Novità per Caseificio Palazzo, azienda pugliese di Putignano (Bari), che dal 1957 produce e distribuisce in Italia e all’estero formaggi a pasta filata a marchio Murgella. Claudia Palazzo, già ceo dal 2016 oltre che azionista al 16% circa dell’azienda, ha acquisito il restante 84% delle quote, nell’ambito di un’operazione finanziata in pool da Intesa Sanpaolo, che ha agito anche in qualità di banca agente, e da UniCredit.
Prima di quest’operazione, le quote facevano capo ad Antonia Leongrande (28,03%), Fabrizio, Joss e Vincenzo Palazzo, ciascuno con il 18,68% (si veda qui il database di Leanus, dopo essersi regiastrata gratuitamente).
I soci uscenti sono stati assistiti nell’operazione da UBS in qualità di advisor finanziario, mentre per tutti gli aspetti legali si sono avvalsi dello studio PedersoliGattai, dello Studio Legale Costantino e dello studio legale FPS. PwC ha supportato la società con i servizi di financial vendor due diligence e di tax vendor due diligence. Advisor dell’’acquirente, invece, sono stati il dr. Pietro Dalena, che ha predisposto il piano industriale della società, l’avv. Alessandro Mele, che ha curato i temi legali dell’operazione, e il dr. Piergiorgio Lerede, che ha curato le problematiche fiscali.
Il Caseificio Palazzo produce formaggi a pasta filata, tra cui burrate, mozzarelle, stracciatella, caciocavallo e altri prodotti lattiero-caseari tipici della tradizione pugliese. Nata come piccolo laboratorio a conduzione familiare, la società è cresciuta affermandosi negli anni sia in Italia sia all’estero, servendo sia i canali GDO e ho.re.ca.
Oggi l’azienda esporta in circa 30 paesi in tutto il mondo, conta oltre 200 dipendenti ed è in fase di espansione commerciale e produttiva, spiega il Caseificio, che nell’ultimo triennio ha completato un piano di sviluppo che è stato finanziato tramite l’emissione di un minibond da 6 milioni di euro, della durata di 7 anni, sottoscritto da Unicredit nel 2021 (si veda altro articolo di BeBeez).
Il prestito obbligazionario è stato utilizzato per sostenere, fra le altre, un progetto di ristrutturazione e ampliamento dello stabilimento industriale, con l’obiettivo di posrtarlo ad una superficie di 5 mila mq, oltre all’acquisto di nuove attrezzature e di impianti specifici in ottica 4.0 per aumentare la capacità produttiva ed implementare il business plan aziendale. Obiettivi di quest’ultimo, aveva spiegato l’azienda quando aveva emesso il minibond, erano un incremento della quota di mercato, in particolare per il canale estero, e l’assunzione di circa 60 persone in Italia.
Nel 2022 la società ha generato 74,1 milioni di ricavi e 1,4 milioni di ebitda, avendo una liquidità netta di 7,4 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).