Il colosso caseario cremonese Gruppo Auricchio riceve un finanziamento complessivo a medio-lungo termine da 15 milioni di euro, 10 milioni da Intesa Sanpaolo e 5 milioni da Crédit Agricole Italia, per sostenere l’internazionalizzazione, lo sviluppo tecnologico e la crescita sostenibile delle sue controllate (si veda qui il comunicato di Intesa Sanpaolo e qui quello di Crédit Agricole Italia), cui va aggiunta un’erogazione di 5 milioni da parte di Unicredit per rendere la produzione dei suoi grandi formaggi della tradizione italiana ancora più sostenibile, come appreso da BeBeez.
In particolare, il prestito di Intesa Sanpaolo, di cui 9 milioni godono della Garanzia SupportItalia del Gruppo SACE, è destinato a supportare il ciclo produttivo del leader mondiale del provolone in un’ottica di attenzione all’ambiente e allo sviluppo delle controllate Gennaro Auricchio spa, Cascine Emiliane spa, FOI srl e Caseificio Villa srl. L’operazione è stata strutturata dalla Direzione Agribusiness del gruppo bancario. Ricordiamo che Garanzia SupportItalia è lo strumento straordinario previsto dal Decreto Aiuti per sostenere le esigenze di liquidità e investimenti delle imprese italiane che hanno subito l’impatto del conflitto russo-ucraino, in particolar modo in relazione all’aumento dei costi produttivi ed energetici.
L’intervento di Crédit Agricole Italia è invece rivolto a sostenere il piano di internazionalizzazione volto ad accrescere le attuali quote di export del Gruppo Auricchio e a incentivare le componenti di innovazione tecnologica tramite un ammodernamento degli impianti produttivi delle controllate.
“In questi anni di forti tensioni e incertezze, ma caratterizzati anche dalla crescita del nostro sistema caseario italiano all’estero, ci sentiamo costantemente spinti allo sviluppo di soluzioni sostenibili, che rendano i nostri prodotti anche sempre più accessibili. Non ci possiamo fermare, la crescita è alla base di ogni azienda e strumenti finanziari come questi sono anch’essi da stimolo e incentivo agli investimenti”, ha commentato Antonio Auricchio, presidente di Gennaro Auricchio spa.
“Mettere a disposizione del Gruppo Auricchio un supporto di 10 milioni di euro testimonia la volontà di favorire lo sviluppo futuro del business di una tra le eccellenze alimentari italiane più apprezzate nel mondo. Realtà in grado di poter così valutare ulteriori progressi anche dal punto di vista dell’ottimizzazione delle disponibilità finanziarie, della sostenibilità ambientale e dell’indipendenza energetica”, ha aggiunto Massimiliano Cattozzi, responsabile della Direzione Agribusiness di Intesa Sanpaolo.
“Noi di SACE siamo orgogliosi di sostenere, in linea con il piano industriale Insieme 2025, imprese che rappresentano l’eccellenza del made in Italy nel mondo, come il Gruppo Auricchio, che condividono con noi l’obiettivo di rendere i propri processi e prodotti sempre più sostenibili, riducendo l’impatto ambientale. Con questa operazione confermiamo il nostro impegno per promuovere e accelerare i piani di investimento e di sviluppo delle aziende italiane a beneficio della collettività”, ha detto dal canto suo Enrica Delgrosso, regional director Nord Ovest di SACE.
Il Gruppo Auricchio, di proprietà dell’omonima famiglia di origini napoletane, è un’eccellenza imprenditoriale attiva da oltre 145 anni nell’agribusiness mondiale. Gennaro Auricchio spa, fondata nel 1877 a San Giuseppe Vesuviano (Napoli) e oggi con sede a Cremona, è la principale realtà operativa, che rappresenta circa il 50% del fatturato consolidato 2022 pari a circa 360 milioni di euro. Produce il provolone nelle sue diverse forme, gamme e stagionature, oltre al gorgonzola dop, dolce e piccante, alle caciotte ovine, vaccine e miste insieme alla ricotta fresca. Dispone di nove stabilimenti in Italia e due filiali commerciali negli Stati Uniti e in Spagna ed esporta in oltre 60 Paesi del mondo, tra cui Nord e Sud America, Australia, Emirati Arabi, Cina e Giappone.
Cascine Emiliane stagiona, confeziona, grattugia e distribuisce il parmigiano reggiano dop, mentre FOI produce formaggi a base di latte ovino, principalmente pecorino romano dop, oltre a caciotte, semicotti, pecorini freschi e stagionati come il Moliterno, ricotte fresche e salate. Caseificio Villa, invece, produce il quartirolo lombardo dop, taleggio dop e salva cremasco dop, oltre a mozzarelle e ricotta anche con certificazione biologica.
Alla fine dell’anno scorso il Gruppo Auricchio ha rilevato la bergamasca 3B Latte, attiva nella produzione artigianale di formaggi freschi a base di latte di capra e bufala (si veda altro articolo di BeBeez). Considerando quest’acquisizione il fatturato 2022 del Gruppo Auricchio si è avvicinato ai 400 milioni di euro.
Gennaro Auricchio spa ha registrato nel 2022 ricavi per circa 186,3 milioni di euro, un ebitda di quasi 5,9 milioni e un indebitamento finanziario netto di 44,2 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Il Gruppo Auricchio, la cui gestione familiare basata sulla tradizione è improntata anche alla modernità e all’innovazione, intende ampliare ulteriormente i propri orizzonti tramite l’acquisizione di nuovi marchi e stabilimenti.