![Il palazzo ex AgCom in via delle Muratte a Roma](https://bebeez.it/files/2018/04/Schermata-2018-04-27-alle-08.48.47-1024x404.png)
Passa di mano per circa 50 milioni di euro il palazzo romano, in stile Art Noveau, a pochi passi dalla fontana di Trevi, che ospitava gli uffici dell’AgCom e che era di proprietà di un privato. A comprare è stata Leggiero Real Estate, supportata da Banca Popolare di Bari, grazie a un mutuo con un rapporto loan-to-value del 75%, ed è previsto un ulteriore investimento da 15 milioni di euro per trasformare l’immobile in un luxury hotel da 67 camere. Lo scrive oggi MF Milano Finanza, precisando che l’immobile è un piccolo trophy asset, ha una superficie di circa 5.500 metri quadri e vanta una bellissima terrazza sul tetto, oltre che due spazi retail su via delle Muratte, considerata la via con più alto passaggio in Italia. La società sviluppatrice è già in trattative con una società per la gestione del boutique hotel.
Fondata dall’imprenditore Salvatore Leggiero, la società immobiliare è molto nota per il progetto che riguarda il recupero dell’immobile in cui aveva sede il Grand Hotel Majestic di Firenze, ormai chiuso da oltre 10 anni, in piazza dell’Unità di fronte alla stazione di Santa Maria Novella, che tornerà a essere un hotel da 140 camere e la cui gestione è stata affidata al gruppo italo-cinese IH Hotels; il secondo progetto riguarda Palazzo degli Angeli, in via Calimala, tra Ponte Vecchio e piazza della Repubblica, che sarà trasformato in un hotel. In entrambe queste operazioni Leggiero ha coinvestito con I-Cube, veicolo di investimento immobiliare che fa capo a una famiglia cinese attiva nelle Filippine e in Italia nel settore del tessile.
Nei giorni scorsi, invece, Leggiero Re ha preso in locazione un immobile a uso uffici da 3.000 mq a Milano in zona Porta Nuova con l’obiettivo di riqualificare completamente gli spazi e creare un immobile moderno e iconico, destinato a ospitare principalmente aziende attive nei settori fashion, consultancy, IT e financial. Advisor dell’operazione in questo caso è stato Bnp Paribas Real Estate Advisory Italy (scarica qui il comunicato stampa).
Leggiero è un imprenditore seriale, nel senso che negli ultimi 20 anni ha fondato e ceduto con successo più società, creandosi così la base finanziaria per investire nel settore immobiliare, coinvolgendo spesso vari coinvestitori sui diversi progetti.
In particolare a inizio anni ’90 ha comprato una partecipazione nella scuola privata ICIP srl a Firenze, comprato l’Istituto Fiorucci srl a Perugia e aperto anche a Terni. Con altri soci, con OperA srl ha poi comprato due scuole a Bologna e Padova. Infine nel 1991 ha fondato Grandiscuole spa, che ha poi sviluppato anche la catena in franchising Universitua. Nel 1999 Leggiero ha infine ceduto il tutto a CEPU.
All’inizio degli anni 2000, invece, Leggiero ha fondato Answers spa, società che gestiva call center aziendali inbound e che nel 2002 aveva incassato l’investimento da parte del fondo di private equity Centroinvest gestito da Sici sgr, che ne aveva comprato il 23% in aumento di capitale. Answers quasi contemporaneamente aveva condotto tre acquisizioni: nella toscana Cetom, specializzata nella gestione elettronica dei documenti; in Audiotex, specializzata in risposte automatiche per Crm; e nella siciliana Kalliope, azienda di call center. Nel 2004 anche CR Firenze quotata all’epoca alla Borsa di Milano, aveva sottoscritto un aumento di capitale riservato in Answers per il 3%. Nel 2006 Leggiero era uscito dalla compagine azionaria, vendendo la sua quota al gruppo Phonemedia, mentre Sici era rimasto sino al 2010. Nel momento di picco del business, il 2003, la società era arrivata a 13 milioni di euro di ricavi, soprattutto grazie al mandato ricevuto dal 119 di Tim, per il quale la società gestiva il servizio di chiamate in arrivo e poi da Enel, per la quale gestiva il numero verde.
Nel 2007 Leggiero entrava poi nel settore delle certificazioni di qualità, fondando Q-Italia e trasformandola in joint venture al 50% con i tedeschi di Tüv Thüringen di Erfurt, sino a quando nel 2009 ha ceduto ai tedeschi il suo 50%.
Da lì, la passione per il mattone di qualità, lo ha spinto ad organizzare investimenti sul mercato value added, col fine di mettere sul mercato proprietà generatrici di redditi per investitori long term.