
Tonfo in Borsa ieri per illimity, il gruppo bancario italiano guidato e fondato da Corrado Passera: il titolo è infatti crollato del 4% a 11,49 euro per azione. Il calo delle azioni è avvenuto subito dopo la presentazione del piano industriale 2021-2025 e l’annuncio della cessione di una quota di minoranza del 9,99% della banca a ION Investment Group, provider globale di tecnologia al servizio del settore finanziario, fondata più di 20 anni fa dall’imprenditore italiano Andrea Pignataro (si vedano qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli analisti) e oggi partecipata al 9% anche da FSI, a valle dell’operazione di acquisto di Cedacri (si veda altro articolo di BeBeez).
Il business plan ha quindi messo una pietra tombale sulle speculazioni circa un presunto interesse di Ion a rilevare il controllo di illimity, che avevano messo le ali al titolo all’inizio di giugno. Infatti il mercato si aspettava un’opa non totalitaria sulla banca da parte di ION Investment. Nonostante illimity all’epoca avesse fatto sapere che ION non aveva presentato alcuna offerta per la banca, il mercato aveva dimostrato di apprezzare l’ipotesi, facendo volare il 3 giugno scorso il titolo illimity con un +5,8% a 11,34 euro a Piazza Affari (si veda altro articolo di BeBeez). L’accordo invece ha una valenza prettamente industriale.
Nel dettaglio, per consolidare la leadership tecnologica acquisita negli anni, illimity ha stretto un’alleanza strategica con il Gruppo ION che si realizzerà attraverso un accordo di licenza d’uso sui sistemi informativi sviluppati da illimity, che genererà per la banca 90 milioni di euro di ricavi cumulati nel periodo 2021-2512. A ciò si aggiungono accordi di collaborazione di lungo periodo in settori e servizi cruciali quali, tra gli altri, data analytics, credit scoring, market intelligence. Le potenziali sinergie di investimento e commerciali tra i due gruppi a livello sia nazionale che internazionale sono potenzialmente notevoli, ma i benefici e gli effetti che ne deriveranno non sono stati inclusi nelle previsioni di piano.
A consolidamento dell’alleanza strategica, il Gruppo ION sottoscriverà 5,75 milioni di azioni ordinarie illimity di nuova emissione attraverso un aumento di capitale riservato, con esclusione del diritto d’opzione, corrispondente al 7,3% circa del nuovo capitale sociale, al prezzo di 10 euro per azione pari ad un controvalore di circa 57,5 milioni di euro, oltre all’assegnazione di warrant per sottoscrivere (tra marzo e luglio 2022) ulteriori 2,4 milioni di azioni ordinarie a 12,5 euro per azione, tali da raggiungere una partecipazione complessiva del 9,99% del nuovo capitale sociale, per un controvalore di ulteriori 30 milioni di euro circa. illimity è quindi stata valutata (equity value) circa 870 milioni di euro nell’operazione, un valore comunque superiore alla capitalizzazione di mercato a inizio giugno. A tal fine, il Consiglio di Amministrazione della banca ha deliberato la convocazione dell’assemblea straordinaria degli azionisti per il 29 luglio 2021 ai fini delle deliberazioni in materia di aumento di capitale.
Corrado Passera, ceo e fondatore di illimity, ha commentato così la partnership con ION Investment di illimity: “Con Andrea Pignataro condivido una visione di fortissima innovazione davanti a noi. Dalla nostra partnership ci aspettiamo sinergie tecnologiche e commerciali molto significative che rafforzeranno ulteriormente il nostro piano d’impresa.”
Parole che però non sono bastate a vincere la delusione dei mercati, che hanno venduto le azioni illimity, facendo crollare il titolo. La
Oltre alla partnership e all’ingresso di ION Investment, illimity ha illustrato il suo piano industriale 2021-2025, che prevede per il 2025 un Roe del 20%, un utile netto superiore a 240 milioni, ricavi per circa 660 milioni e un CET1 ratio sopra il 15%. Entro fine anno, la banca punta a raggiungere: un Roe del 10%, un utile netto di 60-70 milioni e un CET1 ratio del 17,9%. Tutte le divisioni contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi del piano.
La divisione banca diretta a inizio 2022 lancerà B-ILTY, al servizio delle pmi, che sarà in fase di test nell’ultimo trimestre 2021. L’offerta della nuova banca è disegnata sulle specifiche necessità di questo settore e nasce dalla combinazione di due forze tradizionali del Gruppo illimity: la piattaforma transazionale interamente digitale e all’avanguardia nella user experience unitamente alla competenza creditizia nel settore delle imprese. tutte le transazioni avverranno sulla piattaforma di illimity Bank, cui si aggiungono altre esperienze prese da banche più grandi e semplificate. L’offerta di B-ILTY è disegnata intorno agli specifici bisogni delle piccole imprese: prodotti sia di factoring che di finanziamento a breve e medio termine, piattaforma transazionale digitale, servizi a valore aggiunto (es. assicurazione, cfo digitale, ecc.). L’interazione sarà soprattutto digitale, affiancata anche dalla disponibilità di relationship manager dedicati e specializzati anche per settore economico e con processi di credit scoring digitalizzati per assicurare tempi di risposta rapidi e scalabilità dei volumi. B-ILTY si propone di servire oltre 30 mila clienti a regime nel 2025 e generare nuovi volumi di crediti erogati cumulati in arco piano pari a circa 3,7 miliardi di euro, con un profilo di rischio e di assorbimento del capitale contenuto grazie al ricorso a garanzie pubbliche e ad assicurazioni sul credito.
