Nella prima metà del 2018 il valore degli investimenti in real estate in Italia è sceso del 42% rispetto al primo semestre 2017, attestandosi attorno a 3,2 miliardi di euro. Ciononostante, il volume delle transazioni è sopra la media degli ultimi 5 anni. Lo afferma lo studio “Italian Real Estate Market: H1 2018”, redatto dal real advisor globale Duff&Phelps (scarica qui il report completo).
La causa principale del calo è l’aggiustamento del mercato dopo gli eccezionali risultati del 2017. La maggiore diminuzione è stata negli investimenti in uffici, in quanto mancano edifici a valore aggiunto e gli investitori sono in attesa della costruzione o ristrutturazione di asset a Milano e Roma (le due città più interessanti in questo settore, che costituiscono rispettivamente il 37% e il 19% delle transazioni totali). Per questo motivo, secondo Duff&Phelps, per la seconda metà dell’anno, gli operatori dovrebbero adottare un atteggiamento di “wait and see” verso il settore immobiliare. Secondo lo studio, i driver del settore saranno: diversificazione di portafoglio, fintech e digital economy; industria 4.0; nuove soluzioni immobiliari come senior e student housing; brownfield.
La ricerca stima anche gli affitti annuali per metro quadro e i rendimenti dei diversi tipi di immobili per 8 città italiane. Come nel primo trimestre 2018, in questa prima metà dell’anno la città più costosa per gli affitti di uffici e immobili logistici si conferma Milano, mentre è a parimerito con Roma come la più cara per gli immobili retail. Bari si conferma la città più redditizia per i diversi tipi di immobili. I dati sono simili a quelli del primo trimestre 2018, sempre stimati da Duff&Phelps (si veda altro articolo di BeBeez), solo che in questa prima metà dell’anno Napoli ha raggiunto Bari per quanto riguarda gli uffici.
Le ricerche di Cushman & Wakefield, azienda leader globale nei servizi commerciali in campo immobiliare, approfondiscono ulteriormente le prospettive per i diversi settori immobiliari (retail, uffici e industriale) nel secondo trimestre 2018.
Per quanto riguarda il mercato retail in Italia (scarica qui la ricerca), Cushman & Wakefield rileva degli affitti prime nelle high street pressoché stabili, con l’interesse degli investitori concentrato ancora su Milano, Roma, Firenze e Venezia, vista la loro rilevanza turistica. Le operazioni più importanti del trimestre sono stati l’apertura del centro Aura e Roma e l’espansione del Serravalle Retail Park.
Il mercato uffici in Italia (scarica qui la ricerca) sta registrando buoni risultati sia a Milano che a Roma, con gli affittuari più attenti agli affitti headline che a quelli effettivi, nel tentativo di mantenere alti i valori degli asset. A Milano, i nuovi edifici sono pre-affittati prima di essere costruiti e questo causa una scarsità di uffici disponibili. I distretti più richiesti dagli occupanti all’ombra della Madonnina sono il centro storico e Porta Nuova, il che rende maggiormente disponibili gli uffici situati nell’hinterland e nella periferia. A Roma, il mercato è mantenuto dinamico dai trasferimenti e dalle razionalizzazioni delle imprese nazionali di comunicazioni ed energia. Gli occupanti si stanno dirigendo sempre più nella zona attorno all’EUR.
Il settore industriale in Italia (scarica qui la ricerca) è stato il più dinamico in termini di crescita nella prima metà di quest’anno. Alla luce della scarsa disponibilità di asset core sul mercato, aumenta la domanda di immobili con contratto sale&lease-back oppure per edifici e terreni in location top. Il mercato degli occupanti di immobili industriali resta positivo, sebbene manchino le cifre record dell’anno scorso. L’interesse degli investitori si concentra su Lombardia, Emilia Romagna e Roma.