La multinazionale indipendente di consulenza strategica, manageriale e tecnologica BearingPoint si rafforza e guarda al 2024 come a un anno di ulteriore crescita. Erede di una storia prestigiosa, con radici che risalgono a due pionieri quali Arthur Andersen e KPMG, in Italia nel corso del 2023, sotto la guida del partner e practice leader Claudio Brusatori, ha registrato un aumento dei ricavi del 24% e un accrescimento dell’organico del 22%, arrivando a contare su 100 persone. Il fatturato italiano ha così superato i 10 milioni di euro nel 2023 e i cardini dove si è espresso il maggior potenziale sono stati automotive, cargo, trasporto merci e digital transformation.
Brusatori da ottobre 2022 dirige dunque la società italiana e numerosi progetti in vari settori: automotive e industrial manufacturing, lusso e retail, fashion e pharma. Ingegnere, professionalmente si è occupato dell’industria manifatturiera con focus sui settori automotive, aerospace e beni industriali. Ha lavorato in Bosch, Schaefller, Pentair e, fino a settembre 2022, e per più di 13 anni, in Porsche Consulting. “Oggi siamo leader nell’intelligenza artificiale e nei data analytics. Offriamo soluzioni innovative che spaziano dal machine learning, come la riduzione dei controlli manuali nel settore finanziario, all’A,I grazie alla quale nel settore trasporti autostradali individua nuove metriche nei modelli previsionali per il traffico del veicoli”, racconta Brusatori alla stampa italiana. E precisa. “Puntiamo a una crescita del 10% nel corso del 2024 in termini di ricavi e a un ulteriore crescita del 14% nel numero dei talenti. Sostenibilità in vari ambiti e trasformazione digitale sono i settori dove siamo più richiesti. Sto inoltre guardando al settore del private capital ma in Italia è piuttosto complicato, anche per le ridotte dimensioni delle pmi”.
In Italia la società è presente dal 2016 con la sede di Milano e conta su oltre 30 clienti l’anno. Tra il 2016 e il 2017 ha acquisito il team di KPMG focalizzato sull’automotive e, nel 2017, ha aperto una nuova sede a Torino. Nel 2022 ha sviluppato le proprie competenze trasversali con la creazione di nuovi team dedicati al Data Analytics e al settore Consumer Goods & Retail. Sempre nel 2022, in collaborazione con IFS, ha costruito una joint venture, Arcwide, di cui BearingPoint detiene il 70%. In quanto azienda agile e dinamica, BearingPoint ha acquisito diverse società specializzate che le hanno permesso di rafforzare ulteriormente la sua posizione strategica: da I Care, società di consulenza con profonda expertise nello sviluppo di strategie di sostenibilità e transizione ambientale a Steerio, piattaforma di engagement (SaaS) che sfrutta l’analisi smart per favorire il lavoro di squadra e i processi decisionali nell’era digitale. Fino all’acquisto del sustainability team della finlandese Korkia.
Nell’ambito della digitalizzazione del procurement, che sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nelle operazioni delle grandi aziende, la società ha appena siglato un’altra storia di successo. È il caso di Dumarey, gruppo specializzato in soluzioni di propulsione per l’industria automobilistica che ha deciso di intraprendere un cammino di trasformazione digitale del procurement e della qualità dei fornitori, in collaborazione proprio con il team italiano di BearingPoint ec con JAGGAER, realtà internazionale specializzata in soluzioni cloud per i processi Source-to-Pay. “I team di procurement confermano un risparmio sui costi di processo superiore al 73% e una esecuzione più veloce del 67% quando possono contare sulla tecnologia necessaria, come secondo la fonte Gartner ‘Trendsin Sourcing and Procurement Applications’ 2023 Report”, aggiunge il manager.
E tiene a sottolineare: “I buoni risultati sono frutto di un’intensa focalizzazione su progetti innovativi. Innovare non è solo una parte del nostro lavoro, è il nostro obiettivo. Il nostro motto è ‘Together, we are more than business’ e riflette il nostro impegno in qualità di partner strategico per i clienti, al fianco dei quali siamo protagonisti del cambiamento in ambiti cruciali come la digital transformation, l’AI, la customer experience e la sostenibilità”. Per citare qualche altro caso di successo recente, per Pininfarina e Polestar per esempio, la società ha digitalizzato i processi di procurement e agevolato una gestione avanzata della supply ottenendo più efficienza e risparmi operativi. Ancora, per Angelini ha implementato soluzioni di customer experience “che hanno arricchito l’interazione con i consumatori e migliorato la customer loyalty e satisfaction”.