Inoltre, la divisione banca diretta di illimity intende consolidare ulteriormente Hype, joint venture con il Gruppo Sella. Entro il terzo trimestre di quest’anno sarà presentata la nuova Hype, che evolverà in un polo del money management per coprire le esigenze del cliente a 360 gradi attraverso l’estensione della funzionalità PSD2 e il completamento dell’offerta con prodotti di terze parti (depositi, investimenti, ecc.). Grazie a illimity Bank, Hype e Raisin, il gruppo illimity punta a raccogliere fino a 4,4 miliardi di euro al 2025.
Quanto alla divisione growth credit (nota in precedenza come divisione Sme), in futuro si propone di sviluppare ulteriormente: il credito alle ristrutturazioni aziendali; il factoring; l’attività di credito cross-over e acquisition finance; la consulenza nel debt e nell’equity capital markets, svolgendo l’attività di nomad sull’Aim Italia, supportando i clienti nel collocamento di minibond su ExtraMot e tramite private placement.
La divisione distressed credit (precedentemente denominata divisione DCIS) da qui al 2021 si propone di: investire 3 miliardi cumulati in arco piano in Npl e Utp; sviluppare il senior financing, raggiungendo 400 milioni di nuovi finanziamenti in arco piano; gestire oltre 25 miliardi di masse a fine 2025 in veste di servicer, con oltre 110 milioni di euro di ricavi e il raggiungimento a regime di un margine ebitda del 46% circa, grazie alle nuove iniziative intraprese nelle due divisioni di business di neprix (la ex ITAuction). Per la divisione distressed credit management di quest’ultima, è particolarmente rilevante la joint venture siglata questo mese da illimity con Apollo Global Management (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre sul fronte dei crediti deteriorati la società ha già lanciato illimity sgr, che lo scorso aprile ha effettuato il primo closing del fondo illimity Credit & Corporate Turnaround (iCCT), raccogliendo oltre 200 milioni di euro di impegni (si veda altro articolo di BeBeez), su un target di raccolta complessiva di 350 milioni, come annunciato nel dicembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). Il secondo closing del fondo è atteso per luglio (si veda altro articolo di BeBeez).
In campo immobiliare, illimity Bank questo mese ha lanciato la fondazione illimity, con l’obiettivo di creare nuovi spazi di inclusione, coesione e benessere condiviso anche attraverso la rigenerazione di asset immobiliari da destinare a progetti di utilità sociale e con forte attenzione ai temi di sostenibilità (ESG). La fondazione è guidata da un consiglio di amministrazione attento alle tematiche sociali, di sostenibilità (ESG) e di rigenerazione urbana ed è composto dal presidente Giancarlo Bruno e dai consiglieri Cristina Gabetti, Isabella Falautano, Paolo Mazzoleni e Francesco Mele, mentre opera come segretario e direttore generale Giovanni Lombardi (si veda altro articolo di BeBeez).
Corrado Passera ha concluso: “I pilastri fondanti sono le nostre persone e le nostre tecnologie: su entrambe continueremo a investire con ottica di lungo periodo. La pandemia ci ha temporaneamente rallentato, ma da questo periodo, difficile per tutti, usciamo ulteriormente rafforzati. Abbiamo presentato un piano certamente ambizioso ma altrettanto concreto. Ci impegniamo a portare utili importanti ai nostri azionisti, ma ci impegniamo anche ad essere molto utili al nostro Paese in questa fase di rilancio e di recupero di fiducia”.
Quanto a ION, ricordiamo che lo scorso 3 giugno, subito prima che la speculazione su ION e illimity facesse volare il titolo idi quest’ultima in borsa, la holding di Andrea Pignataro ha firmato il closing dell’acquisizione dell’intero capitale di Cedacri, il gruppo specializzato nella fornitura in outsourcing di servizi informatici e di back office alle banche di cui il fondo FSI, guidato da Maurizio Tamagnini, possedeva il 27,1% mentre il resto apparteneva a una serie di banche. Un’operazione che valutava Cedacri 1,5 miliardi di euro e a seguito della quale Fsi ha reinvestito come detto nel 9% della stessa ION (si veda altro articolo di BeBeez)
Inoltre, a inizio marzo ION insieme al fondo FSI (guidato da Maurizio Tamagnini) e GIC Private Limited (fondo sovrano di Singapore), ha annunciato la volontà di lanciare un’opa totalitaria da 1,85 miliardi di euro su Cerved, al prezzo di 9,5 euro per azione, finalizzata a delistare il gruppo di business information e credit management da Borsa Italiana (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre lo scorso marzo ION ha acquistato la società toscana List spa, fornitore di software per il settore finanziario partecipato dal fondo TA Associates e fondato dal presidente Enrico Dameri (si veda altro articolo di BeBeez).