Eni avrebbe dato mandato a JP Morgan e Bofa Merrill Lynch per affiancarla nell’avventura della nuova Spac dedicata alla transizione energetica che vorrebbe quotare in primavera al London Stock Exchange.
Si completa via via quindi il puzzle del nuovo progetto che Eni sta perseguendo insieme ad altri soggetti industriali e che è stato svelato nei giorni scorsi da Bloomberg, precisando che obiettivo di raccolta sarebbe 200 milioni di euro.
Ricordiamo che nel frattempo proprio oggi sbarcherà in Borsa a Oslo Vår Energi as, leader nel settore dell’esplorazione e produzione di idrocarburi in Norvegia, nata nel luglio 2018 dalla fusione tra Eni Norge as (gruppo Eni) e Point Resources as, controllata dal private equity norvegese HitecVision, il più grande investitore privato nel settore degli idrocarburi in Norvegia (si veda altro articolo di BeBeez). La società è stata prezzata a 28 corone norvegesi per azione, nella parte bassa della forchetta proposta agli investitori, che era di 28-31,5 corone, per una capitalizzazione iniziale quindi di 70 miliardi di corone (pari a 7 miliardi di euro, si veda qui il comunicato stampa). A quel prezzo l’offerta ha superato più volte la domanda e sarà quindi esercitata l’opzione greenshoe (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione di ipo rientra nella strategia di Eni di valorizzazione dei propri asset al fine di liberare nuove risorse da allocare per l’accelerazione della strategia di transizione energetica, come per esempio appunto i lancio della Spac. Eni continuerà comunque a detenere una quota di maggioranza in Vår Energi, mantenendo il consolidamento a patrimonio netto.