La startup Fleep Technologies, nata meno di un anno fa all’interno dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), ha chiuso un round da 800 mila euro (si veda qui il comunicato stampa). Al round hanno partecipato: Pariter Partners Syndicate, i soci di Italian Angels for Growth (IAG) e del Club degli Investitori, insieme alla famiglia Cogliati.
Fleep Technologies è nata a inizio 2019 dal gruppo di ricerca dell’IIT “Printed and Molecular Electronics” composto, tra gli altri, dai giovani ricercatori Giorgio Dell’Erba e Paolo Colpani e guidato da Mario Caironi all’interno del Center for Nano Science and Techology (CNST) dell’IIT di Milano, con l’intento di industrializzare un innovativo processo di fabbricazione di elettronica stampata a ridotto impatto ambientale. La tecnologia sviluppata da Fleep Technologies, infatti, permette di realizzare un’elettronica basata non sul silicio, ma su polimeri a base carbonio biocompatibili e riciclabili. In questo modo, è possibile avere circuiti elettronici flessibili e adattabili a qualsiasi superficie, prodotti mediante tecniche di stampa tradizionali, come il rotocalco, la serigrafia o la stampa a getto di inchiostro, su diversi materiali quali plastica, carta, tessuti, ecc. Fleep Technologies rappresenta una delle poche realtà mondiali in grado di realizzare circuiti micro e nano-elettronici intelligenti completamente stampati su diversi materiali, aprendo la strada alla realizzazione di interi sistemi flessibili.
Grazie ai capitali raccolti, la startup svilupperà sistemi elettronici intelligenti, flessibili e sostenibili per l’industria del packaging e del biomedicale che potranno raggiungere il mercato entro 3 anni.
“La chiusura di questo round è per noi un successo e ci permetterà di migliorare la tecnologia, portandola ad elevatissimi livelli di performance e solidità, in vista di un successivo sviluppo su scala industriale. Ciò che ci portiamo dietro da questo fundraising è la consapevolezza che anche in Italia ci sono investitori attenti alle tecnologie emergenti, seppur lontane dalla commercializzazione, che hanno voglia di investire e rischiare insieme al founding team puntando sulla co-creazione di valore”, ha commentato Giorgio Dell’Erba, cofondatore e amministratore delegato di Fleep Technologies.
“Fleep Technologies ha attirato subito grande attenzione tra i soci IAG, per l’idea ma ancor più per la qualità e la caratura del team. Interesse che è cresciuto e si è consolidato durante le varie fasi della negoziazione. L’investimento in Fleep Technologies attesta il rilievo che hanno in IAG le opportunità nei settori di punta dell’innovazione. IAG d’altra parte, si conferma anche come partner ideale per queste start-up Deep-Tech che possono contare sul più ampio patrimonio di esperienze e competenze accumulate e condivise dai soci e su un accompagnamento costante durante tutta la durata dell’investimento”, ha affermato Alessandro Brighenti, socio IAG e Champion dell’investimento in Fleep.
Marco Salvadori, che rappresenta i business angel del Club degli Investitori, ha dichiarato: “Con l’investimento, e con il network di risorse e competenze del Club e degli altri coinvestitori, vogliamo supportare Fleep Technologies nella messa a punto del processo produttivo e nella sperimentazione dei primi sensori e sistemi intelligenti completamente stampati; da lì in avanti si apriranno diverse opzioni per il successo tecnologico ed economico di Fleep Technologies a livello mondiale”. Pariter Partners, che da fine 2018 ha seguito il team di Fleep all’interno del proprio programma di investimento ScienceLAB, ha detto: “Il risultato di oggi arriva da lontano: dal grande lavoro fatto dal team di Fleep, dal percorso di accompagnamento e supporto in ambito di trasferimento tecnologico dell’Istituto Italiano di Tecnologia e dalla partecipazione al programma di Pariter ScienceLAB. L’attenzione specifica di Pariter Partners ad opportunità di investimento Deep-Tech ed il lavoro svolto con il team ha permesso di unire le forze dei migliori investitori early stage oggi presenti in Italia che credono fortemente come l’incredibile qualità della ricerca italiana dev’essere portata sul mercato per generare soluzioni di impatto globale”.
Matteo Bonfanti, direttore Technology Transfer di IIT, ha spiegato: “Abbiamo seguito il progetto fin dai primi passi e vederlo crescere fino ad essere una realtà che raccoglie un parterre così importante di investitori, in un settore così sfidante è la dimostrazione del valore dei lavoro svolto”.