Doppio deal in poche settimane per il Fondo Equiter Infrastructure II, gestito da Ersel Asset Management sgr e di cui Equiter spa è l’advisor esclusivo, lanciato due anni fa da Ersel, che ieri, da un alto, ha annunciato un investimento da 35 milioni di euro per la realizzazione di una piattaforma di aggregazione di impianti fotovoltaici ed eolici in Italia, di cui uno già operativo, con l’obiettivo di raggiungere circa 46 MW complessivi, e dall’altro ha annunciato un investimento per altri 35 milioni di euro ,concluso poche settimane fa, per acquisire la maggioranza di Energon Esco, azienda modenese specializzata nell’efficientamento energetico dei grandi edifici e negli impianti di teleriscaldamento, confermando le indiscrezioni diffuse a fine febbraio da Radiocor (si veda qui il comunicato stampa).
Nel dettaglio, il fondo, supportato sul piano legale da Pedersoli, ha acquisito il 100% della società da tutti i precedenti soci di Energon Esco che tra i soci minori, attraverso un veicolo, vede anche il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, e che sono usciti dal capitale, a eccezione di Cavok srl (sinora al 7,45%,dell’amministratore delegato Paolo Sandali), che ha reinvestito per una minoranza. A vendere sono stati quindi Itaca srl (al 33,53%, Luca Pedani), Artome srl (al 33,53%, Marina Storchi) ed Enerplus srl (25,5%), che sono stati assistiti sul fronte legale da Giovannelli e Associati, mentre Cavok è stato affiancato dallo Studio Legale BCT di Bologna e dallo Studio Commercialistico Sandali Iadanza Battistella e Associati. Pirola Corporate Finance ha assistito i soci di Energon Esco in qualità di financial advisor, mentre per le tax e legal due diligence, i soci sono stati assistiti dallo Studio Luce e dallo Studio Legale BCT di Bologna. Infine la due diligence business, tax, accounting, finance e payroll sono state svolte da PwC (si veda qui il comunicato stampa).
Fondata nel 2010 da tre manager del settore (Luca Guaitoli, Vittorio Andreoli e Luca Pedani), Energon Esco aveva già in passato avuto a che fare con il private equity. Nel 2014, infatti, il fondo di Nem sgr (allora gruppo Banca Popolare di Vicenza) aveva sottoscritto un aumento di capitale da 4,2 milioni di euro a cui si era affiancato un finanziamento di altri 4,2 milioni erogato da MPS e l’allora Banco Popolare (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente, nel 2017, i soci di maggioranza di Energon Esco avevano ricomprato la quota de 37% in capo al fondo (si veda altro articolo di BeBeez), anche grazie alle risorse finanziarie incassate con un minibond da 7 milioni a 7 anni sottoscritto dal fondo di private debt di Riello sgr (si veda altro articolo di BeBeez). La società ha chiuso il bilancio 2021 con 13,8 milioni di euro di ricavi netti, un ebitda di 1,4 milioni e un debito finanziario netto di 4,9 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Nell’operazione sugli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, invece, il Fondo Equiter Infrastructure II ha agito attraverso la società interamente partecipata BE Renewables Holding srl, appositamente costituita quest’anno per lo sviluppo del progetto di acquisizione di impianti da fonti rinnovabili. L’investimento di Equiter, advisor finanziario in campo infrastrutture e innovazione partecipato da Intesa Sanpaolo, Compagnia di San Paolo e le Fondazioni CRT e CRC, rientra in un accordo quadro più ampio sottoscritto con le società Bluenergy (società controllata dalla famiglia Longo) e Carlino Consulting (quali parti venditrici), finalizzato allo sviluppo di una pipeline di progetti fotovoltaici ed eolici per circa 200 MW totali, che saranno acquisiti progressivamente da BE Renewables Holding al raggiungimento dello status ready-to-build.
Il Fondo Equiter Infrastructure II by Ersel è dedicato all’investimento in asset infrastrutturali di piccole e medie dimensioni localizzati in Italia, selezionati sulla base di criteri di impatto sociale e ambientale ed intensità tecnologica. I suoi settori di interesse includono le infrastrutture sociali, economia circolare, energie rinnovabili, infrastrutture digitali, trasporti, smart mobility e rigenerazione urbana,
Nel marzo dello scorso anno, invece, il fondo aveva investito insieme a Lendlease, tra i principali investitori internazionali nel real estate, nel progetto di PPP per il nuovo campus scientifico dell’Università Statale di Milano, all’interno del più ampio progetto di rigenerazione urbana di MIND (si veda altro articolo di BeBeez). Il nuovo campus dell’Università Statale è un innovativo progetto di scienza ed educazione che sarà realizzato secondo i più elevati standard internazionali e consentirà a ricercatori e studenti di lavorare in spazi più funzionali in un ecosistema molto orientato sull’innovazione, in sinergia con le altre ancore di MIND, vale a dire, lo Human Technopole (nuovo istituto di ricerca multidisciplinare sulle scienze della vita), l’ospedale Galeazzi e una rete di aziende private che ne fanno parte, secondo logiche di living lab attraverso l’interazione con le strutture di ricerca e con altre istituzioni del territorio.