Ital Gas Storage (IGS), operatore indipendente nei servizi di stoccaggio di gas naturale in Italia, controllata dallo scorso anno al 51% da F2i sgr (si veda altro articolo di BeBeez) e per il restante 49% da Morgan Stanley Infrastructure Partners, ha incassato un maxi-finanziamento da 142 milioni di euro da un pool di banche composto da Banco BPM, Bayerisce Landesbank, BNP Paribas, CaixaBank, Intesa Sanpaolo, Mufg Bank e Société Générale (si veda qui il comunicato stampa). Ital Gas Storage è stata assistita nell’operazione da Arcus Financial Advisors e Gianni & Origoni, mentre BonelliErede ha affiancato le banche.
Più nello specifico, si tratta di un finanziamento su base project financing di tipo non-recourse, articolato su diverse linee di credito, destinato a dotare la società delle risorse per la realizzazione di investimenti aggiuntivi all’impianto di stoccaggio di gas di Cornegliano Laudense (Lodi). Il prestito ha inoltre la peculiarità di essere strutturato come add-on facility che si integra con il finanziamento in project finance in essere, originariamente strutturato per finanziare la costruzione dell’impianto originario.
Ricordiamo che nel gennaio 2016 , Ital Gas Storage aveva chiuso un finanziamento da 1,05 miliardi di euro, finalizzato appunto a sostenere la realizzazione dell’impianto di stoccaggio di gas di Cornegliano Laudense (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente, il debito era stato rinegoziato: la linea di finanziamento con gli istituti di credito era stata infatti ridotta a 866 milioni di euro, a seguito dei minori costi di costruzione dell’impianto avviato nel dicembre 2018 (si veda altro articolo di BeBeez).
Quest’ultimo, realizzato in un giacimento di gas naturale esaurito, ha una capacità di 1,6 miliardi di metri cubi. Grazie alle sue elevate prestazioni (è, ad esempio, l’unico sistema di storage in Italia in grado di invertire il flusso di iniezione/erogazione in 30 minuti) apporta benefici al sistema energetico nazionale in ordine a sicurezza, adeguatezza e flessibilità, contribuendo così a proteggere il sistema Paese da rischi geopolitici di fornitura e da rapide variazioni non programmate della domanda energetica o della produzione elettrica da fonti rinnovabili non programmabili.
Ricordiamo che Morgan Stanley Infrastructure Partners aveva investito in IGS nell’agosto 2015, tramite il veicolo Sandstone Holdings BV, controllato dal fondo North Haven Infrastructure Partners II, acquisendo il 49% accanto a Whysol Gas Storage Holding spa, che fa capo all’ex McKinsey Alberto Bitetto (si veda altro articolo di BeBeez). In occasione dell’erogazione della linea di credito da oltre un miliardo a fine gennaio 2016, Morgan Stanley aveva poi incrementato la sua quota nel progetto sino al 92,5%, con Whysol che aveva mantenuto il 7,5% (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’agosto del 2021, poi, F2i sgr ha annunciato l’aquisizione del controllo della società (si veda altro articolo di BeBeez).
L’accordo prevede che in seguito alla già avvenuta iniziale cessione del 51% della società a tre fondi gestiti da F2i, ossia il Fondo per la Infrastrutture Sostenibili, il Terzo Fondo F2i e il Fondo F2i-Ania, vi sia l’ulteriore cessione a F2i da parte di Morgan Stanely della restante quota del 49% entro il 2023.
Sempre nel settore gas, comparto in questi mesi sotto ii riflettori per le ripercussioni della crisi russo-ucraina sugli approvvigionamenti e sul caro energia per le imprese italiane, ricordiamo che poche settimane fa Intesa Sanpaolo ha concesso un finanziamento di 35 milioni di euro a favore di Bluenergy spa (società udinese di multiservizi energetici appartenente alla holding CGI) finalizzato a finanziare lo stoccaggio del gas e garantire la continuità energetica alle famiglie e alle PMI del Friuli Venezia Giulia (si veda altro articolo di BeBeez). Soltanto un mese prima, la stessa Bluenergy aveva aveva ricevuto dalla banca guidata da Messina un altro prestito da 7 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) che prevedeva alcuni obiettivi di miglioramento ESG, tra cui l’incremento della quota di assunzione di nuove dipendenti donne e l’introduzione di policy per promuovere la parità di genere.