Mare Group, azienda focalizzata sull’innovazione attraverso le nuove tecnologie abilitanti per l’industria, ha ottenuto da Banco BPM un finanziamento di circa 5 milioni di euro per accelerare lo sviluppo di Mare Wave, il piano di crescita pluriennale dell’azienda progettato per consentire investimenti fino a 80 milioni di euro e che, già avviato, sta favorendo acquisizioni, crescita organica e l’introduzione di un nuovo modello di business scalabile (si veda qui il comunicato stampa).
Più nello specifico, il piano Mare Wave si basa sulla piattaforma delfi.ai, recentemente lanciata e rivolta alle pmi. Grazie alla tecnologia proprietaria Eureso, essa permette alle pmi di utilizzare in autonomia un’intelligenza artificiale di nuova generazione. Per analizzare il livello di innovazione delle aziende, è sufficiente inserire la partita iva, individuare il quadro competitivo e misurare il potenziale migliorativo, iniziando un percorso che le aziende possono gestire in maniera flessibile e autonoma per crescere ed evolversi.
Mare Group è l’evoluzione di Mare Engineering, società nata nel 2001 per la consulenza ingegneristica alle Grandi Imprese. Dopo una crescita organica, l’azienda ha acquisito realtà aziendali innovative, diventando così un gruppo. Negli ultimi anni il gruppo ha esteso il suo mercato accompagnando le pmi e alla PA nella trasformazione continua che caratterizza i nostri tempi. Le business unit del gruppo hanno continuato a sviluppare innovazione sulle frontiere tecnologiche più promettenti, attraverso marchi dedicati che si occupano di aspetti diversi del contesto evolutivo: consulenza aziendale, comunicazione e marketing, realtà virtuale, intelligenza artificiale, smart data, progettazione, sviluppo e valorizzazione dei Beni Culturali.
Controllata dall’amministratore delegato Antonio Maria Zinno (32,2%), Marco Bellucci (22,47%) e Valerio Griffa (17,82%) e partecipato da vari soci di minoranza, tra i quali si conta anche DIgital Magics (1,3%), Mare Group ha chiuso il 2021 con ricavi netti per 18,4 milioni di euro, un ebitda di 1,7 milioni e una debito finanziario netto di 12 milioni (si veda qui il report di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
L’ad Antonio Maria Zinno ha dichiarato: “Poter contare sul sostegno e sulla fiducia di un istituto di credito come Banco BPM è per noi motivo di grande orgoglio. Stiamo portando sul mercato una proposta capace di contribuire a trasformare il volto del tessuto produttivo italiano, una proposta credibile e affidabile. La strada percorsa e i successi raggiunti sono la motivazione che ci porta a investire ancora di più sulle nostre risorse umane e sull’aggregazione delle migliori realtà innovative italiane”.
Giuseppe Boscaino, responsabile mercato corporate Centro-Sud di Banco BPM, ha aggiunto: “Sostenere le realtà più promettenti dei territori, favorendone la crescita, è uno degli obiettivi che il nostro istituto di credito si è da sempre posto. Crediamo nel progetto Mare Group, nella portata innovativa di una proposta che vede nelle pmi le grandi protagoniste della trasformazione digitale e dello sviluppo del tessuto produttivo nazionale. L’accordo di finanziamento nasce per supportare un Gruppo capace di guardare al futuro, coinvolgendo nelle sfide più ambiziose attori diversi, dalle imprese di ogni dimensione alle pubbliche amministrazioni”.
Banco BPM è stata piuttosto attiva negli ultimi mesi sul fronte dei finanziamenti. Ad inizio gennaio, per esempio, ha concesso un finanziamento di circa 18 milioni di euro a IRR Solar, subholding partecipata al 100% da Italian Renewable Resources spa (IRR), la società di investimento dedicata al settore delle energie rinnovabili lanciata nel 2019 e promossa da L&B Capital (si veda altro articolo di BeBeez). Il prestito sarà impiegato dall’azienda per lo sviluppo degli investimenti relativi a un portafoglio target di impianti fotovoltaici operativi e incentivati, localizzati in Italia con capacità installata complessiva pari a 12,5 MW, oltre che per interventi di ottimizzazione tecnica degli impianti. In precedenza, Banco BPM aveva invece erogato un prestito green da 3 milioni di euro a favore della varesina Comerio Ercole spa, azienda leader nelle macchine per la lavorazione di materie plastiche, gomma e tessuti non-tessuti, a fronte del quale l’azienda si è impegnata a migliorare l’efficienza energetica dei processi produttivi tramite la riduzione delle emissioni di CO2 e a effettuare investimenti in ambito salute e sicurezza sul posto di lavoro (si veda altro articolo di BeBeez).
Ancor prima, Piazza Meda aveva concesso un prestito sostenibile da 3,5 milioni di euro a 5 anni allo storico pastificio La Molisana spa, fondato nel 1912 a Campobasso e specializzato nella produzione di pasta di alta gamma (si veda altro articolo di BeBeez), in virtù del quale il gruppo si è impegnato a utilizzare le risorse per l’implementazione di un ampio piano di sviluppo volto a migliorare ulteriormente l’efficientamento energetico dei propri processi produttivi, con l’incremento di almeno il 4% annuo di energia autoprodotta proveniente da fonti rinnovabili. La scorsa estate, invece, l’istituto guidato da Giuseppe Castagna aveva erogato un prestito da 20 milioni di euro, e della durata di 72 mesi a favore di USCO Spa, produttore e fornitore leader a livello internazionale di componenti per macchine movimento terra, con sede a Modena, che si è impegnato per un progressivo incremento della percentuale di utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili si veda qui il comunicato stampa).