Hines alla fine si è aggiudicata la Torre Velasca di Milano. Lo ha scritto nei giorni scorsi Il Corriere della Sera, precisando che l’immobile è passato di mano per 150-160 milioni, a cui Hines aggiungerà altri 60-70 milioni per i lavori di ristrutturazione, compresa la riqualificazione della piazza circostante.
A vendere è stata Unipol, affiancata da JLL, che era divenuta proprietaria della torre dopo l’incorporazione della FondiariaSai della famiglia Ligresti. L’operazione era attesa dal luglio scorso, quando l’offerta economica di Hines l’aveva messa in pole position rispetto agli altri 3-4 concorrenti, tra i quali, si diceva, Blackstone, Merope e un fondo coreano (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che tra ottobre 2016 e aprile 2017 avevano già provato a comprare la Torre Velasca ma senza successo il fondo Orion Capital (boutique d’investimento immobiliare europea fondata da tre professionisti provenienti dal gruppo LaSalle) e anche il gruppo Suning di Zhang Jindong, il proprietario dell’Inter, che aveva cercato una sponda per l’operazione nel gruppo Percassi. Da parte sua Orion era riuscito a entrare in trattative esclusive a fine ottobre 2016, ma poi non aveva concluso l’affare e Suning, aveva rispolverato l’interesse. Allora si diceva che le offerte per la Torre si aggirassero attorno ai 110-120 milioni di euro.
La Torre è un edificio storico di Milano, costruito tra il 1955 e il 1957 dallo studio BPR su incarico della società Rice, con la collaborazione dell’ing. Arturo Danusso, e finanziata dalla Società Generale Immobiliare. Con i suoi 106 metri e 26 piani, è stata l’edificio più alto di Milano a metà del Novecento. Il suo nome deriva dalla piazza Juan Fernàndez de Velasca in cui svetta.