Antonio Carraro spa, storica azienda veneta, fondata nel 1910 a Campodarsego (Padova) e leader mondiale nella produzione di trattori compatti per l’agricoltura specializzata e per il settore civile, ha ottenuto da UniCredit un finanziamento ESG-linked da 10 milioni di euro, supportato dalla garanzia di SACE (si veda qui il comunicato stampa).
La banca milanese ha strutturato a favore della società un finanziamento attraverso il programma denominato Futuro Sostenibile, secondo cui si riconosce all’azienda, al momento dell’erogazione, una facilitazione rispetto alle condizioni offerte previste per queste operazioni, con successiva verifica del raggiungimento degli obiettivi di miglioramento in ambito ESG, prefissati alla stipula del finanziamento.
Più nello specifico gli obiettivi collegati all’operazione riguardano l’attivazione di azioni volte al risparmio o alla compensazione di emissioni di CO2/gas serra per la produzione e l’impegno allo sviluppo di programmi formazione per i dipendenti sui temi di sostenibilità ambientale e sociale. Le nuove risorse messe a disposizione confluiranno nel piano di investimenti di consolidamento e crescita in Italia e nel mondo dell’azienda, supportando la crescita dello stabilimento italiano.
Maurizio Maschio, presidente di Antonio Carraro ha commentato: “Siamo molto soddisfatti di questa operazione che finanzierà i lavori di espansione dell’azienda. L’andamento positivo e sempre in crescita delle vendite dei nostri trattori in tutto il mondo, degli ultimi anni, ci ha dato lo slancio per intraprendere nuovi investimenti. Oggi, la nostra azienda è strutturata e sempre più proiettata nel futuro, con un marchio riconosciuto nel mondo per la qualità dei suoi prodotti dotati di soluzioni innovative talvolta uniche”.
Francesco Iannella, Regional Manager Nord Est di UniCredit, ha detto: “Innovazione, brand, presidio dei mercati globali e ora anche attenzione ai temi della sostenibilità nella sua accezione più ampia: i percorsi di crescita seguiti dalla Antonio Carraro sono un esempio concreto del dinamismo che da sempre dimostra l’imprenditoria del Nord Est. Il nostro intervento ha pertanto una valenza simbolica perché vuole essere la prova concreta, l’ennesima, della volontà di UniCredit di sostenere progetti lungimiranti e in grado di generare valore per tutta la comunità in cui operiamo”.
Marco Martincich, responsabile Mid Corporate Nord Est di SACE, ha concluso: “Siamo da sempre al fianco delle imprese italiane, soprattutto PMI, per agevolare il passaggio verso un’economia a minor impatto ambientale, integrare i cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni e promuovere una crescita sostenibile. Già da qualche anno sosteniamo l’azienda padovana dei macchinari agricoli e con questa operazione confermiamo il nostro impegno e la prosecuzione della nostra collaborazione”.
Fondata nel 1910 da Giovanni Carraro, la società viene divisa in due distinte società nel 1960 a seguito della decisione dei 6 figli di Giovanni di dividere le loro strade, facendo nascere quindi da un lato la Carraro spa, oggi leader nella produzione di assali e componentistica per trattori, e dall’altro la Antonio Carraro spa, specializzatasi nella produzione di trattori compatti a 4 ruote motrici, sino allo scorso anno presieduta appunto da Antonio Carraro, uno dei sei figli di Giovanni. A fine 2016 sono entrati nell’azionariato con una quota del 50%, sottoscrivendo un importante aumento di capitale, Maurizio Maschio ed Enrico Polo, titolari del Gruppo Milleuno-Imoco con interessi diversificati (tipografie, editorie, concessioni di monopolio di Stato, pallavolo come proprietario della squadra femminile di Imoco Volley, ristorazione e Prosecco. La scorsa primavera, poi, il gruppo Milleuno-Imoco ha acquisito la totalità delle azioni, con Maurizio Maschio che è stato nominato presidente ed Enrico Polo amministratore delegato (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Dagli Anni ’70 la società è leader indiscussa nelle classifiche di immatricolazione in Italia e tra le prime d’Europa nel segmento dei trattori compatti. La produzione si articola in più di 80 modelli destinati al settore dell’agricoltura specializzata (vigneti, frutteti e coltivazioni a filare), oltre ad una serie di mezzi per la manutenzione civile (pulizia urbana, viabilità stradale e manutenzione del verde pubblico e sportivo). L’approccio costruttivo si avvale dei principi “lean”, introdotti dal 1999 dalla Porsche Consulting. Si distingue per innovazione e flessibilità di produzione: ogni trattore è “taylor made”, realizzato sulla base delle richieste di ciascun cliente. L’azienda esporta in 58 paesi del mondo, il 65% della propria produzione, e conta circa 600 addetti tra la sede centrale e le filiali commerciali in Australia, Spagna, Francia e Turchia.
L’azienda di Campodarsego sta diversificando inoltre i propri investimenti anche in nuovi settori complementari e strategici. Per esempio, essendo molto sensibile dell’ecosostenibilità, a tutte le tematiche ESG e in particolar modo alla riduzione dell’impatto ambientale con produzione dei mezzi che nascono e operano rispettando sempre più l’ambiente anche sviluppando trattori Full Electric e Hybrid. L’azienda dal 2021 possiede anche lai maggioranza di On Charge, azienda innovativa operante nel settore della mobilità elettrica con soluzioni e servizi distintivi per la ricarica di veicoli e per lo sharing in white label di e-bike, e-scooter ed e-car per aziende e amministrazioni pubbliche (si veda altro articolo di BeBeez).
Il primo semestre 2023 di Antonio Carraro si è chiuso con un fatturato di 70,2 milioni di euro, in aumento del +14% dai 61,7 milioni dello stesso periodo del 2022, con un ebitda di 6,1 milioni (da 4,3 milioni) e un debito finanziario netto di 50,7 milioni (si veda qui il comunicato stampa). La società aveva invece chiuso il 2022 con un fatturato consolidato di 139,2 milioni (dai 125 milioni del 2022), con un ebitda consolidato di 11,5 milioni (da 14,6 milioni) e un utile netto di 2,6 milioni (da 5,4 milioni), a fronte di un debito finanziario netto di 35,4 milioni, in aumento dai 29,5 milioni dell’anno prima (si veda qui il comunicato stampa).
Il debito include anche il nuovo bond da 9 milioni di euro a scadenza 6 anni emesso nel settembre 2022 nell’ambito della prima tranche del programma Basket Bond Italia, strutturato da Banca Finint, e con CDP e MCC nel ruolo di sottoscrittori delle note asset backed emesse dal veicolo Basket Bond Italia srl, (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza, nel febbraio 2020, la società aveva emesso il primo minibond, del valore di 12 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). L’emissione obbligazionaria, che scadrà il prossimo 7 febbraio e offre una cedola del 3,5%, è quotata al mercato ExtraMot Pro di Borsa Italiana. E’ stata sottoscritta da 11 investitori italiani, tra cui il Fondo Veneto Minibond di Veneto Sviluppo, la finanziaria della Regione Veneto.