
L’italiana Faire.ai, startup del fintech B2B specializzata nell’automazione del credito al consumo, ha incassato un round da 3 milioni di euro guidato dai lead investors Francesco Beraldi e Lorenzo Lamberti Sagliano, assistiti dalla advisory company CII3 e dallo studio legale Alma. All’investimento, che mira al consolidamento sul mercato italiano di alcuni dei suoi servizi principali, hanno partecipato anche la società Fabrick guidata da Paolo Zaccardi, come partner industriale insieme a un pool di numerosi altri investitori (si veda qui il comunicato stampa).
Tra questi, si menzionano Cristiano Esclapon (socio di Mamacrowd), Matteo de Brabant e Marco di Dio Roccazzella (soci di Jakala), Paolo Barberis (Nana Bianca), Paolo Griffo (Panda), Francesco Marini (Lio Factory), Gianandrea Streklej (Venere.com), Massimo Ferro (Nestlè), Jan Sprengnetter (Sprengnetter Group), Guido Polesello (Arcom), Edi Polesello (Maronese), Davide Marmondi ed Enrico Angella (Swan Asset Management), Tommaso Mascetti (WMM Asset Management).
faire intende utilizzare i fondi raccolti per potenziare la diffusione di due dei suoi servizi principali, ovvero Data Analytics e Lending as a service, tra cui il prodotto FairePay recentemente lanciato sul mercato. Il primo è un servizio di analisi dei dati che rende accessibile la valutazione creditizia in tempo reale delle persone fisiche, mentre il secondo permette agli utenti di rateizzare i propri pagamenti, potendo accedere a un prestito personale che varia da 2.000 a 20.000 euro. La società, inoltre, è pronta ad espandere la propria attività in tutti i paesi europei in cui è possibile cogliere le opportunità offerte dall’Open Banking.
Faire.ai è stata fondata nell’aprile 2020 da quattro giovani talenti del fintech: Gianluigi Davassi, Gilberto Taccari, Giorgio Fiorentino e Cristina Bonacina. La piattaforma gestisce l’intero ciclo di vita di un prestito, consentendo a banche e istituzioni finanziarie di accedere al mercato del prestito istantaneo con un’API sola. La startup offre una piattaforma cloud che abilita banche partner e istituzioni finanziarie all’erogazione di prestiti istantanei, e ciò è possibile grazie all’open banking, che consente il recupero dei dati transazionali degli utenti. A questo punto entra quindi in gioco l’intelligenza artificiale che consente di definire il merito creditizio dell’utente. Infine, la piattaforma offre a partner finanziari integrazioni via API per l’approvazione istantanea dei prestiti. La società ha velocemente accresciuto il numero di collaboratori – quasi tutti laureati in ingegneria, informatica o computer science – dai 4 iniziali ai 26 attuali e mira ad assumerne ulteriori 10 entro il 2023, anche grazie al capitale raccolto in occasione di questo round.
Ricordiamo che appena sei mesi dopo la sua fondazine, faire.ai aveva già incassato 1,5 milioni di euro da Banca Progetto (si veda altro articolo di BeBeez), preludio di una partnership siglata nel febbraio dell’anno successivo (si veda altro articolo di BeBeez) in virtù della quale Banca Progetto, grazie alla tecnologia abilitante di Fabrick e al credit score di Faire, si era preposta lo sviluppo di un servizio di erogazione di prestiti al consumo istantanei secondo i paradigmi più moderni ed inclusivi dove età, provenienza e territorialità non sono più i fattori decisivi ma vengono sostituiti con le abitudini e categorie di spesa, così come l’andamento dei rapporti tra entrate e uscite, che diventano i parametri di riferimento.
Davassi ha commentato: “Sono orgoglioso che investitori così importanti come Francesco Beraldi e Lorenzo Lamberti Sagliano abbiano creduto in noi e nel progetto a cui abbiamo dato vita ormai due anni fa. Siamo partiti con la volontà di creare qualcosa di totalmente innovativo nel fintech, innovare il merito creditizio analizzando i dati Open Banking con Machine Learning e Intelligenza Artificiale, e in quel momento non ci immaginavamo di poter raggiungere questi traguardi. Sono stati i risultati conseguiti, insieme alla nostra strategia di sviluppo, a convincere un parterre di investitori di primario rilievo a credere in noi, dando vita a un seed-round che, per il suo valore (3 milioni di euro), si posiziona fra i principali in Italia. Proseguiamo nel nostro obiettivo di crescita e di ampliamento, certi che i prodotti che offriamo sul mercato siano estremamente validi e degni del grande interesse che stiamo riscuotendo”.
Lamberti Sagliano ha aggiunto: “Abbiamo deciso di effettuare un investimento così rilevante perché siamo convinti della capacità e delle competenze tecniche del team, oltre alla qualità del supporto operativo che sarà apportato dagli investitori di grande esperienza che hanno scelto di sostenere la crescita della società. Peraltro, sono poche le realtà che, in Europa, sono in grado di sviluppare deeptech in ambito finanziario, caratteristica che contraddistingue faire.ai sul mercato”.
Paolo Barberis, cofondatore di Nana Bianca, ha concluso: “Nana Bianca nasce per sostenere la crescita di imprese innovative, seguendo con dedizione, apertura e coinvolgimento lo sviluppo dell’ecosistema digitale e cercando di agevolare passo passo nuovi capitoli. Il nostro contributo a faire.ai va in questa direzione: ci interessa molto seguire il percorso di crescita di una fintech con un grande potenziale innovativo, per esplorare nuove possibilità, rese possibili ancora una volta dallo sviluppo di sofisticate tecnologie digitali”.
Fabrick (che è partecipata all’80% dal Gruppo Sella) dal canto suo sta conducendo un’intensa campagna di investimenti. Per esempio a novembre del 2021 ha partecipato al round di raccolta di PINV, startup innovativa accelerata da Luiss Enlabs, che ha sviluppato un software gestionale multi-banking per digitalizzare e semplificare la gestione finanziaria e amministrativa delle pmi (si veda altro articolo di BeBeez). Pochi giorni prima aveva partecipato al round da 23 milioni dell’italoirlandese Vceversa, piattaforma di cosiddetto Revenue-based-financing (o Revenue-based investing o Revenue-shared-investing): un sistema di finanziamento che consente agli investitori di ricevere una percentuale delle entrate lorde in corso dell’impresa finanziata (si veda altro articolo di BeBeez).