Hudi, startup inglese fondata dagli italiani Andrea Silvi, Gianluigi e Francesco Ballarani, il prossimo 15 settembre lancerà la sua prima IDO (Initial DEX Offering).
Si tratta di un nuovo modello di partecipazione a un progetto crypto, evoluzione della ICO (Initial Coin Offering) e che consiste nel lancio di un token attraverso un exchange decentralizzato. Questo modello permette di raccogliere denaro attraverso pool di liquidità incorporati senza dipendere da intermediari. La IDO di Hudi sarà condotta tramite la piattaforma decentralizzata PancakeSwap, sulla quale saranno collocati 6,9 milioni di token Hudi al prezzo di 0,37 centesimi di dollaro Usa ciascuno (si vedano qui il comunicato stampa e qui il white paper con i dettagli del progetto).
Hudi, fondata nel 2018 a Londra, è l’acronimo di HUman Data Income. Nata da un’intuizione dei fratelli Gialnuigi e Francesco Ballarani (rispettivamente direttore marketing e ceo), e da Andrea Silvi (direttore tecnico) da anni trasferitisi a Londra e attivi nel mondo del performance marketing e della lead generation. Sono consulenti della startup il commercialista ed esperto di valute virtuali Stefano Capaccioli, i tech lawyer Marco Tullio Giordano e Giuseppe Vaciago di 42 Law Firm, il digital strategist Matteo Flora e l’esperto di blockchain e finanza decentralizzata Luca Cotta. La società è nata per sviluppare l’ecosistema tecnologico alla base della sfida volta a permettere la data monetization, di cui anche regolatori e aziende del mondo digital discutono da qualche anno. L’ecosistema DeFI (decentralized finance) di Hudi permette ai proprietari di dati di scaricarli dalle aziende che li detengono (Facebook, Google, LinkedIn, Netflix ecc..), raccoglierli in modo sicuro in una sorta di banca dati, renderli disponibili in forma anonima e monetizzarli, ricevendo una sorta di retribuzione ogni volta che i dati sono utilizzati a fini commerciali, e potranno anche costruire grazie ad essi un reddito immediato e liquido.
Quello di Hudi è un token di utilizzo BEP-20 basato sulla blockchain Binance Smart Chain e sarà usato come mezzo di scambio dei dati, per alimentare l’ecosistema attraverso tutti i suoi elementi. I token di Hudi permetteranno poi ai proprietari di dati di disporre di strumenti De-Fi come staking, liquidity providing e lending. Hudi punta ad avere 50 milioni di utenti entro il 2026.
Ha commentato Francesco Ballarani: “La nostra IDO rappresenta l’occasione di giocare un ruolo in uno dei progetti di Decentralized Finance più promettenti del 2021. I dati sono il nuovo oro e sono di nostra proprietà. Con Hudi permettiamo a tutti di trarre profitto da essi. Ci aspettiamo di vedere sempre più utenti sulla nostra piattaforma e ci auguriamo che tanti saranno i partecipanti all’IDO”.
Quest’ultima è la terza operazione che ha per oggetto dei token, cioè degli asset digitali, annunciata da aziende italiane nel 2021. Lo scorso gennaio il servicer di npl Sorec ha acquistato il suo primo portafoglio Npl tokenizzato attraverso la piattaforma BlockInvest. Un portafoglio, venduto da Axactor Capital Italy srl, del valore lordo di 12 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Circa due mesi dopo Azimut ha lanciato Azimut Token (Azim), il primo token per investire in economia reale, emesso in collaborazione con Sygnum Bank, prima banca specializzata negli asset digitali al mondo (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel frattempo altri progetti sui token sono in rampa dii lancio. Lo scorso giugno Italy Crowd, primo portale di crowdfunding immobiliare nato in Italia, ha anticipato in esclusiva a BeBeez il progetto di la tokenizzazione immobiliare. Il software, ha dichiarato il ceo e fondatore Augusto Vecchi, è già stato sviluppato e uscirà appena il governo approverà una legge sul tema (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre a giugno ha visto la luce Exain, piattaforma su cui si potranno acquistare e vendere asset su blockchain rendendo possibile la tokenizzazione di strumenti finanziari partecipativi (sfp) (si veda altro articolo di BeBeez).