Il tanto criticato Addendum della Bce alle linee guida di gestione dei crediti deteriorati delle banche è stato pubblicato (si veda altro articolo di BeBeez) senza condurre un’analisi dell’impatto quantitativo che le nuove norme potrebbero sull’erogazione di nuovi prestiti e quindi sull’economia europea. Fatto questo assolutamente inusuale e sul quale la responsabile della vigilanza della Bce, Danièle Nouy, è stata chiamata a commentare ieri in audizione davanti alla Commissione economica del Parlamento europeo presieduta da Roberto Gualtieri.
“L’analisi di impatto è inutile, se non del tutto infattibile”, ha detto la Nouy, sottolineando che una valutazione sugli effetti sarebbe stata possibile solo sugli stock di non-performing loan, non toccati però dall’addendum (che ha chiesto la svalutazione dei nuovi npl in due anni se non garantiti, in sette anni se garantiti). La Bce quindi ha scelto di introdurre le nuove norme a priori, senza esaminare gli effetti sulla crescita. Secondo la Nouy “qualcosa andava fatto”, indipendentemente dalle conseguenze.
Rispondendo alle domande di Gualtieri e degli eurodeputati Marco Valli, Marco Zanni e Luigi Morgano, la Nouy ha sottolineato che non c’è stata finora riduzione del credito. Il che, però, è evidente, visto che l’addendum entrerà in vigore dal 1° aprile. Inoltre, sempre in tema di valutazioni di impatto, Nouy ha detto che “alcuni membri del supervisory board, non senza conflitti di interesse, hanno prodotto una certa quantità di analisi. Altre persone le hanno giudicate non corrette e ne hanno prodotte altre”, così alla fine nulla è stato pubblicato.
Nei giorni scorsi, in risposta a una domanda di MF-Milano Finanza, il capo della task force Bce sugli npl, Sharon Donnery, aveva detto che l’impatto dell’addendum è considerato “modesto” e che Francoforte ha deciso di non pubblicare analisi di impatto perché realizzate sulla base di scenari macroeconomici ipotetici.
A tutto ciò si aggiunge il disallineamento delle norme della Vigilanza rispetto a quelle che saranno definite dai legislatori Ue. Sul tema la Nouy ha risposto: “Non è il momento di fare paragoni, se l’addendum sarà ridondante rispetto alle norme europee di primo pilastro sarà una bella notizia, vorrà dire che possiamo voltare pagina e fare altro. Sono un po’ scettica ma sarò la prima a festeggiare se sarà così”.