newcleo, la scaleup italo-britannica che sviluppa innovativi reattori nucleari di IV generazione, utilizzando le scorie nucleari come combustibile, ha tenuto la sua seconda assemblea degli azionisti venerdì 9 giugno a Londra (si veda qui il comunicato stampa).
Nell’occasione sono stati riconfermati come amministratori della società i membri del precedente cda ed è stata nominata come amministratore Corine Raoux-Fontanet, in sostituzione di Kathryn Kerle. Compongono il consiglio ora in carica, Stefano Buono (fondatore e ceo), Carlo Zuccaro, Andrea Ruben Osvaldo Levi, Raffaele Petrone, Adrienne Kelbie, Florence Parly.
Corine Raoux Fontanet apporta alla società oltre 30 anni di esperienza come professionista finanziaria altamente qualificata e direttore indipendente del Consiglio di amministrazione, con competenze di alto livello in materia di fusioni e acquisizioni, gestione e revisione contabile. Ha ricoperto ruoli di leadership in gruppi internazionali, tra cui oltre 20 anni in Nestlé, dove è arrivata a ricoprire il ruolo di chief financial officer per l’attività Nespresso e ha anche guidato la revisione contabile del Gruppo per 5 anni. Raoux Fontanet ha anche ricoperto diversi ruoli di consigliere di amministrazione indipendente in grandi aziende, tra cui quello di presidente del comitato di audit di Schenk Holding e di presidente del comitato esg e membro del comitato di audit di Unilabs.
Stefano Buono ha commentato: “Il nostro slancio è eccezionale. Il rapido sviluppo di newcleo in un’azienda nucleare verticalmente integrata che può davvero essere il campione europeo della rinascita nucleare sta guidando una serie di importanti iniziative che verranno alla luce nei prossimi mesi. L’acquisizione industriale del Gruppo SRS-Fucina, completata di recente, e l’ottenimento della sovvenzione e dell’approvazione tecnologica di France 2030 sono passi significativi in questa direzione, e continuiamo ad andare avanti con grande determinazione. Siamo grati ai nostri attuali azionisti per il loro continuo sostegno fin dall’inizio della nostra ancora breve storia e, mentre procediamo con l’attuale aumento di capitale, siamo ansiosi di accoglierne altri nel nostro gruppo. Siamo lieti di dare il benvenuto a Corine nel nostro cda”.
A questo proposito, ricordiamo che lo scorso 7 giugno newcleo ha annunciato l’acquisizione del 100% di SRS Servizi Ricerche e Sviluppo srl e di Fucina Italia srl (Gruppo SRS-Fucina), leader mondiale nella progettazione e costruzione di sistemi nucleari che utilizzano la tecnologia del piombo liquido (si veda altro articolo di BeBeez).
Due giorni dopo, il 9 giugno, il reattore dimostrativo e di irraggiamento LFR (lead fast reactor) da 30 MWe con refrigerante al piombo sviluppato da newcleo ha ottenuto una sovvenzione per progetti legati a “Reattori nucleari innovativi” (si veda qui il comunicato stampa), nell’ambito di “France 2030”, il piano di investimenti pubblici che dovrebbe garantire al paese un posto in prima fila nella transizione (verde e digitale). Sono 8 i miliardi stanziati per quanto riguarda idrogeno e nucleare.
newcleo, da qui ai prossimi 7-8 anni, intende sviluppare due reattori in Francia e Regno Unito, un prototipo non nucleare in fase di studio in Italia e una fabbrica di combustibile nucleare composto da ossidi misti di plutonio e uranio (mixed plutonium-uranium oxides o mox). Quest’ultima è stata ideata dopo la guerra in Ucraina vista la richiesta di combustibile radioattivo che non sia l’uranio proveniente dalla Russia, uno dei maggiori produttori al mondo. Per fare tutto questo, ha spiegato a BeBeez Magazine dello scorso 15 aprile, Elisabeth Rizzotti, chief operating officer e co-founder di newcleo, la società avrà bisogno di capitali “nel range di 3-4 miliardi di euro”.
Non a caso la scaleup è attualmente in raccolta per il suo prossimo maxi-round da un miliardo di euro annunciato lo scorso marzo (si veda qui altro articolo di BeBeez). Visti gli obiettivi, si tratta solo del primo di una serie di ulteriori grandi round di finanziamento. Rizzotti, infatti, ha spiegato a BeBeez che, per raggiungere i suoi obiettivi, la società non prevede l’accesso dei mercati del debito mentre apre a nuovi round, da un lato, e, dall’altro, “alla generazione di ricavi derivanti dal modello di business, e quindi dalla vendita della licenza d’uso in esclusiva ad altri Paesi”. La quotazione, invece, “al momento non è all’ordine del giorno”, aveva dichiarato.
Tornando al round di raccolta, dopo una prima fase pensata per gli investitori storici che hanno partecipato ai primi due aumenti di capitale, si aprirà la finestra dedicata agli istituzionali, e quindi a nuovi azionisti che entreranno nel capitale aiutando la società a raggiungere il target. Sinora il mercato ha assicurato alla scale up oltre 400 milioni di euro, con l’ultimo round che risale al giugno 2022, quando sono stati raccolti 300 milioni (si veda altro articolo di BeBeez), provenienti per i due terzi dagli investitori del precedente round da 118 milioni di dollari chiuso nel settembre 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). Al round del 2021 avevano partecipato la rete italiana di business angel Club degli Investitori (con 2,3 milioni di euro); LIFTT, veicolo di investimento in startup nato dall’alleanza pubblico-privata tra Politecnico di Torino e Compagnia di San Paolo, attraverso la Fondazione Links (LIFTT è presieduta da Buono); ed Exor Seeds, il braccio di venture capital di Exor, holding quotata della famiglia Agnelli.
Nel capitale di newcleo compaiono ora anche la famiglia Drago (De Agostini), il banchiere Claudio Costamagna, l’ex ceo di UBI, Victor Massiah, e Azimut. A loro si sono uniti poi diversi fondi di venture capital internazionali e altri protagonisti della finanza italiana come la famiglia Rovati, Davide e Vittorio Malacalza, la Novacapital di Paolo Merloni e la dinastia svedese Lundin. Tra i finanziatori c’è anche MITO Technology con il fondo Progress Tech Transfer, che ha investito 3 milioni.