A un mese dell’annuncio (si veda altro articolo di BeBeez), lo scorso 5 dicembre è stato firmato il closing della cessione in blocco a Cerberus, tramite una operazione di cartolarizzazione, di crediti NPL e sanitari in bonis del gruppo Delta per un valore complessivo di 2,1 miliardi di euro lordi, cosiddetto portafoglio Arcade.Cerberus già lo scorso maggio aveva ottenuto l’esclusiva per trattare l’acquisto del portafoglio Arcade (si veda articolo di BeBeez).
Lo ha comunicato ieri la Società Gestione Crediti Delta spa – SGCD (si veda qui il comunicato stampa), precisando che l’operazione è avvenuta in esecuzione del complesso accordo di ristrutturazione ex art. 182bis LF del gruppo Delta, controllato dalla Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino, che vede coinvolti come creditori aderenti oltre 80 istituti bancari italiani ed esteri.
Nell’ambito dell’accordo di ristrutturazione, SGCD spa, partecipata dalle sette banche principali creditrici e presieduta da Domenico Trombone, è incaricata di coordinare la gestione e il recupero dei crediti verso la clientela del gruppo (prestiti personali, CQS, carte di credito, leasing, crediti sanitari) e la distribuzione degli incassi ai creditori aderenti
Si tratta della più grande operazione di cessione di crediti unsecured condotta sinora in Italia, che si conclude dopo oltre due anni di lavoro. Nell’operazione SGCD è stata affiancata dall’advisor finanziario EY e dallo studio legale Macchi di Cellere Gangemi.
Il gruppo bolognese di credito al consumo fondato da Mario Fantini e partecipato da CR San Marino (21%) e dalla Sopaf della famiglia Magnoni (34%) fu commissariata da Banca d’Italia nel 2009, all’esito di una serie di accertamenti ispettivi che avevano rivelato problemi di governance e gravi irregolarità gestionali. In soccorso di Delta arrivò comunque Intesa Sanpaolo che alla fine del 2012 rilevò le controllate Bentos Assicurazioni e Sedicibanca, mentre altre società come Carifin Italia, Plusvalore e Detto Factor finirono in liquidazione.