Rigoni di Asiago, azienda leader in Italia nel settore delle confetture e delle creme spalmabili, si è assicurata un finanziamento da 10 milioni di euro da Unicredit. Si tratta della prima erogazione della banca nell’ambito del plafond dedicato al nuovo prodotto Finanziamento Futuro Sostenibile, finalizzato a incentivare gli investimenti di medio-lungo termine delle aziende italiane supportandone i piani di crescita sostenibile (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione è vincolata al raggiungimento di due obiettivi ESG che l’azienda si è impegnata a realizzare: da un lato Rigoni di Asiago si impegna a implementare le attività formative su tematiche legate alla sostenibilità per i propri dipendenti, dall’altro l’azienda si pone l’obiettivo di aumentare significativamente il numero di clienti e di fornitori coinvolti su temi di sostenibilità.
La società è stata fondata all’indomani della prima guerra mondiale da Elisa Antonini, nonna dell’attuale presidente e azionista di riferimento Andrea Rigoni (57,3% del capitale) ed è partecipata al 42,7% dal fondo Kharis Capital dal giugno 2018, che aveva rilevato la quota del 35,55% della società dal Fondo Italiano di Investimento e contestualmente aveva sottoscritto un aumento di capitale da 10 milioni, portando così appunto la sua quota al 42,7% (si veda altro articolo di BeBeez). Nel marzo 2019 Rigoni di Asiago aveva poi ottenuto un finanziamento a medio-lungo termine da 50 milioni di euro da Banco Bpm e Unicredit, con il supporto di Sace (Gruppo Cdp), in veste di garante (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre nel 2019, a luglio, sono scaduti 7 milioni di euro di minibond con cedola 6,25% che erano stati emessi ne 2014 e quotati all’ExtraMot Pro (si veda altro articolo di BeBeez).
L’ultimo bilancio disponibile, quello del 2019, indica ricavi per 120,1 milioni di euro, un ebitda di 12 milioni e un debito finanziario netto di 27,5 milioni (si veda qui l’analisi Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Tornando al finanziamento appena erogato da Unicredit, si tratta di un cosiddetto sustainable loan, con la banca che riconosce direttamente al momento dell’erogazione una riduzione del tasso rispetto alle condizioni offerte previste per queste operazioni, con successiva verifica del raggiungimento di almeno due obiettivi di miglioramento in ambito ESG, prefissati alla stipula del finanziamento. Unicredit prevede nel dettaglio tre categorie di obiettivi legati al Finanziamento Futuro Sostenibile: tutela dell’ambiente, miglioramento degli aspetti sociali della collettività e conduzione etica dell’impresa. La banca si impegna poi a monitorare l’andamento dei risultati ottenuti dall’azienda e comunicati tramite autocertificazione o dichiarazione dedicata nella nota integrativa al bilancio della società̀ cliente.
Niccolò Ubertalli, responsabile Italia di Unicredit, ha commentato: “Per UniCredit è fondamentale promuovere lo sviluppo di un futuro economico sostenibile per il Paese, incentivando gli investimenti delle imprese che vogliono migliorare il proprio profilo di sostenibilità̀ sia sotto il profilo ambientale, sociale che di governance”.