PureLabs spa, polo di aggregazione di laboratori diagnostici fondato da Nino Lo Iacono, ha incassato da Banco BPM un finanziamento di 12,4 milioni di euro con cui portare avanti il proprio piano strategico, mirato all’acquisizione di centri diagnostici in tutto il paese.
L’operazione, di tipo capex line per acquisition financing, ha già visto un primo significativo impiego delle risorse per l’acquisizione della maggioranza del Centro Sa.Na. di Aprilia (si veda altro articolo di BeBeez), una struttura polispecialistica attiva da oltre 30 anni nel Lazio. Questo centro, noto per i suoi servizi sanitari e diagnostici, è controllato dalla famiglia Napoli e ha chiuso il bilancio 2023 con 8,9 milioni di euro di ricavi netti, un ebitda di 900 mila euro e un debito finanziario netto di circa 600 mila euro (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). L’acquisizione consentirà al gruppo PureLabs di raddoppiare i ricavi consolidati e di raggiungere la soglia dei 20 milioni di euro.
Tornando al finanziamento di Banco BPM, PureLabs si è avvalsa nell’operazione dello studio legale Bonelli Erede, mentre la banca è stata assistita dallo studio legale DWF.
PureLabs seguen la mission di renedere i servizi di diagnostica avanzata accessibili in maniera sostenibile e capillare, offrendo ai pazienti un’esperienza digitale e percorsi personalizzati orientati alla prevenzione, al benessere e alla longevità.
Nel corso dello scorso anno PureLabs ha portato a termine diverse operazioni fondamentali per consolidare la propria presenza in Liguria, tra cui quella della scorsa estate elativa al 70% di VivoLab, brand con cui è nota la società Istituto Radiologico Diagnostic srl, con sede a Sestri Levante (Genova) e proprietario di 12 centri diagnostici. A fine 2023 la società aveva inoltre acquisito l’80% di Laboratorio Analisi Mediche (LAM) di Sarzana (La Spezia).
Beatrice Barghini, responsabile dell’area Chiavari-La Spezia di Banco BPM, ha commentato: “Siamo davvero soddisfatti di poter affiancare ancora PureLabs nel programma di espansione del proprio network di poli di diagnostica clinica. Banco BPM ha riconosciuto il valore di questo progetto imprenditoriale sostenendolo sin dalla partenza, avvenuta con l’acquisizione dei primi centri a Chiavari e nel Levante ligure”.
Nino Lo Iacono, amministratore delegato di PureLabs, ha aggiunto: “La strada per diventare il polo di eccellenza della diagnostica che abbiamo in mente non può che passare da partnership strategiche come quella con Banco BPM, con cui siamo onorati di lavorare. La capex line stipulata con Banco BPM, ci consentirà di portare avanti il nostro piano di investimento e crescita in maniera rapida e accorta, ed è anche conferma della concretezza del nostro progetto”.
Ricordiamo che a gennaio di quest’anno PureLabs ha chiuso l’aumento di capitale da 15 milioni di euro di fine gennaio scorso, al quale sin dall’inizio aveva partecipato RedFish LongTerm Capital spa, con un investimento di 4 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) e che è stato integralmente sottoscritto appunto a gennaio, a seguito dell’ingresso dell’imprenditore Bruno De Guio, con RFLTC che si è quindi diluito dal 32% al 26% (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dicembre 2022, inoltre, nel capitale di PureLabs era entrata Boutique Italia, la piattaforma di investimento in club deal guidata da Enrico Carnevali, che annovera tra i propri azionisti famiglie imprenditoriali e investitori istituzionali italiani ed esteri quali Banca Patrimoni Sella e Method Investments (si veda altro articolo di BeBeez). Al club deal organizzato da Boutique Italia avevano aderito anche altre holding di partecipazioni e family office fra cui Marcap, Mazal Capital, Yellow Holding e Kayak Family Office, quest’ultima detenuta al 49,8% da RedFish Kapital spa, indirettamente riferibile ai soci fondatori di RFLTC, Paolo Pescetto e Andrea Rossotti (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente Kayak Family Office ha poi ceduto, a valore nominale, la sua quota del 12% circa detenuta nel capitale sociale di PureLabs a Maior srl per 650 mila euro.
Quanto a Banco BPM, la banca è stata piuttosto attiva in questi primi mesi del 2024 sul fronte dei finanziamenti, sostenendo ad esempio insieme a BPER Banca in questi giorni Castello sgr, detenuta da fine febbraio 2023 da Anima Holding per l’80% e partecipata al 20% da Oaktree Global Management (si veda altro articolo di BeBeez), per l’acquisizione di un portafoglio di sette impianti fotovoltaici ubicati in Puglia e in Emilia-Romagna dalla potenza complessiva di 12 MWp (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre a giugno, Banco BPM ha erogato insieme a Crèdit Agricole Italia (banca agente e coordinator) e BPER un finanziamento di 25 milioni di euro a favore di Parmacotto, storica società di Parma che produce una linea completa di salumi cotti, stagionati, avicoli e insaccati, con cui il gruppo darà impulso al proprio piano industriale 2024 – 2027 (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza, Banco BPM aveva stanziato un prestito di 10 milioni di euro (assistito dalla Garanzia Green di SACE) per Pastificio Liguori, storica azienda di produzione di pasta secca fondata a Gragnano (Napoli), con cui il gruppo realizzerà un impianto fotovoltaico di 10 MGW per la produzione di energia da fonti rinnovabili (si veda altro articolo di BeBeez).