La divisione distressed credit di illimity ha chiuso il 2021 con asset per 1,25 miliardi di euro, in flessione di circa il 4% rispetto al 2020, nonostante nuovi investimenti per 278 milioni, di cui 81 milioni nell’ultimo trimestre dell’anno. Tuttavia l’andamento di recuperi per cassa e cessioni è stato tale da più che compensare i nuovi investimenti. E’ quanto emerge dai risultati 2021 della banca guiidata dal ceo e fondatore Corrado Passera, presentati venerdì scorso (si vedano qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli analisti). Il buon andamento di recuperi e cessioni non poteva non riflettersi sul contro economico. Infatti quello della divisione distressed si è confermato il più importante contributo al margine di intermediazione (operating income) che complessivamente è stato di 271,2 milioni di euro nel 2021 e di cui appunto il 73% (198,5 milioni) proviene dall’area guidata da Andrea Clamer.
Ma nel frattempo sta crescendo velocemente il peso del credito ordinario (growth credit) sul business complessivo di illimity. Infatti la divisione diretta da Enrico Fagioli ha chiuso il 2021 con crediti netti verso i clienti per 1,43 miliardi di euro, in aumento del 76% rispetto al 2020. Il segmento cross-over e acquisition finance ha erogato nel corso del quarto trimestre 2021 nuovi crediti per circa 105 milioni di euro, di cui oltre il 50% con garanzia pubblica, impieghi con elevata redditività sul capitale per la banca in ragione del basso profilo di rischio e del limitato assorbimento di capitale. Nel mese di gennaio 2022 le nuove erogazioni si attestano a circa 5 milioni di euro, a cui si aggiungono circa 44 milioni di euro di crediti non erogati ma già deliberati. Complessivamente, nel 2021 il segmento cross-over e acquisition finance ha erogato volumi per circa 314 milioni di euro, in aumento del 33% rispetto al 2020.
Il segmento turnaround ha visto una vigorosa accelerazione dell’attività nel corso del quarto trimestre 2021, con nuovi volumi di business per circa 121 milioni di euro. Tale dinamismo è proseguito nel mese di gennaio 2022, con generazione di nuovo business per circa 29 milioni di euro, a cui si aggiungono circa 4 milioni di euro di crediti non ancora erogati ma già deliberati. Complessivamente, nel 2021 il segmento ha generato volumi per circa 269 milioni di euro, in aumento del 53% rispetto al 2020. La pipeline di entrambe le linee di business si conferma rilevante, a circa 150 milioni di euro, lasciando prevedere un andamento promettente per i due business anche nei primi mesi del 2022.
Quanto al senior financing, le nuove operazioni ammontano a circa 47 milioni di euro nel quarto trimestre 2021, in crescita del 42% rispetto al quarto trimestre 2020. Nel mese di gennaio 2022 si registrano circa 55 milioni di euro di ulteriori crediti non ancora erogati ma già deliberati. Nel 2021 quindi il totale delle operazioni di senior financing si attesta a circa 70 milioni di euro, valore in diminuzione del 17% rispetto al 2020. La pipeline dei prossimi mesi per il senior financing è di circa 38 milioni di euro. Il segmento factoring della divisione growth credit ha registrato un quarto trimestre 2021 particolarmente tonico, generando 495 milioni di euro di turnover e portando il valore del turnover complessivo nell’intero anno 2021 a 1,18 miliardi di euro, in crescita di oltre il 60% rispetto al 2020. L’ammontare di crediti netti verso clientela al 31 dicembre 2021 si attesta a 368 milioni di euro, in crescita del 75% rispetto a settembre 2021 e più del doppio rispetto al 31 dicembre 2020. La dinamica positiva di questo business è stata sostenuta dal progressivo incremento nel numero di clienti cedenti e relativi debitori ceduti, che a fine 2021 raggiungono rispettivamente 190 e oltre 850, segnando un progresso rispettivamente del 58% e del 70% circa da inizio anno. Infine, evento rilevante nell’ultimo trimestre del 2021 per la divisione growth credit è stato il lancio del business dei basket bond, insieme a Eni ed ELITE (società del Gruppo Borsa Italiana/Euronext). Il programma Basket Bond – Energia Sostenibile rappresenta il primo strumento di finanza innovativa rivolto a tutte le imprese della filiera integrata dell’energia, con un focus particolare sulle pmi e dedicato agli obiettivi di sviluppo sostenibile (si veda altro articolo di BeBeez). Guardando ai principali aggregati economici, la divisione ha chiuso il 2021 con circa 54,5 milioni di euro di margine di intermediazione (+71% rispetto al valore del 2020) e circa 32,6 milioni di euro di utile prima delle imposte (circa quattro volte il valore del 2020). Per la divisione growth credit ci si attende una ulteriore progressione dei volumi di impieghi a clientela nel 2022, anche in virtù dell’estensione fino a giugno dei finanziamenti assistiti da garanzia pubblica.
