Banco Bpm è al lavoro per vagliare le opzioni su come gestire un portafoglio di Utp da 2 miliardi di euro lordi. Lo scrive MF Milano Finanza, secondo cui un’opzione sul tavolo sarebbe quella si siglare un’alleanza con un partner industriale specializzato nel servicing di questi crediti, sulla falsariga dell’accordo chiuso lo scorso anno tra Intesa Sanpaolo e Prelios (si veda altro articolo di BeBeez), prevedendo quindi di cedere parte del portafoglio tramite cartolarizzazione e di dare in gestione la restante parte.
A fine 2018 Banco Bpm aveva siglato con Credito Fondiario una partnership sulle sofferenze (si veda altro articolo di BeBeez). La banca aveva infatti ceduto nel febbraio 2019 con una cartolarizzazione a Elliott un portafoglio di Npl da 7,4 miliardi di euro e a Credito Fondiario il 70% della piattaforma di gestione dei crediti deteriorati (si veda altro articolo di BeBeez).
Il portafoglio di 2 miliardi di Utp rappresenta poco meno di un terzo del totale degli Utp ancora sui libri della banca a fine marzo 2020, così come annunciato la scorsa settimana in occasione della prima trimestrale del 2020 (si veda qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli analisti).
Nel dettaglio, a fine marzo i crediti deteriorati lordi di Banco Bpm erano 9,875 miliardi di euro (5,43 miliardi netti), di cui 3,517 miliardi di sofferenze, 6,252 miliardi di Utp e 106 milioni di scaduti, per un NPE ratio lordo dell’8,8% (5% netto), in calo dal 9,1% di fine 2019 (5,2% netto), a fronte di un obiettivo di NPE lordo al 5,9% (3% netto) previsto dal piano industriale 2020-2023 presentato lo scorso marzo (si veda altro articolo di BeBeez).
In occasione della presentazione del piano industriale Banco Bpm aveva anche annunciato anche la messa in vendita di un miliardo di euro di immobili. Le cessioni si concentreranno su asset detenuti dalla banca a scopo di investimento; a oggi è già stato identificato analiticamente circa metà del portafoglio immobiliare da vendere.