Bertolotto Porte, azienda cuneese specializzata nella progettazione e produzione di porte e sistemi per interni e porte blindate, ha acquisito Connecticut, realtà milanese da 70 anni protagonista del settore delle porte tecniche (si veda qui il comunicato stampa). L’operazione è stata realizzata grazie a un finanziamento di Intesa Sanpaolo, di cui non è stato reso noto l’importo, attraverso la filiale imprese di Saluzzo.
Sino ad ora, Connecticut era controllata al 60% dalla famiglia Battello, e partecipata al 40% da Rita Amati.
Grazie a questa nuova sinergia tra i due gruppi, che vedrà comunque Connecticut mantenere la propria identità aziendale e le strutture produttive di Lainate, il gruppo Bertolotto svilupperà una vasta gamma di finiture, materiali e design personalizzati e una gamma innovativa di porte specializzate per strutture pubbliche, scuole e ospedali.
Nata agli inizi degli anni ’50, da un grande progetto di ricerca sulla lavorazione delle materie plastiche e delle resine sintetiche, sviluppato da Montecatini Edison, Connecticut si posiziona sin dagli esordi come realtà all’avanguardia per le tecnologie e i materiali utilizzati, producendo innovativi prodotti in materiale plastico e – prima al mondo – le porte interne in resina sintetica e pvc. Nel 2023 il gruppo ha fatturato 3,9 milioni di euro, l’ebitda è stato di 1,1 milioni e il patrimonio netto pari a 4 milioni (si veda qui il report di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).
Quanto invece a Bertolotto Porte, capofila di un gruppo dinamico e innovativo nella progettazione e produzione di porte, sistemi per interni e porte blindate, che comprende marchi prestigiosi come Gardesa e Albert, è ambasciatrice del made in Italy anche all’estero (in particolare ha sedi negli USA e in Francia). Nel 2023 il gruppo ha fatturato 72,3 milioni di euro, l’ebitda è stato di 14,1 milioni e il debito netto pari a 20,5 milioni (si veda qui il reportg di Leanus dopo essersi registrati gratuitamente).
Claudio Bertolotto, ad del gruppo Bertolotto, ha commentato: “La collaborazione con la banca va oltre il semplice supporto economico, rappresenta un impegno verso un futuro sostenibile e una crescita condivisa, valorizzando le radici e i valori del nostro territorio. Intesa Sanpaolo ci accompagna da sempre nel nostro percorso e anche in questa importante tappa si è confermato un partner fondamentale, sia per il supporto finanziario che offre, sia per la fiducia nel nostro futuro e nella nostra visione. La qualità è sempre stata per noi un modo di onorare il cliente. E lo facciamo anche con la scelta di sinergie importanti e di eccellenza come quelle di Connecticut e Intesa Sanpaolo”.
Andrea Perusin, direttore regionale Piemonte sud e Liguria di Intesa Sanpaolo, ha aggiunto: “Questa operazione per noi ha una grande valenza, perché ci consente di continuare a supportare un’eccellenza del nostro territorio che ha sempre investito su innovazione, ricerca, capitale umano, sviluppo internazionale, con ritorni positivi per l’intero comparto del made in Italy, credendo nella sostenibilità come volano della crescita. L’intervento si inquadra nel nuovo programma ‘Il tuo futuro è la nostra impresa’ grazie al quale Intesa Sanpaolo mette a disposizione delle imprese italiane 120 miliardi di euro, accompagnandone i progetti e la capacità di competere in Italia e all’estero”.
In questi primi mesi dell’anno, la banca torinese ha già annunciato la concessione di diversi finanziamenti a pmi, sia autonomamente sia in pool, come quello a medio termine di 30 milioni di euro concesso a fine giugno insieme a Banco BPM e Crédit (grazie alla consulenza di Essentia Advisory) a favore di Venpa spa, società di noleggio di piattaforme aeree capofila del gruppo veneziano GV3 (si veda altro articolo di BeBeez). A BeBeez risulta che questa operazione abbia consentito a Venpa non solo di finanziare l’acquisizione del 100% di Loca Top srl, azienda bolognese specializzata in noleggio e vendita di piattaforme aeree, sollevatori, autogru e muletti, ma anche di sostenere altri investimenti della società, che non ha voluto rendere noto l’equity value della transazione.
In precedenza, Intesa (che ha agito anche in qualità di banca agente) aveva finanziato in pool con UniCredit un’operazione per la quale Claudia Palazzo (già ceo dal 2016 di Caseificio Palazzo) ha incrementato dal 16 al 100% le quote possedute nell’azienda (si veda altro articolo di BeBeez). A fine aprile, invece, Intesa aveva concesso un finanziamento di 8 milioni di euro (con Garanzia SACE) Maniva spa, azienda italiana che si occupa di produzione di acque minerali, destinato al consolidamento del proprio piano d’investimenti 2023-2025 del gruppo, che ammonta complessivamente a oltre 12 milioni di euro, con particolare focus su progetti di sostenibilità (si veda altro articolo di BeBeez).