Le masse in gestione di neprix, società del Gruppo illimity specializzata nella gestione di crediti deteriorati corporate e nelle attività di remarketing, hanno toccato a fine 2021 circa 8,5 miliardi di euro nominali (GBV) tra crediti gestiti e beni immobili e strumentali in conto vendita. La divisione sales di neprix, già leader nel mercato delle aste giudiziali in Italia, nel 2022 confluirà in una nuova società proptech, che ad aprile sarà attiva con un nuovo brand e una piattaforma digitale innovativa e inizierà a operare anche nel mercato immobiliare aperto. La divisione distressed credit si è confermata anche nel 2021 come maggior contributore ai risultati economici consolidati, con profitti prima delle imposte pari a 111,6 milioni di euro. Il cost income ratio della divisione si mantiene su livelli di eccellenza al 34% anche per l’esercizio 2021. Per la divisione è attesa una tonica ripartenza delle transazioni a partire dal 2022, anche a seguito della cessazione delle moratorie. La pipeline per i primi mesi dell’anno 2022, inclusi crediti già deliberati, è di circa 150 milioni di euro.
Per quanto concerne illimity sgr, ha registrato commissioni per circa 0,9 milioni di euro derivanti dal fondo illimity Credit & Corporate Turnaround, fondo ad apporto dedicato a investimenti in crediti classificati come Utp verso pmi con prospettive di risanamento e rilancio, portando il contributo nell’intero esercizio 2021 a circa 1,7 milioni di euro. In coerenza con quanto previsto dal piano strategico presentato il 22 giugno scorso, la società è impegnata nella strutturazione e nel lancio dei nuovi fondi di investimento, tra cui un nuovo fondo di crediti ad apporto con sottostante immobiliare, che sarà lanciato nel corso del 2022. Per effetto di queste dinamiche, illimity sgr ha chiuso il 2021 con una perdita ante imposte di circa 1 milione di euro.
Passando al direct banking, illimity bank ha raccolto 2,6 miliardi di euro, in crescita del 9% su base annua. La raccolta realizzata attraverso la partnership con Raisin, piattaforma pan-europea per la raccolta di depositi retail sul mercato tedesco, risulta in diminuzione del 10% rispetto al dato di settembre 2021, attestandosi a fine 2021 a circa 459 milioni di euro, ma in crescita di circa il 12% rispetto all’anno precedente.
Tra l’altro la divisione ora comprende anche B-ilty, la nuova banca per le pmi lanciata da illimity sempre venerdì scorso (si veda qui il comunicato stampa). Il suo lancio nel primo trimestre 2022 era stato preannunciato nella trimestrale per i nove mesi del 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). La challenger bank si rivolge in particolare alle “pmi con fatturato tra 2 a 15 milioni di euro, ma sarà a disposizione di tutti”, ha precisato Passera. La nuova banca, attualmente aperta ai primi mille clienti, punta a raggiungerne 31 mila nel 2025 per 3 miliardi di euro di erogato. B-ilty è stata creata a partire dai bisogni e servizi delle pmi cui non era data risposta. B-ilty offre loro credito a breve e a lungo termine, carte, assicurazioni e conti. In futuro giungeranno nuovi prodotti, con aggiornamenti automatici. La banca è digitale e personale, nel senso che si può fare tutto dal proprio terminale o tramite il contact center e gli specialisti di ciascun settore. B-ilty si propone anche di essere veloce, dando risposte rapide e motivate seguendo criteri di valutazione specifici per settore, segmento e distretto. Su tali criteri illimity chiederà collaborazione e sarà aperta al confronto. B-ilty inoltre permetterà alle pmi di vedere su una piattaforma unica tutti i rapporti che hanno con le banche, sfruttando la PSD2, consolidando informazioni sui conti e disposizioni di pagamento.
Le dinamiche sopra descritte hanno consentito a illimity di chiudere il 2021 con un risultato di gestione più che raddoppiato a 110,6 milioni di euro (+147% rispetto ai 44,8 milioni del 2020); oltre 1,1 miliardi di volumi di crediti e investimenti originati nel 2021 (+24% su base annua), trainata dalla divisione growth credit, un margine di intermediazione, come accennato in precedenza, di 271,2 milioni (+56% anno su anno); un Roe del 10% e un utile netto di 66 milioni (dai 31,1 del 2020) rispettando le guidance del 2021. Ciononostante, il titolo illimity in borsa venerdì scorso ha chiuso in lieve calo (-0,67%), rimanendo attorno a 13,27 euro per azione, ma segnaliamo che nell’ultimo anno il titolo è cresciuto del 40,4%.
Il ceo Corrado Passera ha detto: “Le sinergie che progressivamente abiliteremo con il Gruppo ION in tutte le nostre aree di attività, porteranno a un’ulteriore accelerazione del percorso di crescita di illimity. I risultati e il lavoro fatto fino ad oggi ci rendono fiduciosi che gli obiettivi di crescita e redditività del piano strategico 2021-25 (>240 milioni di euro di utile netto) sono assolutamente alla nostra portata.” Ricordiamo infatti che nel terzo trimestre 2021 è diventato operativo l’accordo di licenza d’uso tra illimity e il Gruppo ION sulla piattaforma IT sviluppata da illimity, che secondo le rpevisioni dovrebbe generare 90 milioni di euro ientro il 2025 (si veda altro articolo di BeBeez).