Sofidel, gruppo cartario italiano di Porcari (Lucca) attivo nella produzione di carta per uso igienico e domestico, noto in Italia ed Europa con il marchio Regina, si è assicurata un Sustainability Linked Loan a medio-lungo termine, strutturato secondo i Sustainability Linked Loan Principles definiti dalla Loan Market Association, e conforme ai principi di tassonomia fissati a livello europeo per gli investimenti green. A erogare il finanziamento è ING Italia, parte del gruppo bancario di origine olandese ING (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione è mirata a promuovere e monitorare la sostenibilità incoraggiando buone pratiche ambientali e sociali. Gli indicatori prescelti identificano la riduzione della CO2 prodotta per tonnellata di carta, la diminuzione dell’incidenza degli imballaggi in plastica e l’abbassamento del tasso di infortuni sul lavoro.
Questo è un ulteriore passaggio nell’implementazione di una strategia per lo sviluppo sostenibile e una economia a basse emissioni di carbonio che ha visto Sofidel incrementare l’attenzione verso i rating ESG e l’uso di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili.
Tra i rating di sostenibilità attestanti l’impegno Sofidel per gestire i rischi legati agli ambiti ambientale, sociale e di governance, ci sono quelli ottenuti da CDP, EcoVadis e Morningstar Sustainalytics. Per quanto riguarda l’incremento dell’uso di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, la recente firma dei due contratti di fornitura decennale (PPA): uno in Spagna (per lo stabilimento di Buñuel) e uno in Grecia (per lo stabilimento di Katerini).
Sul fronte del packaging l’obiettivo di Sofidel è di ridurre l’incidenza della plastica convenzionale nella sua produzione del 50% entro il 2030 (rispetto al 2013). Tale risultato è perseguito attraverso la riduzione dello spessore del film plastico impiegato nel processo produttivo, il progressivo impiego in alcuni mercati di plastiche riciclate o di bioplastiche, e l’introduzione di nuovi packaging in carta kraft. Al 2022, l’incidenza degli imballaggi in plastica è stata complessivamente ridotta del 38,2%.
Fondato nel 1966, Sofidel è controllato dalle famiglie Stefani e Lazzareschi. Il gruppo è oggi presente in 13 paesi tra Europa e Stati Uniti, con oltre 6.500 dipendenti. Regina è il suo brand più noto, presente nella maggior parte dei mercati di riferimento. Altri marchi includono: Sopalin, Le Trèfle, Hakle, Softis, Nalys, Cosynel, KittenSoft, Lycke, Nicky, Papernet. Ha chiuso il bilancio 2022 con una capacità produttiva di 1,44 tonnellate, un fatturato consolidato netto 2022 di 2,8 miliardi di euro contro i 2.095 milioni di euro del 2021 e quindi la crescita è stata di oltre il 33%, realizzata a parità di capacità produttiva (1,44 milioni di tonnellate), 353,6 milioni di euro di ebitda e debiti finanziari pari a 1 miliardo e liquidità netta per quasi 30 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Si avvicina dunque per Sofidel il traguardo dei 3 miliardi di euro di ricavi, spinto anche dall’acquisto nel maggio scorso dalla tedesca Hakle GmbH dei marchi Hakle (segmento carta igienica), Hakle Feucht (carta igienica umidificata) e Dick&Durstig e Servus (segmento carta casa) (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Ricordiamo che Sofidel aveva superato per la prima volta nella sua storia i 2 miliardi di euro di fatturato nel marzo del 2021, migliorando per più del 13% gli 1,91 miliardi del 2019 (si veda altro altro articolo di BeBeez). Quel risultato, se da un lato era stato favorito da una domanda globale crescente di beni essenziali per uso igienico e domestico, dall’altro era stato possibile grazie al raggiungimento della piena operatività nel secondo semestre 2020 dello stabilimento in Oklahoma, un sito greenfield di nuova generazione che aveva consentito di aumentare la capacità produttiva e migliorare la copertura geografica di Sofidel negli Stati Uniti, rafforzando le potenzialità di crescita in questo mercato. La sua realizzazione aveva comportato un investimento di circa 360 milioni di dollari.
Il gruppo era sbarcato negli Usa nel 2012 con l’acquisizione di attività in tre Stati. Nel novembre 2015 aveva annunciato tre importanti operazioni negli Stati Uniti, per un investimento complessivo di oltre 300 milioni di dollari tra il 2015 e il 2017 (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio, la multinazionale italiana, con la controllata Sofidel America, aveva acquisito dalla statunitense Green Bay Converting un impianto di trasformazione a Green Bay nel Wisconsin, con il relativo business, e un fabbricato in Mississippi; aveva inoltre attivato un nuovo investimento greenfield in Ohio; infine, aveva aperto una nuova sede centrale a Philadelphia, in Pennsylvania
In quell’occasione l’assemblea dei soci di Sofidel aveva rinnovato il consiglio di amministrazione, introducendo per la prima volta consiglieri esterni: Chiara Mio, professore Ordinario presso il Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari di Venezia; Silvio Bianchi Martini, professore Ordinario Economia Aziendale presso l’Università di Pisa; Andrea Munari, attuale amministratore delegato e direttore generale di Bnl (che dal prossimo aprile diventerà presidente della stessa banca); Alessandro Solidoro, commercialista dello Studio Solidoro di Milano. Inoltre Edilio Stefani ha sostituito alla presidenza Emi Stefani che, con il compimento del suo novantesimo anno di età, ha deciso di concludere il suo impegno attivo quotidiano all’interno dell’azienda. Lorenza Magazzini e Cristina Lazzareschi, rispettivamente moglie e figlia dell’altro co-fondatore di Sofidel, Giuseppe Lazzareschi, avevano lasciato le loro cariche.