Alfaparf Group spa, multinazionale dell’industria cosmetica professionale che produce e commercializza prodotti per la cura dei capelli e della pelle e apparecchiature per l’estetica, incassa un finanziamento da 12,5 milioni di euro da Banco BPM per investire in sostenibilità, mentre studia l’acquisizione di Tricobiotos, a sua volta specializzata nella produzione e commercializzazione di prodotti cosmetici professionali per la cura e la bellezza dei capelli.
Di quest’ultima possibile operazione ha scritto nei giorni scorsi Verità&Affari, precisando che Alfaparf dovrebbe ottenere a breve l’esclusiva nell’ambito dell’asta per arrivare a firmare un accordo prima della pausa estiva.
Tricobiotos è oggi controllata al 71,8% dal giugno 2017 da Alto Partners sgr, attraverso il fondo Alto Capital IV (si veda altro articolo di BeBeez), che aveva investito affiancato dall’imprenditore Daniele Selleri con il 3,2%, mentre il restante 25% era rimasto alla famiglia Bucaioni (attraverso Mama Holding srl).
Allora la società era stata valutata una volta il fatturato 2016, che si era attestato a circa 21 milioni, con un margine di ebitda del 18% (si veda qui il report Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Le dimensioni della società sino al 2020 sono rimaste sostanzialmente le stesse, con il bilancio che si era chiuso con 20,2 milioni di euro di ricavi netti, un ebitda di 3,2 milioni, utili netti per 1,9 milioni e liquidità netta di 2,6 milioni, mentre nel 2021 si è registrato un incremento dei ricavi a 25,7 milioni, dell’ebitda a 5 milioni e dell’utile netto a 3,4 milioni con una liquidità netta di 3,3 milioni (si veda qui il report Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Negli ultimi due esercizi la società ha distribuito 5,5 milioni di euro di dividendi.
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Quanto ad Alfaparf Group, è controllato dal fondatore e presidente Roberto Franchina all’80%, sia direttamente sia attraverso Junior srl, con il vicepresidente Attilio Brambilla, che detiene il restante 20%, sia direttamente sia attraverso AB srl. Nel 2015 si era parlato di possibile apertura del capitale a degli investitori (si veda altro articolo di BeBeez), ma poi non si era arrivati ad alcun accordo e il gruppo ha proseguito da solo.
Fondato nel 1980, il gruppo ha in portafoglio undici marchi (Alfaparf Milano, Dibi Milano, Becos, Olos, Ten Science, Il Salone Milano, Yellow, Alta Moda è…, Decoderm, Solarium e Apg Tech e conta cinque stabilimenti produttivi (in Italia, Brasile, Messico, Venezuela e Argentina), tre centri di ricerca (in Italia, Brasile e Messico) e 2.433 tra dipendenti, agenti e consulenti (640 in Italia). I prodotti e servizi sono distribuiti in oltre cento paesi attraverso 25 filiali e un centinaio di distributori.
Alfapart ha risentito degli effetti della pandemia nel 2020, con ricavi netti in calo a 203,8 milioni di euro dai 243,1 milioni del 2019, un ebitda di 39,9 milioni (da 45 milioni), un utile netto di 8,6 milioni (da 12,9 milioni) e un debito finanziario netto di 2,6 milioni (da 11,8 milioni) (si veda qui il bilancio 2020).
A proposito di debito, il gruppo si è assicurato nei giorni scorsi un finanziamento da 12,5 milioni di euro da Banco BPM. Nel dettaglio, la linea di credito è stata erogata a favore della controllata Beauty&Business spa, che utilizzerà le risorse per una serie d’iniziative che includono l’incremento della quota di energia da fonti rinnovabili sul totale dei consumi energetici e delle attività di formazione interna in materia di sostenibilità. A questo proposito, ricordiamo che dal 2019 il gruppo rendiconta le proprie performance nel Bilancio di Sostenibilità annuale e dal 2022 opera secondo un Piano strategico di Sostenibilità (si veda qui il comunicato stampa).
“Il contributo delle imprese private è essenziale per conseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile e la collaborazione con gli istituti di credito può essere un acceleratore”, ha commentato Sandro Formento, Chief Financial Officer di Alfaparf. “Per questo, abbiamo accolto con grande favore l’invito a partecipare al progetto di Banco BPM, che ci aiuterà a realizzare due degli obiettivi del nostro Piano di Sostenibilità: ridurre le emissioni di CO2 dei processi produttivi e dei prodotti per contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico e continuare l’ambizioso progetto di formazione sulla sostenibilità che punta a coinvolgere tutti i collaboratori del gruppo”.
“Siamo particolarmente orgogliosi di questa operazione che ci permette sia di essere al fianco di un cliente considerato la prima multinazionale dell’industria cosmetica professionale a capitale totalmente Italiano sia di perseguire un percorso coerente con il nostro impegno sul fronte della sostenibilità”, ha commentato Fabrizio Bernazzani, responsabile mercato corporate Milano di Banco BPM.
(Articolo modificato alle ore 10,00 del 30 maggio 2022 – si aggiornano i dati di bilancio al 2021)