Banca Ifis, istituto di credito veneto quotato a Piazza Affari e specializzato in gestione di Npl e finanziamento delle pmi, ha acquisito 2,8 miliardi di euro lordi di Npl da Cerberus, fondo di investimento Usa specializzato in distressed finance. Lo stock è composto da circa 300 mila crediti unsecured retail, originati da istituti bancari e finanziari italiani (si veda qui il comunicato stampa). Cerberus è stato assistito nell’operazione dallo studio legale Greenberg Traurig Santa Maria.
I crediti, vantati verso clientela retail, derivano prevalentemente da contratti di credito al consumo (prestito personale, prestito finalizzato, prestito auto). Per dimensioni di portafoglio, quella appena conclusa costituisce la maggiore vendita diretta di Npl del 2021 in Italia, sia nel mercato primario, sia in quello secondario.
Cerberus negli anni scorsi aveva fatto parecchi acquisti da banche e finanziarie italiane di crediti al consumo e personali non garantiti e in sofferenza. In particolare, alla fine del 2018 aveva rilevato un portafoglio di 2,1 miliardi di npl erogati dalla finanziaria Delta, oggi in liquidazione. I crediti, tutti unsecured, provenivano dalle diverse controllate di Delta, come Carifin Italia, Plusvalore e Detto Factor tra le altre. Allora girava voce che l’offerta di Cerberus fosse di poco superiore al 5% del valore lordo del portafoglio (si veda altro articolo di BeBeez). E’ verosimile che parte di questi crediti sia confluita nel portafoglio ceduto a Banca Ifis.
Il mercato ha accolto bene la notizia. Ieri il titolo di Banca Ifis ha chiuso la seduta borsistica con un rialzo del 1,77% a 16,64 euro. D’altra parte la forte ripresa in atto dell’economia italiana fa degli npl, spesso legati ad asset e fattori direttamente influenzati dalla congiuntura, un’asset class sempre più appetibile.
A ciò si aggiunge che questa è la maggiore operazione nella storia della banca veneta, grazie alla quale ha raggiunto in anticipo l’obiettivo di acquisto di portafogli Npl stimato per il 2021, circa 3 miliardi di euro, che ha portato il portafoglio proprietario di Banca Ifis a 21,8 miliardi di euro di valore nominale, cui si aggiungono 3,4 miliardi di euro di Npl in gestione per conto terzi per un ammontare complessivo di 25,2 miliardi di euro lordi.
Cerberus e Banca Ifis si conoscono bene. Nell’estate del 2018 avevano presentato una offerta congiunta a Credit Agricole per l’acquisto di 4,3 miliardi di credit unsecured a privati e pmi, (si veda altro articolo di BeBeez) però poi l’affare non andò in porto. Inoltre all’inizio dello stesso anno la stessa Banca Ifis aveva concesso a Cerberus un prestito da 40 milioni a supporto dell’acquisto da una primaria banca italiana di un portafoglio di crediti non-performing prevalentemente secured (si veda altro articolo di BeBeez).
Katia Mariotti, chief Npl officer di Banca Ifis, ha commentato: “Si tratta di un’operazione che sia per volumi che per tipologia contribuisce in modo importante ad affermare la nostra leadership nel segmento unsecured retail. Con questa operazione, Banca Ifis raggiunge in anticipo i target di acquisti previsti per il 2021. A questo record se ne affianca un altro, quello dei recuperi di cassa registrati nei primi sei mesi del 2021“.
La banca intanto sta lavorando al piano industriale, che sarà presentato tra fine 2021 e inizio 2022, una volta che uscirà il parere dell’Agenzia delle Entrate sulla richiesta di trasferimento in Svizzera della sede di La Scogliera, holding di controllo di Banca Ifis. Il piano industriale prevede un rafforzamento della banca, anche con eventuali acquisizioni tattiche, ma non operazioni trasformative. Lo aveva detto il ceo di Banca Ifis Frederick Geertman nel settembre scorso all’Npl Meeting 2021 di Cernobbio (si veda altro articolo di BeBeez). Contestualmente, Banca Ifis aveva confermato che non vuole sdoppiarsi e rinunciare alla sua natura bancaria, come già fatto da Credito Fondiario la scorsa estate (si veda altro articolo di BeBeez). “Stiamo approfondendo l’impatto del calendar provisioning e pensiamo di essere in grado di gestirlo con un cambiamento della strategia di recupero e l’uso di veicoli che permettono di deconsolidare i portafogli, anche con terzi”, aveva precisato Geertman. Che sul capitolo partnership, si era detto aperto, precisando però: “Non abbiamo trattative in corso”.
Ricordiamo che Banca Ifis nel luglio scorso ha concluso una maxi-cartolarizzazione su crediti legati al factoring da essa originati, del valore di 1,15 miliardi di euro, attraverso la spv IFIS ABCP Programme srl. Si è trattato del rifinanziamento revolving di una precedente emissione in scadenza a ottobre e dall’importo rimasto sostanzialmente identico. Sempre a luglio, Banca Ifis aveva anche modificato il suo Statuto e nominato due condirettori: Fabio Lanza, che entrerà nel Gruppo Banca Ifis il 1° agosto 2021, e Raffaele Zingone, in Banca Ifis dal 2006 dove ha ricoperto diversi ruoli della responsabilità, dal controllo di gestione a direttore di Banca Ifis Impresa fino alla più recente responsabilità dell’Area Centrale Affari (si veda altro articolo di BeBeez).
Banca Ifis ha chiuso il 2020 con un margine di intermediazione di 425 milioni contro i 438 del 2019, e un utile operativo di 92 milioni, quasi dimezzato rispetto ai 176 milioni dell’anno precedente, per un utile netto di 68,8 milioni (si veda qui il bilancio). Tuttavia nel primo trimestre 2021 la performance finanziaria, grazie anche all’acquisizione di Farbanca, evidenzia una ripresa. Infatti il margine di intermediazione del periodo è stato di poco inferiore a 138 milioni contro i 106 del 2020, mentre l’utile operativo è ancora in flessione, ma meno pronunciata: 30 milioni contro i 38 dei primi tre mesi del 2020 (si veda qui la presentazione). Dinamica sostanzialmente confermata nella prima metà del 2021, in cui Banca Ifis ha conseguito un utile di 48,3 milioni (+31,5% rispetto allo stesso periodo del 2020) e un margine d’intermediazione di 292,6 milioni (+37,5%). Per fine anno, la banca stima ricavi tra 540 e 560 milioni di euro e un utile netto di 80-90 milioni (si veda qui il comunicato stampa). Nella giornata di oggi sono attesi i dati per i nove mesi da gennaio a settembre.