Intesa Sanpaolo prepara la vendita di un portafoglio da 2,5 miliardi di euro lordi di Npl. Lo ha scritto nei giorni scorsi MF-Milano Finanza, precisando che il gruppo guidato da Carlo Messina avrebbe inviato ad alcuni tra i principali operatori specializzati del settore un info memorandum con l’obiettivo di ottenere la presentazione dell’offerte non vincolanti entro la fine dell’anno.
Gli Npl di Intesa Sanpaolo sono stati sinora gestiti dalla Capital Light Bank, la divisione di Intesa Sanpaolo costituita a fine 2014 sotto la guida di Giovanni Gilli e dedicata alla gestione degli asset non core, tra i quali appunto anche gli Npl (gestiti con il supporto di servicer esterni, in particolare di Italfondiario), con l’obiettivo la creare valore e ridurre il capitale assorbito dalle attività non strategiche.
Intanto, già nella prima metà dell’anno le attività di recupero della Capital Light Bank hanno permesso a Intesa di incassare oltre 600 milioni, con un miglioramento del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nell’intero 2014 erano stati recuperati 800 milioni, un dato salito a 950 milioni lo scorso anno, quando la Capital Light Bank era già pienamente operativa. Se la performance venisse confermata anche nel secondo semestre, Intesa potrebbe insomma incassare oltre 1 miliardo nell’intero 2016.
L’ultima trimestrale, invece, indica che Intesa Sanpaolo aveva in portafoglio 39 miliardi di sofferenze lorde (14,5 miliardi netti), 24,2 miliardi di indamepienze probabili (18,6 miliardi netti) e 1,4 miliardi di crediti scaduti (1,1 netti), per un totale di 64,5 miliardi di crediti deteriorati (34,2 miliardi netti), in riduzione di 5 miliardi dal settembre 2015, al livello più basso degli ultimi dieci trimestri, accompagnato dal più contenuto flusso di crediti deteriorati dalla nascita del gruppo bancario. Il tutto con un tasso di copertura del 48%.