Le banche europee a livello aggregato sono state sorprese dalla crisi Covid con posizioni patrimoniali solide e una migliore qualità del credito, ma permangono ancora differenze importanti tra paese e paese e tra banca e banca. Lo ha detto ieri l’European Banking Authority, presentando i risultati del settimo esercizio di trasparenza condotto sui bilanci di 127 banche europee (si veda qui il comunicato stampa, qui i numeri aggregati per paese e qui il confronto banca per banca).
All’interno di questo quadro, che si basa sui bilanci chiusi al 31 dicembre 2019 (e quindi prima dell’emergenza Covid-19) le banche italiane si distinguono per i progressi fatti sul fronte della pulizia degli attivi e per un livello di coperture ben oltre la media Ue.
In particolare, infatti, le banche italiane, sebbene mostrino ancora un elevato rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale dei crediti, pari al 6,7% a fine dicembre 2019 per 115,5 miliardi di euro di deteriorati (nell’accezione anglosassone NPL sono il totale dei nostri crediti deteriorati e comprendono sofferenze, UTP e scaduti; per un confronto con i numeri 2019 si veda altro articolo di BeBeez). A fine dicembre 2019 l’NPL ratio medio Ue era del 2,7%, ma la percentuale italiana a fine dicembre è comunque in netto calo dal 7,2% di fine settembre (127 miliardi di deteriorati) e soprattutto le banche italiane mostrano un rapporto di copertura dei deteriorati del 53,8% contro una media Ue del 44,7%, il 50,7% delle banche francesi, il 42,9% degli istituti spagnoli e il 39,1% delle banche tedesche.
Non solo. Ci sono ben quattro banche italiane presenti nei primi venti posti della classifica dell’EBA per coverage ratio: Unicredit con un coverage ratio del 64,6% è al settimo posto e ci sono poi Banca Popolare di Sondrio (13esima), Cassa Centrale Banca (19esima) e Intesa SanPaolo (20esima). Posizioni alte in classifica anche per Credem, Bper, Iccrea e Monte dei Paschi che con un cover ratio del 47,4% è 32esima nella classifica Eba.
Quello che invece delude è la posizione delle banche italiane nella classifica per solidità patrimoniale calcolata sulla base del rapporto di capitalizzazione CET1 fully loaded (a regime). La media italiana, infatti, a dicembre scorso era solo del 13,2% (sebbene in miglioramento dal 13% di fine settembre, quando però la media Ue era del 14,4%), mentre la media europea si attestava a fine 2019 al 14,8%.
Tra banche italiane con la più alta patrimonializzazione c’è Cassa Centrale Banca con un ratio del 17,8%, seguita da Popolare Sondrio con il 15,7% e da Iccrea con il 14%.