Lo scorso anno la società ha anche aperto un campus presso l’università di Bruxelles per formare i consulenti del futuro, e ha collegamenti con le università di Oxford e Yale.
Con un fatturato che ha raggiunto, a livello globale, il miliardo di euro nel 2023 (+18 a/a e +15% delle persone) BearingPoint conta su una squadra di oltre 10.000 professionisti attualmente impegnati su 1.800 progetti in più di 70 paesi e ha “la capacità di competere al livello delle più grandi società di consulenza ma con una spiccata attitudine alla sostenibilità e al benessere dei dipendenti”, sottolinea il manager.
Aggiunge: “Creiamo soluzioni all’avanguardia per il miglioramento dei processi, delle capacità decisionali e della riduzione dei costi. Soluzioni strategiche che trovano applicazione in settori in rapida evoluzione come l’automotive, l’aerospaziale, il manifatturiero e i segmenti del lusso, della moda, del retail e del farmaceutico. Abbiamo clienti del calibro di BMW, Jaguar, Land Rover, Continental, Autostrade per l’Italia, Poltrona Frau, Perfetti Van Melle, Bonprix, Metro e Siemens“.
Per quanto riguarda l’impegno in ottica di sostenibilità, il curriculum di BearingPoint vanta oltre 100 progetti di contabilizzazione delle emissioni di carbonio, 14 miliardi di calcoli sul carbon footprint, 11 milioni di tonnellate di CO2 valutate e oltre 800 mila tonnellate di CO2 ridotte. La società ha inoltre sviluppato il BearingPoint Emission Calculator, strumento che contabilizza le emissioni di carbonio delle operazioni logistiche e che recentemente è confluito all’interno di SAP. Oggi è il cuore pulsante della piattaforma in ambito carbon accounting e sustainability management. Attualmente sono oltre 200 i consulenti BearingPoint esperti di sostenibilità e in grado di supportare le aziende clienti in tutti gli ambiti di intervento, dalla definizione della strategia alla gestione dell’impatto del cambiamento climatico, dalla preservazione della biodiversità alla transizione all’economia circolare, dalla misurazione e riduzione dell’impronta di carbonio allo sviluppo sostenibile.
“Il nostro core business si articola nelle tre aree sinergiche della consulenza strategica e manageriale per affrontare processi critici, nello sviluppo di prodotti digitali e innovativi e nel supporto nelle operazioni di fusioni, acquisizioni e transazioni“, conclude Brusatori.
Come nasce BearingPoint? È una società di consulenza che risale a più di un secolo fa, agli albori di due colossi dei servizi professionali: Arthur Andersen e KPMG. Nel 1913, Andersen fonda il proprio studio di contabilità a Chicago e, nei decenni successivi, amplia l’attività ai servizi di consulenza fino ad affermarsi, agli inizi degli anni ‘90, come la più grande società di consulenza manageriale al mondo. In parallelo, KPMG sviluppa la propria attività di consulenza; nel 2000, scorpora KPMG Consulting Inc. che, due anni dopo, acquisisce la maggior parte delle attività di Andersen. Nasce così BearingPoint. Nel 2009, con un management buyout, BearingPoint diventa una società indipendente di consulenza manageriale e tecnologica.
Oggi la società ha 47 uffici in 24 paesi (tra cui Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Svizzera, Cina, Stati Uniti, Singapore e Emirati Arabi Uniti), 209 partner a livello globale e supporta clienti in più di 70 nazioni.
I risultati 2023 presentano un quadro in espansione e caratterizzato da investimenti. Oggi BearingPoint è un’azienda con le dimensioni e l’ambizione necessarie per affermarsi tra i leader di settore: il fatturato è cresciuto da 441 milioni di euro nel 2009 a 1 miliardo nel 2023, con oltre 1.800 progetti realizzati. Anche il numero di dipendenti è aumentato significativamente, da 3.140 nel 2009 a 6.055 nel 2023, all’interno di un network di oltre 10.000 professionisti che fa affidamento sulla forza di una rete di partnership di portata globale: da ABeam Consulting in Asia a West Monroe Partners in Nord America fino a Gruppo ASSA in Sud America.