“Intesa Sanpaolo comunica che sta considerando opzioni strategiche riguardanti i crediti classificati come inadempienze probabili (UTP – Unlikely To Pay) e che in tale ottica ha firmato un accordo non vincolante con Prelios, cui ha concesso un periodo di negoziazione esclusiva per la possibile costituzione di una partnership strategica finalizzata all’ottimizzazione della gestione delle posizioni UTP. L’eventuale perfezionamento di tali opzioni (…) non influenzerà la partnership strategica riguardante i crediti in sofferenza già perfezionata con Intrum“.
Lo ha annunciato ieri Intesa Sanpaolo con una nota a seguito di indiscrezioni pubblicate in questo senso da MF Milano Finanza, che riferivano il fatto che il servicer milanese abbia iniziato la due diligence su un portafoglio di Utp da circa 10 miliardi di euro di valore lordo.
Il piano industriale del gruppo, guidato dall’amministratore delegato Carlo Messina, prevede la riduzione dell’NPE ratio lordo al 6% entro fine 2021, sia attraverso cessioni sia attraverso ottimizzazione della gestione interna. Come evidenziato nella presentazione agli analisti dei risultati 2018, l’anno scorso il gruppo ha ridotto i crediti deteriorati lordi per 15,6 miliardi di euro, aumentando al 54,5% le coperture. A oggi il gruppo detiene 36,5 miliardi di crediti problematici lordi, di cui 14,3 miliardi sono Utp, con un coverage ratio del 36%. Se quindi l’accordo Intesa-Prelios andasse a buon fine, riguarderebbe oltre due terzi dei crediti Utp.
L’analisi delle posizioni (che dovrebbe coinvolgere un ampio stuolo di advisor legali e finanziari tra cui Kpmg, Deloitte e EY) dovrebbe entrare nel vivo ad aprile per concludersi a giugno. Secondo quanto riferito da MF-Milano Finanza, è possibile che uno-due miliardi di euro di Utp possano essere ceduti, mentre i restanti 8-9 miliardi saranno mantenuti sui libri del gruppo e gestiti dalle strutture di Prelios.
Se l’accordo con Prelios fosse strutturato in forma tale da comportare un deconsolidamento di tutti 10 miliardi di euro di Utp, allora l’NPE ratio lordo scenderebbe dal 18,8% di fine dicembre 2018 al 6,6%, avvicinando la banca vicina alla soglia obiettivo del 5% di NPE, hanno calcolato ieri gli analisti di Fidentis.
Sul tema della gestione degli UTP da parte delle banche italiane si concentra la newsletter di marzo di TMA Italia, l’associazione italiana dei turnaround manger, curata da BeBeez (si veda altro articolo di BeBeez).