Il fondo FI.NAV, gestito dalla società di gestione irlandese Davy Fund Management e sottoscritto da Pillarstone, ha comprato 80 milioni di euro di crediti assistiti da ipoteche navali da Unicredit e Intesa Sanpaolo.
Lo studio legale White & Case ha assistito le banche, mentre Davy e Pillarstone sono state supportate per i profili relativi alla strutturazione della piattaforma e all’acquisizione dei predetti crediti, dallo studio Rccd. I profili di diritto marittimo sono stati curati dallo studio Berlingieri Maresca. Lo studio legale Bisogni e associati ha seguito i profili regolamentari relativi all’istituzione del fondo FI.NAV., ai contratti di advisory e alla sottoscrizione delle quote da parte delle banche cedenti.
I crediti sono quelli che già tempo fa si diceva che il fondno avesse comprato dalle due banche in relazione a PB Tankers, sebbene non si sapesse esattamente a quanto ammontassero. Come noto la compagnia armatoriale ha siglato con Finav un accordo di ristrutturazione del debito, che prevede il conferimento in due fasi di quattro navi MR2 di PB Tankers in Finav, che operativamente saranno gestite dalla controllata Premuda (si veda altro articolo di BeBeez).
Si tratta della quarta cessione di crediti problematici relativi al settore navale effettuata in favore del fondo a partire dall’avvio attività nel febbraio 2019. Come noto, infatti, a inizio 2019 Pillarstone Italy aveva rilevato 300 milioni di euro di crediti deteriorati shipping da Intesa Sanpaolo e Unicredit, verso i gruppi armatoriali Motia, Perseveranza di Navigazione, Elbana di Navigazione, Morfini e Finaval (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione era stata condotta appunto per tramite del fondo FI.NAV. Secondo quanto risulta a BeBeez, nei mesi successivi FI.NAV ha poi condotto un secondo closing, sempre con crediti apportati dalle medesime banche, che ha portato gli asset shipping in gestione al comparto a 500 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Di quei 500 milioni, già una buona parte è stata trasformata in navi a seguito di operazioni di ripossessmento, come quella conclusa a fine 2019 con la compagnia armatoriale Motia.
La nuova cessione rientra in una più ampia operazione finalizzata alla realizzazione di una innovativa piattaforma di gestione tecnica e commerciale dedicata all’acquisizione di crediti deteriorati vantati da primari istituti finanziari italiani nei confronti di società italiane e straniere operanti nel settore dello shipping con l’obiettivo di gestire, migliorare e valorizzare tali asset, a beneficio ultimo dei partecipanti al fondo.
Pillarstone Italy sta infatti portando avanti contestualmente un progetto di piattaforma armatoriale di gestione tecnica e commerciale che sta costruendo attorno alla controllata Premuda, uno dei principali operatori nei servizi di trasporto marittimo e nel noleggio di navi per il trasporto di rinfuse liquide e secche e proprietario di FPSO (ovvero sistemi di estrazione, stoccaggio e ridistribuzione di prodotti petroliferi mediante strutture galleggianti). Ora che Premuda è tornata in salute, infatti, il progetto di Pillarstone è quello di farne una piattaforma aggregatrice con l’obiettivo di riportarla poi in Borsa (si veda altro articolo di BeBeez).
Premuda è controllata da Pillarstone dal marzo 2017 (si veda altro articolo di BeBeez). Dopo aver raggiunto un accordo con le tre principali banche creditrici (Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banca Carige), la società era stata infatti ricapitalizzata e delistata da Piazza Affari dal fondo (si veda altro articolo di BeBeez).