La European Leveraged Finance Association (ELFA), l’associazione degli investitori in strumenti di debito, e Principles of Responsible Investment (PRI), il network di agenzie di rating e investitori che promuove l’inclusione delle tematiche ESG nelle strategie di investimento degli aderenti, hanno pubblicato il primo set settoriale di requisiti informativi che gli emittenti di strumenti di debito sub-investment grade devono rispettare per dare una misura accurata del loro rispetto degli standard ESG e cioé in tema di ambiente, sostenibilità sociale e governance (si veda qui il comunicato stampa).
A differenza delle Linee guida generali pubblicate sempre da ELFA nel giugno 2020, quelle pubblicate lo scorso 19 gennaio sono specifiche per gli emittenti dei settori delle telecomunicazioni, della carta e imballaggi e delle società di riscossione crediti, mentre prossimamente verranno pubblicate linee guida specifiche anche per altri settori.
Gli standard ESG, come noto, determinano il livello di sostenibilità ambientale (quindi basso inquinamento, sia quello diretto che quello prodotto da fornitori e altri componenti della filiera) responsabilità sociale (rispetto della parità di genere e di etnia, nonché dei diritti di lavoratori e clientela) e correttezza della governance (anzitutto il rispetto per le varie classi di investitori e del mercato).
La pubblicazione di queste linee guida è il punto di arrivo di un processo iniziato nel 2016. Negli ultimi anni, sui mercati finanziari internazionali gli investitori in corporate debt, e con essi le agenzie di rating, hanno avuto la crescente esigenza di capire in che misura le aziende emittenti strumenti finanziari (sia equity che bond) fossero esposte ai rischi ambientali e a illeciti legati al mancato rispetto dell’ambiente.
“L’esigenza è nata a seguito della crescente frequenza e gravità dei disastri ambientali, che ovviamente mettono a rischio la continuità aziendale nelle aree in cui si producono con particolare intensità, e alla necessità di prevenire l’ulteriore degrado ambientale (per esempio con le emissioni di C02)”, ha spiegato Carmen Nuzzo, responsabile della sezione fixed income di PRI. Per gli investitori, in particolare quelli istituzionali, il rispetto degli standard ESG da parte delle aziende emittenti strumenti finanziari (di debito o di equity) era diventata un’esigenza primaria, non solo sul piano regolamentare, ma anche per la consapevolezza che le imprese non rispettose di questi parametri andranno incontro a crescenti penalizzazioni che ne comprometteranno la redditività. Tanto che è sempre più frequente l’adozione di alcuni parametri di performance a cui legare il costo del finanziamento, soprattutto sui mercati del debito (si veda altro articolo di BeBeez).
Tuttavia, gli sforzi fatti in tal senso erano stati condotti in modo frammentario e c’era bisogno di un set di standard coerenti. Di conseguenza, “dal 2017 al 2019 un gruppo di investitori aderenti al PRI per un totale di 34 mila miliardi di dollari di asset in gestione, 58 agenzie di rating creditizio, banche e consulenti legali si sono confrontate attraverso una serie di tavole rotonde tenute in 15 Paesi per sviluppare una serie di criteri e coefficienti di misurazione. Il confronto è stato lungo anche perché non sempre un’alta affidabilità creditizia (a cui guardano di solito le agenzie di rating, ndr) si accompagna a un paragonabile rispetto dell’ambiente e/o responsabilità sociale”, ha detto ancora Nuzzo.
Di converso, con il tempo le stesse aziende emittenti hanno maturato la necessità di avere un quadro chiaro dei parametri in base ai quali viene giudicato il loro rispetto degli standard ESG. “Abbiamo riscontrato un crescente desiderio delle aziende emittenti di ricevere delle indicazioni specifiche”, ha riferito Sabrina Fox, ceo dell’ELFA Elfa. Di conseguenza, nella prima metà del 2020 sono state coinvolte nel confronto 26 aziende di vari settori (molti di forte impatto ambientale, come l’oil & gas) e di varie dimensioni. “Va detto che le aziende più piccole, tipicamente non quotate, sono destinate ad avere maggiori difficoltà nell’adeguare i sistemi alle esigenza di disclosure Esg” riconosce Nuzzo.
Un primo frutto di questo processo è stata la pubblicazione, come detto, nel giugno scorso degli ESG Fact Sheets generali, destinati a essere lo standard per le modalità con cui le aziende informano investitori e autorità sul loro rispetto dei parametri ESG. Tuttavia, nel corso dell’anno è emersa la consapevolezza che le differenti caratteristiche di ciascun settore presentavano problematiche ed esigenze diverse. Da ciò è emersa l’esigenza di diramare linee guida specifiche per le varie attività economiche.
Così il 19 gennaio sono state diffuse i primi tre set dedicati rispettivamente alle telecomunicazioni, alla carta e imballaggi e infine alle società di riscossione crediti, che elencano i punti di maggiore sensibilità ai fini ESG per i rispettivi settori, e per la precisione:
- Telecom: riservatezza e sicurezza dei dati, protezione dell’infanzia sul web, sanzioni e reprimenda governative riguardo alla tutela dei dati personali della clientela;
- Carta e imballaggio: gestione delle risorse forestali ed energetiche, consumo di acqua e volumetria dei rifiuti;
- Riscossione crediti: equo trattamento della clientela e delle relative lamentele, e aderenza e controlli del trattamento dei clienti più vulnerabili.
Ma questo è solo l’inizio. Il 28 gennaio inizierà un nuovo ciclo di tavole rotonde focalizzate sui settori chimico, prodotti industriali, distribuzione, software, informatica e infine infrastrutture.
“Gli ESG Fact Sheets riportano i punti di maggiore rilevanza per gli investitori, discussi con le aziende attive nei rispettivi settori . Ma abbiamo pubblicate delle linee guida anche per i consulenti aziendali su come impiegare le stesse linee guide, basata anche sul feedback degli operatori di mercato, nella raccolta di capitale di debito. Siamo convinti che tale set di istruzioni alzerà l’asticella sulla diffusione di informazione in ambito ESG, che finirà per beneficiare tutti gli attori di mercato”, ha concluso Fox.