e imprese) avevano investito in entrambi i fondi lanciati da Younited (si veda altro articolo di BeBeez).
A seguire Younited Credit ha poi realizzato, nel 2021, un’operazione italiana forward-flow da 300 milioni di euro con l’asset manager britannico M&G Investments. In base all’accordo i fondi gestiti da M&G hanno acquistato inizialmente da Younited un portfolio di prestiti al consumo generati in Italia per un totale di 180 milioni di euro, e ne hanno acquisiti di ulteriori per un valore di altri 120 milioni di euro in un secondo momento (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Quella operazione a sua volta seguiva la prima cartolarizzazione strutturata da Younited Credit, condotta nel 2019, che era stata anche la prima cartolarizzazione pubblica effettuata da una fintech nell’Europa continentale (si veda qui CrowdfundingBuzz). Allora era stato cartolarizzato un portafoglio di prestiti francesi da 156 milioni di euro attraverso il veicolo di cartolarizzazione Youni 2019-1, con la tranche senior che aveva ottenuto rating AAA da S&P e Aaa da Moody’s.
Tornando alla nuova operazione di cartolarizzazione, Xavier Pierart, chief financial officer di Younited, ha annunciato: “Siamo felici di concludere questo accordo con Citi e di continuare a dimostra la qualità della nostra crescente attività di origination in Italia e la capacità di Younited di evolvere e adattare la propria piattaforma al contesto macroeconomico attuale. Questa operazione ci permetterà di accelerare la crescita in uno dei nostri mercati chiave con un profilo di rischio/rendimento interessante”.
“Questo importante accordo supporterà lo sviluppo di Younited nei prossimi anni, dopo un solido 2022 contraddistinto da una crescita del 71% in termini di GMV”, ha dichiarato Stefano Piscitelli, ceo Younited Italia da settembre 2022. Piscitelli, in un’intervista a Economy Up, aveva detto: “Il mercato italiano ha un peso sempre più importante per noi, rappresentando il 25% del business a livello globale”. Del resto, secondo uno studio paneuropeo condotto da MixFactory per conto di Younited, quasi la metà degli italiani chiede un prestito per affrontare un evento inaspettato. Aveva aggiunto Piscitelli: “Ci rivolgiamo quindi a una platea vastissima, teoricamente estesa a tutti i soggetti adulti con una comprovabile capacità di rimborso, che comprende anche i profili privi di storia finanziaria. Non solo, molti soggetti richiedono più prestiti nel corso della vita”.
La fintech è presente in Italia dal 2016 e si è evoluta con tassi di crescita significativi: nel 2022, il numero di prestiti erogati è aumentato del 77,1% rispetto al 2021; il gross merchandise value è cresciuto dell’88,6% e la previsione per tutto il 2023 è di un ulteriore miglioramento. In termini di organico, il numero di dipendenti dell’azienda nell’ultimo anno è cresciuto del 14,5%, a fronte di un mercato del credito al consumo che sta tornando ai livelli pre-pandemia.
Ricordiamo che il percorso di crescita di Younited è stato supportato da oltre 460 milioni di euro di capitali raccolti in vari round, di cui l’ultimo da 60 milioni annunciato lo scorso dicembre e sottoscritto dai principali investitori già presenti nel capitale e cioé Eurazeo, Crédit Mutuel Arkéa, Bpifrance (attraverso il suo Large Venture fund) e Goldman Sachs (si veda qui il comunicato stampa). L’operazione, che ha portato Younited Credit allo stato di unicorno, con una valutazione di 1,1 miliardi di euro, segue il round da 170 milioni di dollari sottoscritto nel 2021 appunto da Goldman Sachs oltre che da Bridgepoint, che eranostati affiancati nel round dai precedenti investitori Eurazeo, Bpifrance Large Ventures e AG2R La Mondiale (si veda qui il comunicato stampa di allora). In precedenza la scaleup aveva chiuso altri round di dimensioni più piccole che avevano coinvolto, oltre che Eurazeo, Bpifrance e AG2R La Mondiale, anche Kima Ventures, La French Tech, il fondo di seed capital Isai (fondato dal noto business angel francese Pierre Kosciusko-Morizet, che ha investito anche in BlaBla Car), il gruppo bancario-assicurativo francese Crédit Mutuel Arkea, la norvegese Schibsted Media Group (holding company specializzata in aziende digitali, proprietaria in Italia di Subito.it e Infojobs.it), gli asset manager Weber Investissements, Matmut Innovation e Zencap Asset Management.