Alfasigma punta a espandersi negli Stati Uniti. L’azienda farmaceutica bolognese (e una delle principali in Italia) ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto nei confronti di Intercept pharmaceuticals, azienda biofarmaceutica statunitense quotata al Nasdaq e attiva nel trattamento delle malattie epatiche rare e gravi. Le due società hanno stipulato un accordo di fusione definitivo in base al quale Alfasigma acquisirà Intercept per 19 dollari per azione in contanti (si veda qui il comunicato stampa).
Nel dettaglio, i 19 dollari per azione rappresentano un premio dell’82% rispetto ai 10 dollari con cui Intercept ha chiuso la seduta il 25 settembre. Questa operazione amplierà il portfolio di Alfasigma nella specialità clinica gastrointestinale ed epatologica e la sua presenza sul mercato americano. La chiusura dell’operazione, dal valore totale di 800 milioni di dollari (793 milioni per la precisione), è prevista entro la fine del 2023.
Dopo l’annuncio di Alfasigma, il titolo di Intercept ha aperto le contrattazioni a 18 dollari, in rialzo di quasi l’80% nella seduta di ieri, 26 settembre, al Nasdaq. AlfaSigma è assistita a livello finanziario da PJT Partners e a livello legale da un team dello studio Chiomenti per gli aspetti di diritto italiano e da Sullivan & Cromwell per il diritto del Delaware. Barclays e Centerview Partners sono invece i consulenti finanziari di Intercept, seguita dal punto di vista legale da Skadden, Arps, Slate, Meagher & Flom LLP.
Con l’opa su Intercept, Alfasigma aggiunge al suo portafoglio Ocaliva (acido obeticolico), l’unico trattamento di seconda linea approvato dalla Food and Drug Administration (Fda) per la colangite biliare primitiva (Pbc), una malattia autoimmune progressiva che colpisce il fegato. Nel primo semestre del 2023 il farmaco ha generato un fatturato di 152 milioni di dollari. Per l’intero anno fiscale 2023, Intercept punta a ottenere 320-340 milioni di euro dalle vendite di Ocaliva, il 12-19% in più del 2022.
Inoltre, Intercept sta lavorando a una nuova combinazione a base di acido obeticolico e bezafibrato, al momento in fase 2 di sperimentazione, sempre per il trattamento della Pbc. La società farmaceutica si aspetta quindi di avere entro l’anno i dati necessari per chiedere alla Fda un incontro di fine fase 2. Un’altra linea di sviluppo, anch’essa in fase 2, sta invece lavorando a una terapia per i pazienti affetti da gravi forme di epatite da alcol.
“L’acquisizione di Intercept segna un’altra importante pietra miliare nel percorso di crescita di Alfasigma, in particolare per quanto riguarda il mercato statunitense. Intercept si integra perfettamente con le aree di business principali di Alfasigma, la gastroenterologia e l’epatologia, e riteniamo che la transazione rappresenti un’opportunità di trasformazione per entrambe le aziende”, ha affermato Francesco Balestrieri, ceo di Alfasigma.
Il gruppo Alfasigma è nato nel 2015 dalla fusione tra la Alfa Wassermann, fondata nel 1948 da Mariano Golinelli, e la Sigma-Tau della famiglia Cavazza, con i Golinelli che a valle della fusione possedevano circa il 75% del capitale e i Cavazza il 20% e con il restante 5% in portafoglio a NB Renaissance, eredità della partecipazione prima detenuta da Intesa Sanpaolo in Sigma Tau, poi confluita nella nuova realtà dopo la fusione (si veda altro articolo di BeBeez). Nel 2020 le due famiglie hanno poi acquisito anche la quota del 5% di NB Renaissance.
La fusione tra le due società ha creato un campione della farmaceutica, che nel 2021 ha superato il miliardo di euro di fatturato e nel 2022 ha raggiunto quota 1,2 miliardi di ricavi, con 247,7 milioni di ebitda e un debito finanziario netto di 95 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Il tutto senza contare che nell’agosto 2022 il gruppo ha acquisto anche il 100% di Sofar, altra azienda italiana di prodotti farmaceutici, dispositivi medici e integratori (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Alfasigma è presente in più di 100 paesi attraverso 17 filiali e distributori, con un portafoglio di oltre 100 prodotti e circa 3.000 dipendenti nel mondo. Conta su 3 centri di ricerca e sviluppo e 6 siti produttivi che sono in Italia, a Pomezia (RM), Alanno (PE), Sermoneta (LT) e Trezzano Rosa (MI) e all’estero a Tortosa in Spagna e a Shreveport (Louisiana) negli Stati Uniti.