Credimi, la fintech italiana specializzata in lending alle imprese, ha lanciato ieri ufficialmente Credimi Subito, il primo finanziamento digitale per le ditte individuali con un fatturato di minimo 100 mila euro e con almeno due anni di vita (si vedano qui il comunicato stampa e qui la presentazione completa).
Il finanziamento ha una durata di 5 anni di cui uno di preammortamento. L’importo richiedibile (massimo il 25% del fatturato della ditta) va da 25 mila euro a 1,5 milioni, senza garanzie personali, mentre è attivata a cura di Credimi la garanzia dello Stato tramite il Fondo Centrale. Le imprese potranno anche beneficiare del supporto telefonico di un professionista, con tempi di risposta inferiori ai 60 secondi, sempre informato dello stato del finanziamento e sempre in grado di prendere decisioni immediate.
E’ possibile richiedere online Credimi Subito in 2 minuti, 24 ore su 24, inserendo solo la partita Iva e l’ultima dichiarazione fiscale. Credimi si procura gli altri documenti necessari, chiede l’ammissibilità al Fondo di Garanzia, prepara i la documentazione per richiedere la garanzia e invia in una risposta all’azienda in area riservata. Se positiva, la ditta individuale riceve il preventivo dettagliato e definitivo in soli 3 giorni lavorativi.
Una volta accettata la proposta dall’azienda, Credimi attiva il finanziamento, che viene erogato appena il Fondo di Garanzia dà la conferma dell’erogazione della garanzia sul 90% dell’importo. Il finanziamento può essere richiesto direttamente dall’imprenditore o da un consulente; in quest’ultimo caso, Credimi verifica che quest’ultimo abbia i requisiti per la mediazione creditizia. Non occorrono business plan e non sono imposti vincoli di utilizzo o garanzie per ottenere Credimi Subito. L’importo dei finanziamento viene accreditato sul conto corrente indicato dalla ditta individuale.
Ignazio Rocco, ceo e cofondatore di Credimi, ha detto ieri, in occasione della presentazione del nuovo prodotto, che anche i finanziamenti alle ditte individuali saranno cartolarizzati come già avviene per tutti altri finanziamenti erogati da Credimi, e che una grande banca internazionale è già in pole position per investire nelle tranche della cartolarizzazione. Il nome della banca non è stato svelato, ma Rocco ha detto che non si tratta di Deutsche Bank, la banca tedesca che ha sottoscritto nelle scorse settimane una cartolarizzazione da 150 milioni di euro per sottoscrivere i prestiti erogati alle pmi per il tramite della piattaforma Credimi, così come anticipato da MF Milano Finanza.
Lo scorso anno sono stati numerosi gli accordi di questo tipo stretti da Credimi con banche commerciali e altri investitori istituzionali. Ricordiamo che nel settembre 2020 Banca Sella ha sottoscritto integralmente i titoli rivenienti da un nuova operazione di cartolarizzazione di prestiti alle pmi erogati da Credimi fino a un importo di 32 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’agosto 2020 Banca del Piemonte e Banca di Asti si sono impegnate a investire 30 milioni di euro nei titoli della cartolarizzazione dei prestiti alle pmi nell’ambito dell’operazione battezzata #OpenBankingAlliance e lanciata da Credimi nel giugno 2020 con il supporto di Banco Desio (si veda altro articolo di BeBeez). Banco Desio ha infatti siglato un accordo con Credimi per investire 50 milioni di euro in finanziamenti alle pmi che passino dalla piattaforma (si veda altro articolo di BeBeez). A inizio aprile 2020, Credimi ha strutturato la cartolarizzazione Italianonsiferma con Generali, tramite il suo Fondo Straordinario Internazionale lanciato per fronteggiare l’emergenza coronavirus, che sarà anchor investor della tranche junior, con una quota da 10 milioni di euro su un target finale di raccolta di 100 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). Nel giugno 2020, a Generali si sono affiancate nel ruolo di anchor investor anche Finpiemonte e Fondazione CRT, il cui investimento di 4 milioni nella tranche junior ha permesso di aumentare di 40 milioni la potenza di fuoco dell’iniziativa, con la cifra aggiuntiva da destinare alle pmi di Piemonte e Val d’Aosta. Garantita al 10% dai due nuovi anchor investor, il restante 90% è coperto, in conformità con il Decreto Liquidità, dal Fondo di Garanzia Pmi (si veda altro articolo di BeBeez). Entrambe le operazioni sono in collaborazione con Banca Generali, che distribuisce il prodotto ai suoi clienti professionali, con l’obiettivo di mobilitare velocemente il risparmio privato italiano a supporto dell’economia reale.
