Emiliana Conserve società agricola spa ha emesso sustainability linked minibond da 8 milioni di euro, garantito da SACE, che è stato interamente sottoscritto da Unicredit (si veda qui il comunicato stampa).
Il bond incentiva l’emittente al raggiungimento di ambiziosi e predeterminati obiettivi sulla performance ESG, prevedendo un meccanismo di aggiustamento del margine che contempla la riduzione o l’aumento del tasso di interesse al raggiungimento o meno del target previsto nelle clausole di sostenibilità.
Contestualmente alla sottoscrizione dell’emissione è stato negoziato un Interest Rate Swap ESG che permette alla società di mitigare il rischio derivante dall’aumento dei tassi di interesse con un meccanismo di riduzione del tasso fisso dell’operazione collegato anch’ esso agli indicatori di performance dei fattori legati alla sostenibilità.
In particolare l’azienda si è impegnata, nell’arco del piano della durata di sei anni, a raggiungere le percentuali del 100% sia di energia elettrica acquisita prodotta da fonti rinnovabili sia di pomodoro lavorato proveniente da Filiera Sostenibile Certificata “EMILIANA 5.0”, che include verifiche in ambito di gestione ambientale. La società si è inoltre impegnata a garantire la sicurezza degli operatori nonché ad assicurare buone pratiche agronomiche e di gestione sociale dell’azienda.
Il raggiungimento dei risultati sarà monitorato attraverso il mantenimento di 5 Certificazioni ISO: ISCC PLUS, 14001, 22005, SA 8000 e 26000. Il raggiungimento dei target prefissati sarà verificato e certificato, a partire dal terzo anno di piano, da un soggetto terzo e indipendente.
Nell’operazione Emiliana Conserve è stata assistita dallo studio Costanzo e associati, come advisor finanziario e da Orrick per la parte legale.
Emiliana Conserve è stata fondata nel 1985 a Busseto (Parma). Il capitale sociale è fortemente distribuito. La componente principale (poco più del 27%) è composto da aziende agricole singole, il 6% fa riferimento ai dipendenti, poco più del 12% a imprese attive nella filiera del pomodoro, poco meno del 28% da organizzazioni di produttori agricoli e per il restante 37% da altri soci.
Nello stabilimento di Busseto vengono prodotti tutti i formati in vetro, in tubetti e in scatola per il mercato retail, nonché semilavorati industriali in fusti metallici. Nel 2007 la società ha acquisito lo stabilimento ex-Cirio in S. Polo di Podenzano (Piacenza, diventando così la più grande azienda privata del Nord Italia nella produzione di derivati di pomodoro per marchi terzi con due stabilimenti produttivi, circa 250.000 tonnellate di pomodoro fresco trasformato nel 2020 di provenienza Nord Italia.
I ricavi nel 2020 hanno raggiunto quota 75 milioni contro i 68,5 milioni del 2019 e l’ebitda è a sua volta cresciuto da 4,6 a 6,2 milioni di euro con l’utile netto salito da 396 mila euro a 1,4 milioni e il debito finanziario netto sceso a 19 milioni dai 29,7 milioni del 2019. L’anno in corso dovrebbe registrare un’ulteriore accelerazione, con i ricavi pronti superare i 100 milioni di euro (si veda qui la stakeholder relation).
Attraverso Emiliana Agricola, sorta nel 2003 per migliorare il controllo della filiera, Emiliana Conserve coltiva direttamente circa il 35% di pomodoro trasformato, garantendo una completa rintracciabilità dell’intero ciclo produttivo. Tutto il pomodoro fresco lavorato è coltivato nel nord Italia rispettando le regole di Produzione Integrata CQ della regione Emilia Romagna e certificata da SGS Italia.
I proventi del bond sono finalizzati a supportare lo sviluppo dell’azienda, con particolare riferimento alle attività connesse al processo di internazionalizzazione e agli investimenti destinati al miglioramento dei propri profili di sostenibilità.
Gian Mario Bosoni, ceo di Emiliana Conserve, ha commentato: “Il Made in Italy autentico, di qualità e sostenibile rappresenta il valore cardine che guida l’operatività della nostra azienda e abbiamo costruito in tanti anni di lavoro una realtà che conosce e gestisce tutte le operazioni che caratterizzano la filiera produttiva del pomodoro, dalla lavorazione del terreno al confezionamento del prodotto finito. Stiamo realizzando un importante piano di investimenti industriali destinati ad introdurre ulteriori innovazioni nei nostri cicli produttivi, ad ottenere risparmi energetici e delle risorse idriche nonché ad utilizzare nuove tipologie di imballi ecosostenibili. La finalità è di rafforzare la presenza della nostra azienda sui mercati esteri e di acquisire nuovi clienti in grado di apprezzare l’eccellente qualità dei nostri prodotti ed i valori che rappresentano. Questa operazione finanziaria si inserisce all’interno del Piano Industriale 2021-2024 predisposto in collaborazione con il nostro advisor finanziario Costanzo e Associati Advisory srl e nel contesto più ampio delle attività avviate da Emiliana Conserve per la redazione del primo Bilancio di Sostenibilità chiuso al 30 giugno 2021, la realizzazione e formalizzazione entro il 30 ottobre 2021 della Filiera Certificata e Sostenibile Emiliana 5.0 e l’adozione entro il 31 dicembre 2022 del modello organizzativo legge 231”.
Andrea Burchi, Regional Manager Centro Nord UniCredit, ha aggiunto: “Questa operazione conferma l’impegno del nostro gruppo nel supportare le imprese del territorio in un virtuoso percorso di internazionalizzazione e nell’indirizzare le energie verso un futuro ecosostenibile, al fianco delle realtà produttive che favoriscono i processi di transizione ESG. Siamo convinti che la sostenibilità costituisca sempre più un fattore competitivo per le aziende, capace di orientare in misura crescente le scelte dei consumatori e quelle degli investitori”.
Marco Mercurio, Responsabile Mid Corporate Centro-Nord di SACE, ha concluso: “Attraverso la nostra offerta integrata di soluzioni assicurative e finanziarie in grado di supportare a 360° i bisogni delle imprese, siamo felici di poter sostenere i processi d’internazionalizzazione e di crescita sostenibile di una storica azienda come Emiliana Conserve, attiva nel settore agroalimentare che è e sarà uno dei cardini per la ripresa dell’economia territoriale e nazionale”.