Intesa Sanpaolo e Prelios hanno sottoscritto il closing dell’accordo sugli Utp annunciato a fine luglio (si veda qui il comunicato stampa). L’accordo, come noto, riguarda la gestione e cessione di un portafoglio di Utp del segmento corporate e pmi da circa 10 miliardi di euro lordi ed è volto a massimizzare i rientri in bonis e la cessione e cartolarizzazione del portafoglio (si veda altro articolo di BeBeez).
Intesa Sanpaolo è stata assistita da Rothschild per gli aspetti finanziari e da McKinsey per la componente industriale. Banca Imi ha svolto il ruolo di arranger della cartolarizzazione. Chiomenti ha agito come unico advisor legale per la strutturazione e la negoziazione dell’operazione. Deloitte e Deloitte Legal hanno supportato l’attività di due diligence e di portfolio management. Prelios è stata assistita da Bain & Company, Orrick, RCCD, Linklaters, Mediobanca, JP Morgan, Houlihan Lokey.
Nel dettaglio, l’accordo tra Prelios e Intesa Sanpaolo prevede: un contratto decennale per il servicing di Utp del segmento corporate e pmi del Gruppo Intesa Sanpaolo da parte di Prelios, con un portafoglio iniziale pari a circa 6,7 miliardi di euro, al lordo delle rettifiche di valore; e la cessione e cartolarizzazione di un portafoglio di crediti Utp del segmento corporate e pmi del Gruppo Intesa Sanpaolo pari a circa 3 miliardi di euro, al lordo delle rettifiche di valore, a un prezzo pari a circa 2 miliardi di euro, in linea con il valore di carico.
La partnership con Prelios permetterà al Gruppo Intesa Sanpaolo di focalizzarsi sulla gestione proattiva dei crediti ai primi stadi di deterioramento e di accelerare ulteriormente il conseguimento dell’obiettivo di riduzione dei crediti deteriorati indicato nel piano di impresa 2018-2021. Prelios gestirà gli Utp facendo anche leva sulle sue competenze nel settore immobiliare per la gestione della componente real estate del portafoglio. Per la parte corporate degli Utp, farà leva su un processo industrializzato di gestione dei crediti, mirato a identificare di volta in volta le migliori soluzioni che diano alle imprese concrete prospettive di recupero, a beneficio dell’economia reale.
Lo stock di crediti deteriorati della banca ammontava a fine settembre a 31,6 miliardi di euro lordi (14,3 miliardi netti) in calo di ben 7 miliardi di euro rispetto a fine settembre 2018 e di 33 miliardi da fine settembre 2015, rendendo ormai molto vicino il target di 26,4 miliardi lordi (12,1 miliardi netti) fissato dal piano d’impresa per il 2021. Del totale di 31,6 miliardi di crediti deteriorati lordi, 19,9 miliardi sono sofferenze, 11,6 miliardi sono Utp e 500 milioni sono crediti scaduti. L’NPE lordo a fine settembre era quindi sceso al 7,6% dall’8,4% di fine giugno e resta confermata la previsione del piano industriale di raggiungere il 6% a fine 2021
Il dato del terzo trimestre già considerava gli Utp in via di cessione a Prelios e la velocità di riduzione dello stock di crediti deteriorati a oggi è superiore a quella indicata nel piano industriale 2018-2021. “In soli 21 mesi abbiamo già raggiunto circa l’80% del target quadriennale“, aveva commentato il ceo Carlo Messina, in occasione della presentazione della trimestrale a fine settembre 2019(si veda altro articolo di BeBeez).
L’accordo con Prelios si aggiunge e non influenza la partnership strategica riguardante la gestione di crediti in sofferenza tra Banca Intesa Sanpaolo e Intrum, stipulata nell’aprile 2018. La partnership prevedeva l’acquisto del 51% della piattaforma di gestione dei crediti deteriorati del gruppo bancario da parte di Intrum e il contestuale acquisto di un portafoglio da 10,8 miliardi di euro lordi di Npl, da cartolarizzare. Il tutto per un controvalore complessivo di 3,6 miliardi, di cui 500 milioni per la quota della piattaforma (si veda altro articolo di BeBeez).