Banca Carige ha ceduto un portafoglio di Npl da 54 milioni di euro di valore lordo ad AMCO (si veda qui il comunicato stampa). Quest’ultima è stata assistita nell’operazione dallo studio legale Orrick in qualità di advisor legale, mentre Banca Carige è stata seguita dallo Studio CBA di Milano.
Il portafoglio venduto è composto da crediti vantati prevalentemente verso clientela corporate (100% unsecured), totalmente classificati come sofferenze. L’operazione, che ha acquisito efficacia giuridica a far data dal 16 dicembre 2020 ed efficacia economica dal primo luglio 2020, conferma l’obiettivo di Amco di una crescita sostenibile che fa leva su economie di scala, all’interno di un mercato altamente competitivo. Per Banca Carige l’operazione rappresenta un ulteriore miglioramento della qualità del portafoglio attivi e non determina effetti economici negativi a valere sull’esercizio 2020.
Ricordiamo che AMCO ha già realizzato l’acquisto di circa 2,8 miliardi di Npl e Utp di Banca Carige nel dicembre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione è avvenuta a seguito dell’aumento di capitale della banca, autorizzato dalla Consob il 4 dicembre 2019 (si veda altro articolo diBeBeez), che era una condizione sospensiva del contratto (si veda qui il comunicato stampa di AMCO e qui quello di Carige). La cessione degli Npl di Carige era attesa da inizio dicembre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
A inizio dicembre 2020 sono stati apportati ulteriori crediti Utp corporate immobiliari per un totale di altri 60 debitori e altri 400 milioni di euro lordi al fondo BacktoBonis. Quest’ultimo rientra nel progetto Cuvée, progettato da AMCO insieme a Prelios sgr per gestire gli Utp immobiliari oggi sui bilanci delle banche italiane medio-grandi e lanciato nel gennaio 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). AMCO lo scorso 1° dicembre ha concluso l’acquisto di 8,1 miliardi di euro di crediti deteriorati lordi del progetto Hydra di Banca Mps, più vari asset patrimoniali (si veda altro articolo di BeBeez e qui il comunicato stampa di Mps).
AMCO lo scorso marzo aveva comunicato di aver archiviato il 2019 con asset deteriorati in gestione in crescita del 18%, a quota 23,8 miliardi di euro, di cui 10 miliardi di Utp e 13 miliardi di Npl, distribuiti su 120 mila controparti, di cui 30 mila corporate legate a Utp (si veda altro articolo di BeBeez). Tenendo già conto dell’operazione Mps, il totale degli asset in gestione a fine giugno sarebbe stato di 34 miliardi, di cui 15 miliardi di Utp e past due, che includono posizioni relative a 57 mila aziende italiane. Ai 15 miliardi di Utp, si sono peraltro aggiunti nelle scorse settimane 600 milioni di Utp acquisiti da Banco Bpm relativi a una quota del portafoglio Django (si veda altro articolo di BeBeez).