Lucart, società a capo dell’omonimo gruppo lucchese che detiene i marchi di carta igienica Tenderly e di carta per la casa Tutto, si è assicurata un finanziamento da 10 milioni di euro da Intesa Sanpaolo, assistito da Garanzia Green di SACE (si veda qui il comunicato stampa).
Il finanziamento è finalizzato a sostenere il piano di crescita e di sviluppo del Gruppo Lucart in ottica ESG (Environmental, Social e Governance) e di economia circolare. La linea di credito, infatti, è caratterizzata da un meccanismo di pricing legato al raggiungimento di precisi target in ambito di sostenibilità. Tali obiettivi prevedono, da un lato, l’ultimazione della linea produttiva di Castelnuovo di Garfagnana (Lucca) che permetterà alla società di aumentare l’utilizzo di packaging alternativo e, dall’altro, un maggior recupero di cartoni per alimenti poliaccoppiati tipo Tetra Pak nello stabilimento di Diecimo (Lucca).
Il finanziamento si inserisce nella strategia del Gruppo Lucart che da anni adotta un modello di sviluppo sostenibile volto a ottimizzare l’utilizzo delle materie prime e a ridurre gli scarti trasformandoli in nuove risorse, in linea con i principi dell’economia circolare. Lucart è infatti l’unica cartiera del settore tissue capace di recuperare tutte le componenti dei cartoni per bevande: sia la parte fibrosa, che viene trasformata in prodotti in carta delle linee Natural, sia quella di alluminio e polietilene, convertita in altri oggetti come i pallet per il trasporto delle merci.
Andrea Fano, Chief Financial Officer del Gruppo Lucart, ha dichiarato: “Siamo molto soddisfatti del sostegno che SACE e Intesa Sanpaolo daranno ai nostri progetti. Il loro impegno nell’economia sostenibile si sposa perfettamente con la nostra devozione nell’applicazione di modelli di business circolari attraverso un piano strategico che prevede di aumentare il peso delle materie prime recuperate al 60%. Un altro importante obiettivo è arrivare a utilizzare il 100% di imballaggi riciclati e/o compostabili entro il 2030, su tutte le nostre linee di produzione.”
“Il Gruppo Lucart è un’eccellenza italiana e internazionale che ha saputo abbracciare da tempo i temi della sostenibilità ambientale”, ha dichiarato Richard Zatta, Responsabile Global Corporate della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, guidata da Mauro Micillo, che ha strutturato l’operazione con il supporto del Circular Economy Desk di Intesa Sanpaolo Innovation Center.
Quanto a SACE, l’intervento a supporto di Lucart si è concluso grazie all’impegno dell’ufficio di Firenze, una delle 14 sedi territoriali di SACE in Italia, e della Task Force Green, istituita per rispondere alle esigenze della nuova operatività legata al Green New Deal. Mario Bruni, responsabile Mid Corporate di SACE, ha aggiunto: “Siamo orgogliosi di continuare a supportare la crescita di un’eccellenza come Lucart e di affiancarla nei suoi piani di sviluppo sostenibile. Grazie al nostro intervento l’azienda potrà perseguire importanti obiettivi di tutela ambientale e di economia circolare in linea con gli obiettivi del PNRR. SACE prosegue così nel suo ruolo di primo piano per la transizione ecologica del Paese”.
Ricordiamo che in tema di obiettivi ESG, Lucart nel luglio 2020 aveva avviato l’ultima fase del suo piano di rinnovamento energetico, la cui potenza complessiva autoprodotta negli stabilimenti italiani arriverà a raggiungere la soglia dei 32 MW. Il gruppo ha infatti dato il via a un investimento di 10 milioni di euro per l’installazione di un nuovo impianto di cogenerazione ad alto rendimento nello storico stabilimento di Porcari.
Lucart è nato nell’aprile 2013 come risultato della fusione per incorporazione di Fato Professional spa, Forest srl e Airtissue srl nella Cartiera Lucchese spa, che con l’atto di fusione ha mutato il proprio nome appunto in Lucart spa (si veda qui il comunicato stampa di allora). Il gruppo, con sede a Porcari (Lucca) e 515 milioni di fatturato nel 2020, è controllato dalla famiglia Pasquini (attraverso Pasfin spa), impiega oltre 1.600 dipendenti in dieci stabilimenti produttivi distribuiti tra Italia, Francia, Spagna, Ungheria e Germania, lavorando circa 400 mila tonnellate di carta all’anno.
Nel 2012 Lucart Group, che allora faceva capo a Cartiera Lucchese, aveva rilevato dalla statunitense Georgia Pacific, che all’epoca aveva deciso di abbandonare l’Italia, il marchio e la produzione di carta igienica Tenderly. Nel luglio 2016 Lucart ha poi emesso un minibond da 4,9 milioni di euro a scadenza 2020 con cedola del 5%, che era stato interamente sottoscritto da Duemme Fondo per le Imprese gestito da Duemme sgr e quotato all’ExtraMot Pro di Borsa Italiana. L’emissione era stata deliberata al fine di supportare i progetti di crescita per acquisizioni (si veda altro articolo di BeBeez). Poche settimane prima il gruppo guidato dal ceo Massimo Pasquini aveva annunciato l’acquisizione di Bokk Paper kft, la principale azienda indipendente ungherese nel mercato Away From Home (A.F.H.) dei prodotti in carta per l’igiene. Nel marzo 2021 Lucart ha poi acquistato il 100% della britannica ESP Ltd (Essential Supply Products Ltd), il principale produttore indipendente in Gran Bretagna di carta tissue per utilizzi diversi da quello domestico. A vendere è stato il fondatore Carl Theakston (si veda altro articolo di BeBeez). La società è stata poi ribattezzata Lucart Hygiene (si veda qui il comunicato stampa). Lo scorso ottobre, infine, il gruppo ha annunciato un piano di investimenti da 80 milioni di euro in Francia per il triennio 2022-2024, che vedrà protagonista lo stabilimento francese di Laval sur Vologne (si veda qui il comunicato stampa).