Interpellato sulla rischiosità dei prestiti Credimi Subito, ha spiegato: “Le ditte individuali sono rischiose. Prevediamo una probabilità di fallimento a un anno delle ditte individuali dell’11%, che lungo i 5 anni della vita del finanziamento supera il 30% medio. Il tasso di approvazione terrà conto di questo e cercherà di concentrarsi sulle aziende migliori. Per questo è molto importante il supporto del Fondo di Garanzia, che permette di contenere la perdita attorno al 3% nel caso di probabilità di fallimento del 30%”. Per le imprese finanziate, quindi, il tasso di interesse, comprensivo di tutte le spese, “sarà in linea con quello applicato in media sul mercato ai prestiti al consumo, attorno al 7%“, ha precisato Rocco, aggiungendo che “per Credimi il lancio di un finanziamento dedicato delle ditte individuali è una tappa fondamentale del percorso che abbiamo intrapreso per essere sempre più un punto di riferimento per le piccole, piccolissime e micro-imprese, non solo per quel che riguarda l’accesso al credito, ma anche in termini di supporto concreto, affiancandole con servizi e innovazioni importanti per la loro crescita, basati su dati e tecnologia. Nel corso del 2020 sono stati distribuiti alle imprese 120 miliardi di euro tramite il Fondo di Garanzia e, se è vero che una parte di questi capitali sono stati usati, una parte è ancora presente nei conti correnti delle società in attesa di essere investiti. È proprio nel percorso di investimento di queste risorse che le imprese più piccole vanno supportate, sia per semplificare i processi, sia per adottare strumenti e partner giusti per la loro crescita. Credo che il fintech farà la differenza e Credimi è in prima linea sul fronte di questa ripartenza”.
Contestualmente al lancio del prodotto dedicato alle ditte individuali, Credimi ha presentato l’Osservatorio Piccole Imprese Italiane, realizzato da Nextplora, agenzia di insight management, su un campione di 1.200 aziende con fatturato fino a 10 milioni di euro. Lo studio rileva che ditte individuali sono oltre 3 milioni, di cui l’81% in 10 regioni, in particolare in Lombardia (13%) e Campania (10%). Sono concentrate nelle grandi città e più di metà sono femminili.
Dalla ricerca emerge che le ditte individuali hanno subito un calo di fatturato del 24%, più rilevante rispetto alla media delle pmi, ma che hanno fatto minor ricorso ai prestiti garantiti del governo e in generale ai finanziamenti, essendo più resilienti e con costi fissi limitati. Il 72% delle ditte individuali prevede di richiedere un finanziamento e il 51% lo farà entro il 2021. Delle aziende che si finanzieranno, il 76% chiederà un ammontare superiore a 25mila euro.
Tra gli impieghi al primo posto c’è il ripristino della liquidità (seguito da pagamento dei fornitori e acquisto di strumenti e software), infatti ben il 28% di queste aziende pensa di ricorrere alla finanza in anticipo per far fronte a quello che potrà accadere. Tuttavia, si rileva anche che il 25% delle ditte individuali sta riducendo gli investimenti al fine di avere cassa per gestire gli imprevisti, ragione forse dell’innalzamento del risparmio sui conti correnti delle imprese registrato dalla Bce nel 2020. Ma la voglia di investire c’è, come dimostra il fatto che il 51% delle ditte individuali intervistate dichiara che utilizzerà il prossimo finanziamento per attività di e-commerce e marketing digitale. Tra le caratteristiche che gli imprenditori a capo di ditte individuali valuteranno nella scelta del finanziamento (oltre al costo) ci sono principalmente la velocità di erogazione (44%), la flessibilità nel pagare le rate (43%), la semplicità d’accesso (19%) e dei processi (39%).
Fondata nel 2017 da Ignazio Rocco di Torrepadula, ex senior partner di BCG, insieme a un team di giovani con esperienza tecnologica e finanziaria, Credimi è una startup fintech che sinora raccolto oltre 18 milioni di euro di capitali dagli investitori, in due diversi round: il primo da 8 milioni in due tranche successive chiuse a febbraio 2016 da noti imprenditori e professionisti della finanza (si veda altro articolo di BeBeez) e l’altro da 10 milioni di euro nel settembre 2018, guidato da UV2 (United Ventures sgr) e Vertis Venture 2 Scaleup (Vertis sgr) (si veda altro articolo di BeBeez). A inizio anno, infine, contestualmente alla sottoscrizione della cartolarizzazione da 150 milioni di euro, Deutsche Bank ha sottoscritto anche un pacchetto di warrant, che, una volta esercitati, porteranno la banca a detenere il 2% del capitale della società fintech.
L’efficienza di Credimi è il risultato della tecnologia (9 milioni di righe di codice) e dalle operations di credito proprietarie (i processi di valutazione del rischio e della frode sono interamente sviluppati in casa), che hanno permesso alla società di processare e valutare 17.000 richieste di finanziamento da inizio anno ad oggi. A loro volta, qualità della tecnologia e del risk management sono il risultato di una cultura di fortissima partecipazione collettiva all’innovazione e alla gestione (ogni singolo membro della squadra di Credimi è anche un azionista).