Lucart spa, la società a capo dell’omonimo gruppo lucchese che detiene i marchi di carta igienica Tenderly e di carta per la casa Tutto, ha ottenuto un finanziamento da 50 milioni di euro, con garanzia SACE da un pool di istituti composto da UniCredit (banca agente, global coordinator e agente Sace), Bnl-Bnp Paribas, Banco BPM, Crédit Agricole Italia e Intesa Sanpaolo (Mandate Lead Arranger)) (si veda qui il comunicato stampa). Nell’ambito dell’operazione, le banche sono state assistite sul piano legale da Ashurst.
Il gruppo, con sede a Porcari (Lucca) e 510 milioni di fatturato nel 2020, è controllato dalla famiglia Pasquini (attraverso Pasfin spa), impiega oltre 1.600 dipendenti in dieci stabilimenti produttivi distribuiti tra Italia, Francia, Spagna, Ungheria e Germania, lavorando circa 400 mila tonnellate di carta all’anno.
La somma a disposizione della storica azienda lucchese è destinata allo sviluppo internazionale, ma anche al supporto degli investimenti produttivi di carta tissue di alta qualità attraverso l’impiego di fibre riciclate e imballaggi di riciclo a sostegno dell’economia circolare e dell’implementazione nella catena di produzione di impianti e macchinari con maggiore efficientamento delle risorse idriche ed energetiche.
Marco Baroni, cfo di Lucart, ha infatti commentato: “Siamo molto contenti che i nostri ambiziosi piani di internazionalizzazione e innovazione siano sostenuti da primari istituti di credito riuniti in pool, con UniCredit in qualità di capofila, e Sace, che ringraziamo. Questa è la testimonianza che il nostro modello di business che pone al centro l’economia circolare e la sostenibilità è il modello corretto per affrontare le sfide del prossimo futuro”.
Sul fronte dell’innovazione e dell’economia circolare, ricordiamo che Lucart lo scorso luglio ha avviato l’ultima fase del suo piano di rinnovamento energetico, la cui potenza complessiva autoprodotta negli stabilimenti italiani arriverà a raggiungere la soglia dei 32 MW. Il gruppo ha infatti dato il via a un investimento di 10 milioni di euro per l’installazione di un nuovo impianto di cogenerazione ad alto rendimento nello storico stabilimento di Porcari. Completamente sviluppato e prodotto in Italia, il progetto sarà realizzato in collaborazione con Baker Hughes che installerà la turbina a gas NovaLT12, in grado di fornire una potenza di 12.5 MW, con un rendimento cogenerativo che può raggiungere fino all’85%. Allo stesso tempo, rispetto alle turbine di vecchia generazione, NovaLT12 consente la riduzione delle emissioni di CO2 e degli ossidi di azoto (NOx) rispettivamente del 11% e del 40%. Il nuovo impianto, inoltre, consentirà di sperimentare al meglio l’uso dell’idrogeno quando sarà disponibile e di altre fonti rinnovabili. Il primo impianto di cogenerazione del Gruppo cartario fu installato proprio nel sito di Porcari nel lontano 1989, dando inizio a una lunga storia di sviluppo e collaborazione fra Lucart e Baker Hughes.
Andrea Burchi, regional manager Centro Nord UniCredit, sempre sul tema della sostenibilità, ha aggiunto: “Lucart ha dimostrato di saper declinare con successo un piano di crescita strettamente legato ai temi della sostenibilità, fattore sempre più strategico per lo sviluppo delle imprese ed elemento chiave del modello di business del nostro Gruppo. UniCredit, nei fatti, si impegna ad essere parte attiva per facilitare il cambiamento, affiancando le aziende italiane nel percorso di transizione verso un nuovo modello produttivo. Attraverso soluzioni specifiche, incoraggiamo la crescita sostenibile e lo sviluppo dell’economia circolare. Due priorità che riteniamo funzionali alla ripartenza e alla costruzione di un futuro migliore per la comunità”.
Quanto alla crescita internazionale, Mario Bruni, responsabile segmento mid corporate di SACE, ha detto: “Attraverso Garanzia Italia permettiamo alle aziende italiane di accedere alle risorse necessarie, non solo a fronteggiare un presente complesso, ma anche a guardare al futuro con maggiore ottimismo. Negli anni passati Lucart ha già contato su SACE per crescere sui mercati internazionali e oggi siamo lieti di continuare a dare il nostro contributo per supportare il piano di investimenti di un’azienda che sta sempre più puntando su innovazione e sostenibilità”.
A inizio mese Lucart ha acquistato dal fondatore Carl Theakston il 100% della britannica ESP Ltd (Essential Supply Products Ltd), il principale produttore indipendente in Gran Bretagna di carta tissue per utilizzi diversi da quello domestico (si veda altro articolo di BeBeez). L’acquisizione si è inserita nel piano di sviluppo e ed espansione internazionale, soprattutto in Europa, del gruppo nato nell’aprile 2013 come risultato della fusione per incorporazione di Fato Professional spa, Forest srl e Airtissue srl nella Cartiera Lucchese spa, che con l’atto di fusione ha mutato il proprio nome appunto in Lucart spa (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Nel 2012 Lucart aveva rilevato dalla statunitense Georgia Pacific, che all’epoca aveva deciso di abbandonare l’Italia, il marchio e la produzione di carta igienica Tenderly. Nel luglio 2016 Lucart ha emesso un minibond da 4,9 milioni di euro a scadenza 2020 con cedola del 5%, interamente sottoscritto da Duemme Fondo per le Imprese gestito da Duemme sgr e quotato all’ExtraMot Pro di Borsa Italiana. L’emissione era stata deliberata al fine di supportare i progetti di crescita per acquisizioni (si veda altro articolo di BeBeez). Poche settimane prima il gruppo guidato dal ceo Massimo Pasquini aveva annunciato l’acquisizione di Bokk Paper kft, la principale azienda indipendente ungherese nel mercato Away From Home (A.F.H.) dei prodotti in carta per l’igiene.