Visa, colosso americano leader nei pagamenti digitali e nelle carte di credito, quotato al NYSE, ha acquisito ieri il 100% della fintech svedese Tink, nel cui capitale finora era presente anche Poste Italiane, al prezzo record di 1,8 miliardi di euro (si vedano qui il comunicato stampa di Visa e qui quello di Tink).
Per Poste Italiane è stato un investimento fruttuoso. Dopo 18 mesi il gruppo ha infatti incassato 3,5 volte i 22 milioni di euro investiti a partire dal gennaio 2020. (si veda qui il comunicato stampa di Poste Italiane).
Visa finanzierà la transazione con la liquidità disponibile. L’operazione non avrà alcun impatto sul programma di riacquisto di azioni di Visa in precedenza annunciato o sui dividendi. Tink manterrà il suo marchio, l’attuale team di gestione e la sede centrale a Stoccolma, dove è stata fondata nel 2012 da Daniel Kjellén e Fredrik Hedberg.
Tink è una delle principali piattaforme europee di open banking. Consente a banche, fintech e startup di utilizzare i dati per sviluppare servizi finanziari intelligenti e personalizzati. Attraverso un’unica Api, la scaleup consente ai clienti di accedere a dati finanziari aggregati, avviare pagamenti, arricchire le transazioni e costruire strumenti di gestione finanziaria personale. Tink si collega a più di 3.400 banche e fintech, tra cui PayPal, NatWest, Abn Amro, Bnp Paribas, Fortis e Nordea, raggiungendo complessivamente oltre 250 milioni di clienti bancari in tutta Europa. Tink ha ricavi ricorrente annui (ARR) per 30 milioni di euro, ed elabora quasi un milione di transazioni di pagamento al mese in cinque mercati. Conta 400 dipendenti in 13 Paesi, che seguono 18 mercati europei. Nel 2021, la fintech svedese intende renderre disponibili i suoi servizi di pagamento in 10 differenti mercati.
Tink nel 2020 ha rilevato Instantor, fornitore svedese di soluzioni per la valutazione del rischio di credito basate su tecnologia open banking (si veda altro articolo di BeBeez), il fornitore spagnolo di account aggregation Eurobits, facendo crescere significativamente la connettività bancaria di Tink in Europa (si veda qui il comunicato stampa) e infine la piattaforma di aggregazione del precursore dell’open banking britannico, OpenWrks, che ha portato i dati di business account del Regno Unito ai clienti di Tink (si veda qui il comunicato stampa).
Tink nel dicembre scorso aveva esteso un round di investimento per altri 85 milioni di euro, dopo aver raccolto in una prima fase 90 milioni di euro nel gennaio 2020 e raggiungendo quindi quota 175 milioni raccolti nell’anno (si veda altro articolo di BeBeez). Il round di investimento era stato guidato da un nuovo investitore, Eurazeo Growth, e da Dawn Capital, società di venture capital specializzata nel software B2B con sede a Londra, che aveva già guidato la prima fase del round a gennaio insieme all’americana HMI Capital e a Insight Partners (si veda altro articolo di BeBeez). Alla prima fase di quel round aveva partecipato per la prima volta anche Poste Italiane, che si era affiancata agli altri investitori già presenti nel capitale e che avevano partecipato a loro volta alla prima fase del round: Heartcore Capital, ABN AMRO Ventures e Opera Tech Ventures (fondo di venture capital di Bnp Paribas). Al round del dicembre scorso hanno partecipato di nuovo PayPal Ventures, HMI Capital, Heartcore, ABN AMRO Ventures, Poste Italiane e Opera Tech Ventures. In precedenza Tink aveva raccolto 4 milioni di dollari nel settembre 2014; 10 milioni di dollari nel maggio 2016; 14 milioni di euro nell’ottobre 2017, 56 milioni di euro nel febbraio 2019; e 10 milioni di euro nel giugno 2019 (si veda Crunchbase).
Ora la combinazione dell’infrastruttura di Visa e dei suoi investimenti in resilienza, sicurezza informatica e prevenzione delle frodi con le API, unita alla tecnologia e alle relazioni con i clienti di Tink, dovrebbe contribuire ad accelerare l’adozione dell’open banking in Europa, garantendo una piattaforma sicura e affidabile per l’innovazione.
In merito all’acquisizione da parte di Visa, i cofondatori di Tink hanno dichiarato in una nota: “Man mano che abbiamo conosciuto Visa, è diventato chiaro che condividiamo una missione comune: collegare il mondo finanziario e accelerare la crescita e l’adozione di servizi finanziari digitali. Collaborare con Visa significa che ora saremo in grado di muoverci più velocemente e raggiungere più lontano che mai, e sappiamo che Visa è il partner perfetto per la prossima fase del nostro viaggio. La partnership con Visa ci permetterà di far crescere ulteriormente la nostra organizzazione, i nostri prodotti e servizi, per servire meglio i nostri clienti attuali e futuri, pur continuando ad operare come un marchio indipendente e a costruire sugli incredibili punti di forza di Tink”.
Al Kelly, ceo e presidente di Visa, ha affermato: “Visa è impegnata a fare tutto il possibile per promuovere l’innovazione e dare potere ai consumatori a sostegno degli obiettivi di open banking dell’Europa. Riunendo la rete di reti di Visa e le capacità di open banking di Tink, forniremo un maggiore valore ai consumatori e alle imprese europee, con strumenti che renderanno la loro vita finanziaria più semplice, affidabile e sicura.”
Charlotte Hogg, ceo di Visa Europe, ha aggiunto: “Questa acquisizione è un segno del nostro impegno in Europa. In Tink, abbiamo trovato un partner forte con il quale possiamo accelerare l’innovazione nell’open banking a beneficio dei nostri clienti collettivi e dei cittadini del Regno Unito e dell’Unione Europea, mentre investiamo in posti di lavoro altamente tecnologici e qualificati nel continente”.