Sono 15,7 miliardi di euro. E’ il valore degli scambi degli immobili non residenziali stimato per il 2017 dal Rapporto Immobiliare 2018 sugli immobili a destinazione terziaria, commerciale e produttiva, redatto dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, in collaborazione con l’Ufficio Studi e statistiche di Assilea (Associazione Italiana Leasing).
Siamo ancora lontani dai livelli pre-crisi rilevati nel 2008 (circa 26 miliardi), ma il trend ascendente prosegue ininterrottamente dal 2014, registrando un +3,4% nel 2017. La maggior quota del valore di scambio (quasi il 40%) è stata prodotta a livello geografico da immobili situati nel Nord Ovest e a livello settoriale dal settore produttivo, seguito dai negozi. Secondo il rapporto, il mercato non residenziale è stato in espansione nel 2017 in particolare i settori terziario-commerciale, produttivo e agricolo.
L’Agenzia delle Entrate e Assilea entrano anche nel dettaglio dei singoli mercati di immobili non residenziali: uffici, negozi e produttivo. Per quanto riguarda gli immobili a destinazione ufficio, le compravendite sono cresciute del 6,5%, quasi dimezzato rispetto al +11,4% del 2016. L’intensità del mercato degli uffici (misurata dall’indice IMI) è salita dall’1,51% all’1,61%, mentre ha subito un calo la quotazione media, scesa a 1380 €/mq (-1,6% rispetto all’anno precedente).
L’analisi delle 12 città con popolazione superiore ai 250mila abitanti conferma il mercato particolarmente dinamico di Milano, dove è stato compravenduto il 2,5% dello stock di immobili a uso ufficio, con un balzo dell’indice NTN del 10,3%. In salita le compravendite anche nel mercato dei negozi (+6,9%), ma a tasso più che
dimezzato rispetto al 2016 (+15,1%). Anche in questo caso, le quotazioni OMI medie comunali sono in discesa a 1.566 €/mq (-2,1% rispetto all’anno precedente). Nelle 12 città italiane più popolate, è ancora Milano la più dinamica in termini di IMI (al 2,55%) e seconda per numero di compravendite (NTN) solo a Roma (1602 NTN vs. 1701 NTN). A livello di città, la più cara è Venezia, con quotazione media pari a quasi il doppio della media nazionale (4.138 €/mq).
Il settore produttivo ha un trend positivo (+7,6%), ma in rallentamento rispetto il boom del 2016 (oltre il 20% rispetto al 2015). La quotazione media annuale nel 2017 è stata pari a 493 €/mq (-2,4% rispetto all’anno precedente). Nelle 12 principali città, Torino è la città con il numero più alto di scambi (131 NTN), seguita da Milano e Roma. La seconda rimane la più dinamica in termini di IMI (2,36%), davanti a Genova e Torino (IMI oltre il 2%).
Per quanto riguarda l’ultima parte del rapporto analizza la gestione del patrimonio degli immobili venduti a seguito di risoluzione dei contratti di leasing, è degno di nota il fatto che tra 2016 e il 2017 sia salita dal 16,9% al 19,5% la percentuale di immobili ceduti a fondi immobiliari.